Chap 1

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Todoroki Shouto. 15 anni. Maschera metà rossa metà nera.
Questo è come la gente mi descrive.
Non sanno altro di me. Né il mio volto né i miei pensieri. Meglio così in un certo senso.
In questo mondo tutti portano maschere. Cosa raffigurano non importa, basta che ne indossi una è quella sarà per tutta la vita. Nessuno ha mai spiegato perché le dobbiamo portare. Ormai è normale, quasi confortante averla addosso. Fino ai 14 anni si ha una maschera base con un numero scritto sopra, poi siamo noi a scegliere cosa portare per il resto della nostra esistenza. Io un anno fa ho scelto questa maschera: semplice, metà rossa a destra, dove ho i capelli bianchi e l'altra metà nera, con i capelli rossi. Gli occhi si vedono a malapena, ma si può notare che sono uno azzurro e l'altro grigio. Sono nato male. L'ho sempre pensato. Per non aggravare poi la cosa con quella bruciatura che mi ha provocato mia madre sulla parte sinistra, con l'acqua bollente. Ma in fondo è colpa di mio padre. È sempre stata. Per fortuna le regole dicono che le maschere devono coprire tutta la faccia e non solo metà, così posso tranquillamente nascondere il mio volto dagli sconosciuti.
Molte persone odiano queste maschere, dicono che bloccano la società. Io sinceramente non penso niente.

Mi avviai anche oggi a scuola. Le solite persone dentro quell'aula. Mi annoiavo. Non succedeva mai niente. Ero vuoto.
Il mio professore, Aizawa, entrò. La sua maschera erano delle bende. La cosa che però mi sorprese era quello che successe dopo: entrò un altra persona. Sembrava più bassa di me, un maschio dal corpo, i capelli di un verde scuro ma acceso. Pure gli occhi erano dello stesso colore. La sua maschera era verde anche quella, con delle lentiggini disegnate sopra.
"Ecco a voi Midorya Izuku. Sarà un vostro nuovo compagno di classe".

Il tipo si sedette un banco a destra e uno in avanti al mio.

Era ora di pranzo. La classe si svuotó e rimasi solo io come al solito. Mi misi a mangiare il mio bento sotto la finestra, ammirando i ciliegi fuori. Sentii dei passi e mi voltai verso la porta. Era quello nuovo nuovo. "Ciao, Todoroki... Giusto?" Io annuii. Lui si sedette davanti a me e girò la sedia, per guardare verso di me. "Piacere Midorya. Te ne stai sempre qui da solo a mangiare? Non vai forse d'accordo con gli altri? Eppure sembrano tutti così simpatici...". La sua gentilezza era subito evidente. "Semplicemente non cerco amici. Sto bene così come sono" "Capisco. Beh sembri un tipo figo quindi presumo che tutti vorrebbero parlare di più con te. Non mi è stato ancora detto chi è il capoclasse, puoi aiutarmi tu?" il suo tono di voce era un po' nervoso, ma sembrava apposto. Un animo buono?   "Iida. Quello con la maschera di ferro. Da che scuola vieni?"  "Dalla scuola sud. Prima abitavo in quella parte di città, ma da quando mio padre se ne è andato in Europa per lavoro, allora ci siamo trasferiti in un appartamento più piccolo". Guardava fuori dalla finestra. Effettivamente i ciliegi in fiore erano proprio belli. La finestra era aperta ed ogni tanto finiva qualche petalo anche all'interno. Uno cadde proprio sui capelli di Midorya. Mi allungai e lo presi tra due dita, sfilandolo da quella folta chioma verde. Erano soffici e profumati, pensai. Poggiai il petalo sul banco ed iniziai a giocarci con le dita. "Te ne era arrivato uno addosso"  "Ahah già". Era una risata un po' nervosa. Si grattò il capo. Probabilmente si sente a disagio a parlare con me. Non ci so proprio fare con le persone.

La campanella suonò e tornarono tutti ai loro posti.

Quello che notai solo dopo erano le orecchie rosse di Midorya. Era forse solo imbarazzato?

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Fatemi sapere se questo au vi piace, perché sinceramente mi piace un mucchio. Enjoy.

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