Prologo

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Sdraiata comoda sul mio lettino, nella mia piccola stanza bianca, auricolari nelle orecchie, musica a mille mentre mi guardo intorno per provare ad ignorare le urla di mia madre.
   
    Osservo ogni centimetro della mia cameretta, il piccolo armadio nell'angolo a destra che contiene solo l'essenziale e soprattutto le mie amate felpe.
   
    La finestra, non troppo grande che mostra il giardino della nostra casa e la piccola aiuola con tanti fiori colorati di cui qualche volta mi prendo cura, giusto per avere un po' di colore nella mia vita.
   
    La voce di mia mamma mi colpisce le orecchie come un martello e arriva dritta alla mia mente, facendomi venire mal di testa.
    Povera me...
   
    Comunque, piacere io sono June Holland, ragazza alta con lunghi capelli mossi e neri, occhi color del ghiaccio e senza vita.
   
    Già, senza vita... avete presente? Ci sono, ma non vorrei esserci, vorrei non esistere. Sarà strano, ma la mente umana ragiona così e la mia mi rende pazza, non ci posso fare niente.
   
    Mia madre piomba nella mia camera aprendo di scatto la porta e facendomi sobbalzare.
   
    E adesso iniziano i problemi veri.
    Si, quello che devo sopportare ogni giorno.
    Una madre che mi odia, che mi crede una fallita e che trova sempre qualcosa per urlarmi contro... bello vero?
    E poi un padre che o lavora oppure è in casa, ma non c'è.
    Detto in parole povere mi ignora.
   
    A volte mi chiedo perché io sia qui, ma chi l'ha fatto fare a questi di stare insieme e di avere una figlia?
    Boh... avranno avuto un po' di buon umore per nove mesi e poi si saranno pentiti di tutto.
   
    E io qui, ogni giorno dopo scuola, a sopportare insulti e cazzate che ho "teoricamente" fatto per essere messa in punizione.
   
    Sto zitta per un po' cercando ancora di non ascoltare le urla della donna e di concentrarmi sulla musica, anche se la cosa risulta abbastanza difficile.
    Stanca delle continue grida mi alzo dal letto, la sorpasso e vado dritta verso la porta d'entrata.
   
    -June! Dove hai intenzione di andare? Torna subito qui, io e te non abbiamo finito di parlare!-
   
    Come se avessimo mai iniziato una conversazione!
  Non l'ascolto e me ne vado, ogni insulto che è riuscita a dire in dieci minuti che mi circola dentro.
   
    Ho bisogno di silenzio, ho bisogno di piangere ancora, ho bisogno di scappare e nascondermi... come sempre.
 

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