Realtà

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Osservo le persone intorno e sembrano tutte estremamente felici, ignare di quanto a volte possa essere spietata la vita.
O meglio, di quanto possa essere efferato e crudele, l'animo umano.
Forse perché pensiamo che a noi non succederà mai, come se fossimo immuni, invincibili.
Sono sempre stata una ragazza disponibile con chiunque, affabile e molto sensibile.
E questa sensibilità, molte volte, anzi troppe volte, è stata calpestata e sminuita.
Ho sempre intravisto la luce, anche nel buio più profondo, ho sempre creduto fortemente che in ognuno di noi ci fosse un cuore.
Ho sempre cercato di essere comprensiva, di non giudicare dall'apparenza, ma di scomodarmi e andare a fondo.
Un giorno, mentre mi recavo in ospedale per fare accertamenti, vidi una donna inginocchiata sul marciapiede, mi si spezzò il cuore.
Tirava un forte vento e le temperature invernali, iniziavano a farsi sentire.
Lei si stringeva in un maglioncino malandato e teneva lo sguardo basso.
Non ebbi bisogno di riflettere, agii d'istinto.
Corsi a casa, presi un piumino nero, lungo, una sciarpa, una cuffia, poi presi un sacchetto e ci infilai qualche panino imbottito e un termos con del tè caldo.
Tornai da lei e le consegnai tutto.
Mi guardò stupita e mi ringraziò un milione di volte.
In quel momento mi sentii così felice per lei, che una lacrima scese sulle guance.
Avevo contribuito a regalare un pizzico di serenità a quella donna, ma più di tutto ero stata io a trarne vantaggio, percependo una sensazione di pienezza, di appagamento, senza eguali.
So perfettamente che il mio gesto è una goccia nell'oceano, ma non importa, ciò che conta è metterci il cuore e credere che un giorno, diventeranno milioni fino a riempirlo per intero.

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