Videogiochi

7 0 0
                                    

Ah, i videogiochi. Sono sempre stati un pezzo consistente della mia vita, dai primi flash game online in 5a elementare, al mio primo telefono Android (Galaxy s2) in 2a media.

Mi sono sempre piaciuti, anche se ciò ha comportato dei problemi. A scuola sono sempre andato abbastanza bene quindi i videogiochi non mi hanno tanto creato problemi da quel punto di vista, ma (e me ne sono reso conto da poco) mi hanno portato via centinaia di ore dalla mia vita, ore che potevano essere impiegate in altri modi più produttivi.

Un altro aspetto negativo dei videogiochi è il fatto che spesso portano alla rabbia e allo "spacco tutto". Lasciatemi spiegare come è successo ciò nella mia esperienza: il tipo di videogioco che mi ha provocato più "eccessi di rabbia" è stato quello degli sparatutto in prima persona, che giocavo sul mio portatile o sul mio cellulare. Il gioco sul cellulare si chiama critical ops. Ero diventato anche abbastanza bravo e avevo partecipato a delle partite in competitiva nei livelli un po' più bassi. Il problema è che per qualche mese avevo smesso di giocare e mi aspettavo di essere bravo a giocare come prima, invece no. Continuando a mancare i colpi mi sono arrabbiato e ho "piegato" il cellulare.

Quel giorno lì ho deciso che non avrei più giocato a quel gioco, e l'ho subito disinstallato.

Mi sono reso conto che ogni volta che entravo in partita e sparavo un colpo, era come se tirassi la leva di una slot machine sperando che uscissero 3 segni uguali e arrivasse così quel breve spruzzo di felicità.
(l'espressione della slot machine l'ho presa da un video che ho visto un po' di tempo fa su YouTube, ma non ricordo quale)

Infatti nel gioco contava sì la bravura (e riconosco che c'erano molti più bravi di me), ma anche la connessione e la fortuna, cioè se l'algoritmo del gioco ti era favorevole o no.

Un'altra parte "negativa" dei videogiochi è che ti danno il senso di miglioramento più o meno costante, sbloccando nuovi oggetti e salendo di livello. Ciò è ancora un problema per me: gioco ai videogiochi più raramente adesso, però essendo un asociale mi manca spesso quello stimolo di sfida e quel senso di miglioramento costante, che quando serve lo ricerco ancora nei videogiochi.

I videogiochi spesso come i social (altro argomento di cui forse parlerò in seguito) sono progettati per creare dipendenza, disseminando piccole ricompense ad ogni gesto che non richiede nessuno sforzo. Molti fanno l'esempio di uno dei giochi più scaricati e PIÙ REDDITIZI quale Candy crush, che con suoni e scritte tipo "ben fatto!" "Eccellente!" ecc ti fa venire voglia di continuare a giocarci. Vedendo che questo tipo di gioco frutta molti soldi, la meccanica della griglia con delle caramelle o altri oggetti da muovere è stata copiata in moltissimi altri giochi per cellulari.

Io non percepisco nessuno stimolo da questi giochi e quindi non ci gioco mai, ma ho visto come funzionano da amici che me li hanno fatti provare.

Tuttavia i videogiochi godono di alcuni aspetti positivi (che sta a voi stabilire se valga la pena subire tutti gli aspetti negativi per ottenerli): alcuni dicono che aumentano la coordinazione occhi-mani che però non vede una così grande applicazione nel mondo reale.

Gli aspetti positivi per mia esperienza sono il divertimento (sì, perché i giochi sono inizialmente stati inventati per divertirsi, e non per fare soldi dai bambini o dagli youtubers che "shoppano" su di essi centinaia di euro per fare a loro volta più soldi con le visualizzazioni sui loro video) e il fatto che ho conosciuto molte persone nuove, con alcune mi sentivo e mi sento ancora fuori dal videogioco, e una persona che ho inizialmente conosciuto nel videogioco l'ho incontrata nella realtà ed è stata una bella esperienza.

Voi cosa ne pensate? Ne vale la pena giocare ai videogiochi se non ci guadagnate sopra? Passate troppo tempo davanti ad essi?

Brevi note e  storie di un sedicenne solitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora