Memorie di noi

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Io e Alec non sentiamo le sveglie e arriviamo a scuola in ritardo. Durante il tragitto cerco di accennargli dell'incubo ma, andando di fretta e furia, non riesco a raccontarlo interamente. Negli ultimi giorni mi è capitato di osservare Jay e trovarlo a scrivere su un foglio. Scriveva su quel foglio con cauzione e facendo attenzione che nessuno lo stesse guardando, quindi mi viene naturale intuire che c'entri qualcosa tutto quello che è successo. Oggi però non ha con sé il foglio, forse lo ha finito. Alla fine della scuola incontro Jacopo che mi chiede di andare a fare un giro nel parchetto vicino scuola, quello dove mi fermo ogni volta, ricordando Giulia, l'indomani. Incuriosito da questa strana richiesta, accetto, pensando volesse parlarmi di qualcosa. Il giorno dopo ci incontriamo davanti a casa mia e cominciamo a camminare. Durante il tragitto mi sembrò taciturno, ma non glielo feci notare. Arrivati al parco, Jacopo si dirige verso la fatidica panchina. La curiosità quasi mi uccide. Alla fine cedo e chiedo "Come mai siamo venuti qui?" "Mh non so, ultimamente le nostre vite non sono state molto serene, con tutti i problemi a scuola, e ora ci si mette anche quel Jay con le sue strambe idee. Insomma, prendila come una passeggiata tranquilla tra amici" si sofferma un attimo appena finita la frase. Il suo sguardo in pochi secondi si spegne, e Jacopo assume un atteggiamento più freddo rispetto a prima. "C'è qualcosa che non va?" chiedo io, cercando di capire qualcosa "Uhm n-no, tutto apposto" si gira dall'altro lato "è che..." "Cosa?" esita un po' sul parlare. Tutto intorno la quiete del parco nel primo pomeriggio rende tutto surreale. "Tu e Giulia stavate insieme, giusto?" "Uhm, si" "Non ti manca?" "Se mi manca? Penso di diventare pazzo. Mi manca ogni istante passato con lei, mi manca il suo modo di affrontare le giornate, il suo ottimismo e il suo sorriso nonostante tutto". Jacopo si gira verso di me, ma tiene lo sguardo basso. Quasi perdo la pazienza, non capisco cos'ha, ma non voglio chiederlo, sembrerei troppo invadente. Jacopo rompe il silenzio: "Manca anche a me". Finalmente alza lo sguardo, e i nostri occhi si incontrano. "Che occhi stupendi" penso tra me e me. Mi prendo di coraggio e faccio una domanda per interrompere l'imbarazzante silenzio "A te piace qualche ragazza?" "Beh..." arrossisce "diciamo di si". Lo vedo nervoso, muove le mani quasi istericamente "Ehi, calmati, non ti sto mica torturando" dico ridacchiando. Lui si rasserena e alza nuovamente lo sguardo "Tu e Giulia vi siete mai dati un bacio?". Quella frase quasi mi spiazza "Noi uhm... si, ci siamo baciati" "E quando la prima volta" Jacopo di sofferma, rendendosi conto di quello che aveva appena detto "io... scusa, intendo, solo se te la senti" "Certo, tranquillo". Inizio a raccontare

The Way I've Lost YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora