Chapter twelve

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Siamo arrivati, menomale che doveva essere un viaggetto corto! La loro casa é completamente dall'altra parte della città, quindi molto lontana anche dalla mia casa, bene, penso, questo é una cosa positiva così lo vedrò molto poco.

Durante il tragitto non abbiamo chiacchierato molto, lui continuava a guardarmi con quei suoi occhi penetranti maliziosamente e io mi ci sono persa volentieri in quella colata di bronzo... quegli occhi...
Ho passato il tempo ad osservarlo a cercare di capire cosa pensasse, le sue espressioni sono sempre camuffate da quell'atteggiamento da spaccone ma a me non mi frega. C'è molto di più, lo vedo, nei suoi occhi non c'è solo divertimento c'è anche insicurezza e a tratti...paura? L'ho notato quando gli ho detto, forse in modo un po' troppo acido, che non volevo saperne più di lui dopo le nostre lezioni; lui ha riso ma é stata una risata metallica e da lì ho capito. Voglio conoscerlo di più ma con cautela.

Ci siamo appena fermati davanti un grande cancello in ferro e i ragazzi citofonano, risponde una voce di uomo e ci fa entrare. Il cancello si apre e percorriamo il vialetto verso l'immenso garage. Rimango estasiata dalla bellezza della casa nel suo insieme, c'è un grande giardino con tanti fiori e due vialetti stretti in pietra che portano a una zona barbecue, aiuole che li separano e, dove c'è il garage dietro la casa, c'è una piscina lontana da occhi indiscreti. Sembra di essere entrati in un favola, la casa da fuori é enorme e tutte quelle vetrate grandi la rendono molto luminosa.

C: "Bella vero, ecco perché volevamo portarvi con noi, é troppo grande solo per cinque persone, Gabriel é un bravo consulente d'immagine e può vivere qui con noi, quanto a te sappiamo che condividete l'affitto, c'è posto anche per te se vuoi, a noi farebbe molto piacere una personal trainer ahah. Dico sul serio comunque c'è sempre spazio per te"

E: " No ce la faccio benissimo a stare da sola, ma ti ringrazio ugualmente"
Tutta questa cordialità a cosa la devo??

Parcheggiamo la macchina e appena scendiamo un grande boato di voci si accende: "Grande Chris ce l'hai fatta a portartela in macchina eh? Che rapimento! Sicuro che se si fosse opposta non ce l'avresti mai fatta."
C: " Hahaha ragazzi ehh non volevo stare da solo, ma l'ho trattata bene giuro" e mi guarda in segno di approvazione.
E: "Sì ammetto che é stato molto cavaliere, apparte all'inizio...ma non mi incanti tesoro" e decido di prendere sotto braccio Erick che si é fatto avanti per accompagnarmi verso casa. Zabdiel parla con Gabriel e Joel e Richard si avvicinano a Chris e gli battono il cinque....i maschi...
Entriamo e rimaniamo io e Gabriel senza fiato, la casa é a due piani, di fronte a noi si apre il salone con la cucina a vista e ampie vetrate rendono tutto molto esotico, sulla nostra destra c'è un grande divano con TV al plasma ed é quasi alta quanto me, molti dischi sparsi qua e là rendono tutto molto vissuto.
Sulla sinistra invece c'è una porta nera e mi dicono che é la mini palestra...che figo.
Un ampio tavolo davanti a noi é già apparecchiato con una tovaglia candida bianca e piatti molto colorati; e in cucina c'è un..cuoco?
A: "Ahyy ragazzi! Benvenuti yo soy Andrew il vostro chef per oggi"
Noi: " Ciao Andrew"

Non é ancora pronto per mangiare così ci portano a visitare il piano di sopra.

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