Capitolo 12

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Mercy ❀

Delle volte bisogna arrendersi all'evidenza ed ammettere ciò che non si ha la temerarietà di ammettere e per la prima volta in vita sua, Kitty riuscì a farlo: ammise di provare qualcosa per colui che era il male, di cui si era fidata così tanto da...

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Delle volte bisogna arrendersi all'evidenza ed ammettere ciò che non si ha la temerarietà di ammettere e per la prima volta in vita sua, Kitty riuscì a farlo: ammise di provare qualcosa per colui che era il male, di cui si era fidata così tanto da sacrificare la sua stessa vita, per lui, ignorando qualsiasi pericolo. Quella notte ammise a sé stessa di amare Theo Raeken e che rimuoverlo dalla sua mente, sarebbe stato impossibile, soprattutto, dopo la sera che avevan trascorso insieme, uniti in una sola anima ed in un solo corpo.
La figura sinuosa della Stilinski si mosse sul letto, creando dei fruscii, attorno a lei vi era il buio ed al suo fianco la figura della Chimera era scomparsa, sebbene il profumo fosse impregnato ancora sulle lenzuola e sul cuscino. Katherine gemette di dolore nel stringer le cosce tra loro, a causa del rapporto avuto poche ore fa ed essendo stata la prima volta, doveva farci l'abitudine; i suoi primi pensieri furono rivolti a Theo, a ciò che stesse facendo, sul perché l'avesse abbandonata così e con quei quesiti irrisolti ella cadde nuovamente in un sonno profondo.

La mattina arrivò fin troppo presto, purtroppo, il dolce mondo di Morfeo doveva essere abbandonato per lasciar spazio alla cruda e dura realtà, una realtà dove tutto pareva cader a pezzi: il branco, il suo rapporto con Stiles, quello con Liam. Era indecisa sul da farsi, il suo amore per Theo era vero, sincero, ma allo stesso tempo non avrebbe mai tradito i suoi amici e Scott. Appena ella aprì gli occhi afferrò il cellulare e fu sorpresa e terrorizzata nel ritrovarsi quindici chiamate perse e trenta messaggi da Stiles, in più, due da Melissa e tre da Liam. Di Theo nessuna traccia, non l'aveva chiamata, non le aveva inviato un messaggio e non si era neanche presentato: tutto ciò la faceva soffrire così tanto e come se non bastasse questo, la sua attenzione fu attirata dall'ultimo messaggio di Stiles.

message from: stiles.
“ Vieni subito in ospedale ”

Non le aveva dato nessun'altra informazione, così con la preoccupazione in volto ed un peso nell'anima, la piccola Stilinski decise di far il più in fretta possibile. Optò per qualcosa di veloce da indossare, un vestito a fantasia floreale rosa pastello e delle ballerine, i capelli rimasero arruffati e tentò di sistemarli durante il tragitto.
Appena giunta all'ospedale corse nel reparto indicatole dal fratello maggiore e comprese che fosse quello corretto quando vide la figura di Stiles conversare con Melissa ed il padre di Liam. I lineamenti del moro non furono dei migliori, infatti, degli aloni lividi circondavano i di lui occhi, le guance leggermente incavate ed il volto piuttosto pallido: per un momento Katherine pareva riveder il Nogitsune in lui.
« Due ore fa le condizioni erano stabili, come può essere peggiorato da un momento all'altro?, devo vedere mio padre », la voce impastata del maggiore raggiunse il campo uditivo della minore e realizzando che colui che fosse ferito era suo padre le si formò un groppo in gola, impossibile da mandar giù, inoltre, il cuore cominciò a batter più rapidamente e le iridi ad esser velate di una patina trasparente. Il suo amato padre stava rischiando di morire e non poté che sentirsi in colpa la piccola Stilinski: nel frattempo che accadeva tutto ciò lei era immersa nel mondo della lussuria e dei sogni, completamente inutile. Il solo pensiero di perdere l'uomo più importante della sua vita la distrusse.

La bella mora stava per recarsi dal fratello quando una voce attirò la sua attenzione, per poi stringerla tra le braccia. « Kitty, tu stai bene! », disse Scott con preoccupazione, una mano andò ad accarezzarle la nuca, ma essendo Licantropo egli s'accorse di qualcosa che non andasse in lei: il suo odore; era differente, il suo solito aroma si era mescolato con un altro, creandone una perfetta combinazione. Aveva già sentito quel tipo di profumo e gli ci volle poco per unire tutti i pezzi, ma non fece alcuna domanda, era a conoscenza anche lui di quanto fosse complicata la situazione.
« Hey, Scott, sì », il tono di voce era flebile e quasi inudibile; la mora stava per proferire nuovamente parola quando la figura del fratello maggiore si accorse della sua presenza.
La furia sembrava essersi impossessata di Stiles, il quale, con un'espressione inquieta ed una camminata rapida e pesante, si avvicinò alla sorellina: la afferrò per le spalle e la sbatté al muro con violenza, causandole un gemito di dolore, la presa si fece sempre più ferrea.
« Tu! », urlò il maggiore dei due, il volto a breve distanza da quello di lei. « Stupida stronza! », Katherine non volle nemmeno creder che quelle pare fossero fuoriuscite dalle labbra di Stiles, così cariche d'odio; ella tentò di divincolarsi dalla presa e fu una fortuna che Scott fosse lì con loro, infatti, intervenne immediatamente, afferrando il migliore amico per le spalle in modo da allontanarlo.
La piccola Kitty non comprendeva il perché di quella reazione, pareva che la colpa di tutto ciò fosse sua, cosa non veritiera.
« Tuo padre non è l'unico ad esser stato ferito », intervenne Scott, facendo sì che Katherine si preoccupasse ancor di più, poi, quando notò la maglia dell'Alpha macchiata di sangue, comprese all'istante. Stiles fu impassibile, commentando quell'affermazione con un semplice e freddo « oh, guarirai presto », per poi rivolgersi nuovamente alla sorella minore con tono accusatorio.
« Hai un debole per i cattivi, eh? », insinuò Stiles, il respiro venne a mancare alla più piccola per un secondo. « Mi ha detto tutto e non pensavo potessi arrivare a tanto! Sei andata a letto con una persona che ha tentato di uccidere Scott usando la rabbia di Liam, che ha tentato di uccidere nostro padre e che ha reso Lydia catatonica », le lacrime cominciarono ad offuscarle la vista al sol udire quelle verità: eppure il sentimento per Theo non era mutato, era sempre sveglio ed ardente, qualcosa che non avrebbe mai potuto spegnersi. Stiles non era turbato solo per il padre, ma anche per Lydia e se solo Katherine avesse saputo sarebbe intervenuta, ma come poteva saperlo?, nessuno era a conoscenza dei piani della Chimera.
La mora stette in silenzio, lasciando che le lacrime le rigassero il viso, ma quella volta il fratello restò immobile ad osservarla, lo sguardo straripante di rabbia.
« Stiles, smettila. E' comunque tua sorella », intervenne Scott, lasciandolo andare e tutto ciò che Katherine fu in grado di fare fu abbassare lo sguardo e gettarsi tra le braccia dell'Alpha, l'unico che sembrava potesse consolarla.
« Mi dispiace », sussurrò lei con la voce rotta e soffocata dal pianto e per quanto gli costasse ammetterlo: Stiles detestava vederla piangere, soprattutto quando era stato lui a provocarle le lacrime.
La situazione era sempre più critica e stava degenerando in maniera negativa fin troppo rapidamente.

note dell'autrice:perdonate la mia lunghissima assenza, ma  tra esami e vari impegni non ho più trovato il tempo di scrivere

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note dell'autrice:
perdonate la mia lunghissima assenza, ma  tra esami e vari impegni non ho più trovato il tempo di scrivere. Mi scuso se questo risulta un po' corto, ma spero vi piaccia ❤️💕
Alla prossima,
Baci 😘

Hurricane  ➵ Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora