Capitolo 5

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Da tre anni a questa parte,a parte l'episodio di mio fratello che per colpa mia stava diventando matto,non mi era mai capitato di incontrare qualcuno che riuscisse a vedermi.
Mi ero piuttosto rassegnata al fatto di essere un'ombra,una ragazza che da un giorno all'altro si è ritrovata più sola che mai,costretta a dover convivere con se stessa e nessun altro.
Pur essendo 'invisibile' mi sento più al sicuro quando intorno a me non c'è nessuno.
Vedere James piangere senza interruzione dopo avermi vista quella sera,mi ha fatto capire che stare per conto mio fa bene un po' a tutti.
Ma quello che è successo oggi al bar,mi ha lasciata senza parole.
Non so effettivamente cosa mi sia successo ma quel ragazzo,Mike,non solo si è accorto di me,ma mi ha addirittura rivolto la parola.
Non si è spaventato,come era già accaduto,non si è nemmeno sconvolto ,anzi.
Mi ha anche chiesto come mi chiamo.
Dovrò tornare più spesso a trovarlo,devo capire.
Mentre penso a lui,ai suoi capelli ricci che coprono appena quei grandi occhi verdi,e mi chiedo come mai fosse così interessato a me, sento il vuoto sfiorarmi i piedi.
Quando ho bisogno di pensare,salgo sugli alberi,ma in questo caso sono su un grattacelo.
La città li giù,piena di persone tutte impegnate a fare qualcosa,non si accorge di me.
Lascio penzolare i piedi,e sento l'aria fresca intorno alle caviglie.Chiudo gli occhi:mi sembra di volare.
Ma sul più bello,la sento dietro di me.
-Non voltarti,Elen,continua pure a volare- dice sussurrando con voce roca
-Sono venuta a dirti che devi sbrigarti,nulla è per sempre,nemmeno il tempo-
Tiro le gambe sul cornicione,e le stringo al petto.Mi giro e mi siedo sulle ginocchia,sono troppo leggera per restare lì immobile,ma ho un'anima troppo pesante per far sì che il vento mi spinga giù.
I pensieri hanno un peso,più ne hai peggio è.
-Se c'è un tempo,allora devi dirmi cosa devo fare- deglutisco e riprendo a parlare -dimmi chi sei e ti aiuterò-
La ragazza è li di fronte a me,e solo ora riesco a rendermi conto che ad entrambi i polsi ha due lacci ben stretti.
-Non importa chi io sia,ma per aiutarmi devi venire a cercarmi-
Dopo aver detto questa frase,inizia a tossire di nuovo.Stringe i pugni,chiude gli occhi.
Guardandola bene mi accorgo che avrà più o meno la mia età.
-Dove sei?Se non so chi sei,come faccio a trovarti?-
Non faccio in tempo a finire la frase,che accanto a me sento qualcosa toccarmi il dorso della mano.
Ritraggo il braccio e do un urlo spingendomi in avanti,ho il cuore a mille che sembra voglia balzarmi fuori dal petto.
Mi alzo spaventata guardandomi intorno. Non c'è niente intorno a me,la ragazza è sparita,sul cornicione adesso c'è solo un gatto.
Un enorme gatto bianco dagli occhi gialli,probabilmente sarà scappato da qualche appartamento qui giù.
Corre subito vicino a me e inizia a fare le fusa,intanto sento i battiti calmarsi nella gola.

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