TI HO CONOSCIUTO
Mi passò affianco dopo avermi sfiorato,
andava veloce, talmente veloce
che non riuscii a guardarlo per bene.
Correva, ma non potevo farmelo scappare,
così, iniziai a correre anch'io.
Poi si fermò, ed in lontananza
lo vidi. Aveva in mano delle cose
che mi appartenevano, erano mie
e le stringeva forte, in modo da non
farmele prendere.
Era ancora lontano, ma lo raggiunsi.
Cademmo, per colpa del mio arrivo,
era arrabbiato
e quando si rialzò da terra tentò di scappare
di nuovo. Ma lo tirai per la camicia
verso di me, e con un tono brusco gli ordinai
di restituirmi le mie cose, che con tanta foga
portava con sé.
Lui rimase a fissarmi, poi mi rispose:
"Perché ti sei ricordata solo adesso delle tue cose? E soprattutto, perché finora sei rimasta ferma, senza mai correre?".
Stese con una mano la sua camicia, ormai stropicciata per colpa delle mie mani, posò lo sguardo in fondo alla strada e continuò a correre.
Ed io, lo lasciai andare, guardandolo andar via
insieme alle cose oramai non più mie.
Era il tempo.31/03/18
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I PASSI
PoetrySfoglierete ogni pagina ed amerete ogni parola. Aforismi e poesie sulla vita di Alessandra D'Amico