Diciamo che dopo un po' ci fai l'abitudine. Ti abitui a vivere senza la tua felicità, ti abitui a sorridere per finta e ti abitui persino a non prendertela più. Capisci di star crollando ma non vuoi ammetterlo, capisci di non avere la forza ma vai avanti, capisci tante cose...ma fai finta di niente.
Un giorno ti guarderai allo specchio e dirai "Quella non sono io", ti guarderai crollare e quando ti alzerai capirai di essere forte. Capirai che non sempre c'è qualcuno ad aiutarti, a poggerti la mano, perché delle volte, il burrone in cui ti trovi è troppo profondo e fa paura. Un burrone in cui non sai di esserci finché non senti le mura fredde toccarti il braccio e dirti che lì, in quel maledetto posto, loro sono le tue amiche. Pareti che ti ripetono sempre le stesse cose e sono l'eco della tua coscienza e lì, in quel burrone, capisci di essere sola. Capisci che la tua coscienza è l'unica a parlare e non ci sarà nessuno pronto ad accoglierti sopra, capisci che ti devi rimboccare le maniche e salire, capisci che la scala si formerà solo se affronterai i tuoi problemi.
Quando uscirai ti sembrerà tutto facile, tutto nuovo, ma capirai che sei forte e puoi farcela da sola.
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Il capitolo di una storia mai scritta
ChickLitEro indecisa se classificare questa storia in "romanzi rosa" oppure in "storie brevi"; ovviamente poi ho scelto la prima scelta. Questa storia è composta da tante piccole storie, di cui la tematica principale è l'amore. L'amore con tutte le sue sfu...
