Il mal di testa mi tormentò per tutta la notte. Mi girai verso il balcone e guardai fuori, le stelle brillavano di più delle altre sere. Elia era andato via da poco, avevamo cenato e chiacchierato. Shaila, la sua ragazza, lo aveva chiamato e lui era corso da lei subito dopo. Volevo parlargli, dirgli che la notte scorsa era stata la più bella della mia vita, che non mi ero divertita così con nessuno...ma non ho potuto.
Essere la seconda scelta, il rimpiazzo, il "ora non posso parlare, ci sentiamo dopo", essere nascosta, soprattutto nascondere la nostra relazione, era diventato stressante.
Mi alzai e andai fuori, accesi la sigaretta e pensai al suo sguardo. Era così cambiato da quando Shaila aveva deciso che dovevano sposarsi, si era spento. Lui, però, non aveva fatto niente per impedirlo, non mi aveva mai chiesto se doveva rinunciare a Shaila per me. Io c'ero, lui lo sapeva, e non sarei mai andata via...lui era tranquillo su questo.Lo chiamai, fu istintivo, il telefono squillo e dopo un po' rispose. La sua voce era rauca e assonnata, probabilmente dormiva già da un po'. Gli chiesi di venire da me, di inventare una scusa qualunque e di correre, dovevo assolutamente parlargli. Lui riattaccò e fu lui a scegliere di perdermi, io per lui non c'ero più e non venne. Non lo vidi più.
L'altro giorno, al supermercato, lo vidi con Shaila ed Eleonor, sua figlia. Io ero con Bruno, ognuno di noi si era rifatto la propria vita, camminavano spensierati e con la leggerezza di un bambino. Dentro, dentro però avevamo l'inferno.
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Il capitolo di una storia mai scritta
ChickLitEro indecisa se classificare questa storia in "romanzi rosa" oppure in "storie brevi"; ovviamente poi ho scelto la prima scelta. Questa storia è composta da tante piccole storie, di cui la tematica principale è l'amore. L'amore con tutte le sue sfu...