Capitolo 2- June

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    -Gli anni passavano era il giorno del suo sedicesimo compleanno, è stata l'ultima volta che l'ho vista.
   
    Avevamo festeggiato e poi lei mi aveva abbracciata, così senza motivo, ma era un abbraccio disperato, come un'addio... ed è stato proprio così.-
   
    -Si è trasferita lontano, magari in Giappone?- Interrompo Jenny.
    Si capisce che sta facendo fatica a raccontare tutto, allora cerco di rilassare un po' la situazione.
    Ma dato la mia intelligenza ho solo sparato una cagata.
   
    E poi tutte queste pause sono uno strazio!
   
    -No, June cara... Alice ha scelto di non vivere più, ha scelto di non combattere per essere felice e io non me ne sono accorta.
   
    Io non c'ero, non l'ho aiutata.
    Io sapevo, ma non ho fatto niente, troppo impegnata nella mia vita per accorgermi veramente dei suoi pensieri.
   
    Io me ne sono data la colpa, in fondo era colpa mia e avevo sofferto tanto, ne soffro ancora ora.
    Adesso aiuto te perché non voglio che muoia un'altra persona fantastica.-
   
    Ok adesso ho capito, questa storia è terribile e io piango ancora.
  Faccio fatica a non mettermi nei panni delle altre persone, è un mio enorme difetto.
    Chissà come ha fatto lei a vivere così, nel rimpianto, anche se non era completamente una sua colpa. Con un peso nel petto di un ricordo che non si può cancellare.
   
    Quanto mi dispiace.
   
    -Oh... J-jenny dev'essere o-orribile!-Dico singhiozzando.
   
    -Già, ma almeno tu ora hai capito vero?-
   
    -Cosa?-Dico ancora scossa da fremiti e con le lacrime che scivolano sulle mie guance.
   
    Sono proprio scema, potete dirlo tutti, ma non ho capito cosa centra tutto questo con me.
  O forse non lo voglio capire, chi lo sa?
   
    Oddio! Sono rovinata non capisco proprio un cazzo!
   
    -June... June-Sospira ridacchiando.
   
    Aspetta ridacchia per la mia faccia in questo momento?
    Devo avere un'espressione davvero esilarante.
    È sempre così, accidenti!
   
    -Allora ciò che volevo spiegarti...-Riprende-...è che quando la vita per una persona è "orribile" ha due possibilità.
   
    La prima è semplice e veloce, ti consideri davvero all'orlo e a quel punto vuoi solo morire e così fai.
  Non pensi agli altri, non pensi a te stessa. Lasci semplicemente che il tempo ti scorra addosso fino all'ultimo secondo.
   
    La seconda è difficile e faticosa, ma poi ne vale la pena.
    Forse sei morta dentro, ma devi pensare che in fondo in qualche modo puoi combattere ancora, per anche solo una persona a cui tieni davvero o semplicemente e soprattutto per te stessa e così ritroverai la tua luce per continuare.-
   
    Mi fermo qualche secondo ad osservarla e a riflettere a quello che mi ha appena detto.
    Poi la mia bocca si apre da sola, ma non sono sorpresa. Ha detto delle parole stupende e mi ha davvero sbalordito, spero di riuscire a tenerle a mente per sempre
   
    -Grazie Jenny, senza di te sarei persa.
    Io scelgo la seconda. Io andrò avanti, non voglio arrendermi, combatterò contro me stessa e contro ai miei demoni-Dico sicura abbracciandola.
   
    Tutto quello che ho detto è vero, in qualche modo ribalterò la mia vita.
    È sicuro, io devo lottare per me, ma anche per lei che mi sta aiutando tantissimo!
   
    -Bene, forse ora è meglio se vai a casa tesoro. Sono le 18:26-Sospira guardando l'orologio appeso al muro sopra al caminetto.
   
    -Già, grazie di tutto Jenny, ti voglio bene-La abbraccio ed esco da quella bellissima casa.
   
    Bene, ora ho da camminare per un bel po' di strada, arriverò a casa per le 19:00, ma fa niente.
  Sono stata tre ore da Jenny però ora sto meglio, anzi sono felice.
   
    E poi ora mia mamma si sarà tranquillizzata o almeno spero.
  Almeno che non si arrabbi perché sono un sacco in ritardo, non sarebbe una novità.
   
    ***********************
   
    Sono davanti alla porta di casa mia da cinque minuti pieni.
    Continuo a fissare la piccola casa bianca.
    Prima stavo per entrare, ma poi ci ho ripensato.
   
    E se fosse ancora arrabbiata? No cioè e se si arrabbiasse ancora per altri non elencabili motivi futili?
  Porco scoiattolo uscirebbe un casino pazzesco e poi tutti i miei buoni propositi sparirebbero in poco tempo.
   
    No! L'ho promesso a Jenny, io sono una guerriera e lotterò!
   
    Focalizzo bene nella mia testa ogni centimetro della casa in cui vivo da quando sono nata.
    L'entrata che porta o al corridoio della cucina e sala da pranzo o, direttamente, alle scale che vanno di sopra alle due camere da letto e al bagno.
    È minuscola, ma in tre ci siamo sempre stati benissimo.
    Ogni centimetro della casa è ordinato e pulito, a volte starci dentro mi da un'ansia, troppa serietà per me.
   
    Respiro profondamente.
    Al diavolo tutti, io entro!
   
    Urlo il mio solito:"Sono a casa" in stile cantante lirica depravata.
   
    Poi mi dirigo verso le scale per andare in camera mia il più velocemente il possibile. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi ferma.
   
    -Anny che ci fai qui?-Chiedo alla bambinetta paffutella, non che la mia cuginetta, che mi si è appena appiccicata alle gambe.
   
    Alzo lo sguardo e dalla cucina escono i miei zii e mia mamma e mi guardano seri.
   
    Cosa ho fatto adesso?
   
    -June dobbiamo parlare-Dice mia mamma.
   
    Andiamo di bene in meglio.
    Non mi piace quando la gente dice "Dobbiamo parlare"... cioè dimmi di tutto, ma almeno cerca di farlo in modo simpatico tipo "ehi, tu vieni a fare due chiacchere" oppure dimmi direttamente cosa vuoi tipo "dobbiamo discutere della tua media scolastica", ma non quelle due parole.
   
    No, quelle non le accetto.
   
    Ma purtroppo non ho scampo e sono costretta a seguirli in cucina.
   
    Ora voglio solo dire alcune parole prima della mia imminente morte:
    "Addio mondo, so che mi hai sempre voluto male, ma ti saluto comunque perché... perché...
   
    Bah sai una cosa? Non so neanche io cosa sto dicendo, meglio lasciar stare"
   
    Ma perché devo avere una coscienza così? Chi utilizza il mio cervello?
   
    "Tu"
   
    Ah già è vero... Uff
   
    Mi siedo sulla sedia color nocciola, perfettamente in tinta con il resto dei mobili semplici ed eleganti e guardo i miei parenti.
   
    Mio zio inizia a parlare
    -June ti devi trasferire-
   
    Ok non ho capito, non che sia una novità.
    Non capisco mai niente.
   
    -In che senso?-
   
    -Nel senso che verrai a vivere con noi e ricomincerai una nuova vita a Miami-Adesso è mia zia che parla, come sempre con la sua voce tranquilla e gentile.
   
    Per fortuna con lei capisco sempre.
   
    No, aspetta... aspetta... cosa? Vivere con loro? Nuova vita? Ma da dove saltano fuori? Da un cartone animato? Cioè così dal nulla, sembra una cosa assurda! Secondo me è uno scherzo per forza!
    Ma poi mi dico, la delicatezza di un elefante non è un po' esagerata?
   
  Inizio a guardarmi intorno compulsivamente alla ricerca di una telecamera nascosta, ma vedo solo le loro facce serissime. Troppo serie per essere uno scherzo.
 
    Trovo comunque che la notizia sia davvero fantastica! Quindi, presa in giro o no, starò al gioco e reagirò esattamente come farei se fosse tutto vero.
   
    -Sii! È fantastico! Vi adoro, ma di chi è stata l'idea?-Urlacchio felice come una bambina.
 
  Esatto! Faccio la bambina!
   
    -Tesoro è stata un'idea mia-Dice mia mamma, TROPPO gentile, strano.
    -Hai bisogno di allontanarti da questa città e di farti degli amici-
   
    Va bene ha avuto una bella idea lo ammetto.
    E ripeto STRANO.
  Continuo a pensare che sia uno scherzo, ma faccio finta di niente e continuo ad ascoltare.
   
    -Io resterò qui con tuo padre staremo bene vedrai, tu divertiti, ok?-Continua lei.
   
    -Ok, ma quando si parte?-Domando curiosa come una bambina, cioè sicuramente avrò tempo di preparare tutto e di sistemare le mie cose per il trasloco, sempre che esista un vero trasferimento.
   
    "Magari anche di prepararti mentalmente"
   
    Già appunto.
   
    -Ho preparato le tue valige, partirete dopo cena. Il volo è previsto verso mezzanotte- Risponde velocemente mia mamma, indicando le valigie, che non avevo assolutamente notato, in un angolo della cucina.
   
    Ah ma allora sono seri davvero!
   
    -Ma è stata proprio una decisione dell'ultimo minuto visto che sono stata avvisata solo ora?-La domanda mi esce spontanea, come si può far trasferire una persona così improvvisamente e senza preavviso? Ora non sto più ridendo e scherzando come una stupida, sono serissima! È assurdo!
   
    -Si June, siamo venuti qui oggi a salutare e parlando beh... abbiamo deciso ti portarti con noi, ma se non vuoi...-Mia zia parla saltando qualche parte della frase e spiegando in modo veloce la situazione, imbarazzata, ma io la blocco.
   
    -Tranquilla! Verrò sicuramente con voi, mi serve un cambiamento. Penso che sia un'ottima idea.-
   
    **********************
   
    Dopo cena saluto mamma e papà e poi salgo in macchina con gli zii, ma c'è ancora una persona da salutare.
    Jenny.
   
    -Zio io devo salutare un'altra persona-Dico interrompendo il silenzio tranquillo che si era creato nella grande macchina nera di mio zio.
   
    -Ma certo, tesoro, dimmi la strada-
   
    *******************
   
    15 minuti dopo, con sorrisi tra le lacrime, avevo già salutato Jenny ed ero all'aeroporto, pronta a partire e a cambiare per me e per il mio futuro. Che si può dire? Non capita a tutti di avere una possibilità del genere no?
 

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