Buttai giù un altro bicchiere di birra, ormai era acqua fresca. Mi guardai intorno e pensai a quante volte, su quel maledetto divano, io e lui, avevamo fatto l'amore. Buttai il bicchiere a terra, il rumore assordante rimbombò nella stanza, strinsi gli occhi e una lacrima scese solitaria. L'asciugai, strisciando i piedi arrivai al bagno. Mi lavai la faccia nel lavandino e poi guardai il mio volto, le occhiaie decoravano i miei occhi celesti.
Ivor era stato un punto forte nella mia vita, mi aveva fatto credere in me, mi aveva aiutata a rialzarmi, mi aveva sorriso e mi aveva fatto sorridere. Io e lui avevamo percorso la strada insieme poi, ad un bivio, avevamo scelto due strade opposte. Lui, per comodità, aveva scelto i soldi. Io, per orgoglio, avevo scelto di lasciarlo andare. Avevo riversato tutti i miei problemi sull'alcool, sullo studio e sul mio lavoro. Sarei diventata stilista, avrei tagliato il fiocco della vittoria.
Le soddisfazioni, però, non sono queste. La soddisfazione era se, tornando a casa, il suo odore mi avrebbe accolta, se le sue braccia mi avrebbero stretta, se i suoi baci mi avrebbero coccolata. Lui era troppo egoista, io troppo orgogliosa. Questo era il problema.
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Il capitolo di una storia mai scritta
ChickLitEro indecisa se classificare questa storia in "romanzi rosa" oppure in "storie brevi"; ovviamente poi ho scelto la prima scelta. Questa storia è composta da tante piccole storie, di cui la tematica principale è l'amore. L'amore con tutte le sue sfu...