"your daddy will kill me"

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two: your daddy will kill me.

Il mio sguardo si spostò oltre il largo muro dove nell'angolo superiore a destra c'era l'orologio nella sala d'attesa dove io ero seduta. Le dodici meno un quarto; quindici minuti dopo l'ora stabilita per il mio trattamento dentale, giá ero obbligata ad aspettare.

Eppure non volevo biasimare nessuno; per i trattamenti ci vuole tempo. Oltretutto, gli occasionali strilli del giovane ragazzo provenivano dall'ufficio raccomandato di Luke e il paziente non aveva passato nemmeno del buon tempo. In più, non ero l'unica persona che stava aspettando.

Il mio telefono vibrò nella mia tasca, il suono della smorzata vibrazione estrasse l'attenzione di una piccola parte delle persone presenti nella stanza. Feci scivolare fuori il dispositivo dalla tasca dei miei jeans blu chiari, guardai immediatamente in modo torvo la persona che stava chiamando.

Era una chiamata da Matilda.

Matilda, era la mia amica del cuore con cui avevo deciso di accompagnarla a pattinare sulla pista di pattinaggio oggi. Sono un'orribile amica, addirittura non ho avuto la seccatura di avvisare, l'ho scaricata per l'appuntamento - anche se non ero interessata ad iniziare la terapia, ero qui solamente per vedere Luke.

Pressai il pulsante di spegnimento, e il mio telefono si silenziò - dovevo a Matilda una vasta spiegazione, anche se sono sicura che lei capirà.
Per favore perdonami, Mitch.

Dopo qualche minuto dove cercavo di attaccare il mio fuoco; la porta della terapia si aprì, persi un battito del mio cuore relativamente a una veloce contata.

Una donna bionda emerse da lì dentro con un paffuto, bambino al suo fianco. I suoi occhi erano rossi e gonfi, e oltretutto teneva un grandissimo lecca-lecca nella sua mano, pareva angosciato. Povera piccola anima.

Avevo ancora la testa altrove - si spalancarono le due uscite della stanza. Contemplando la situazione del bambino, iniziai a preoccuparmi se era la giusta decisione venire senza mio padre - o madre, al minimo.

Il mio sguardo fu interrotto da un paio di mani sulla mia spalla, mi parlò poi una voce femminile.

"Miss Blue Maguire?"

Alzai lo sguardo, la maledetta donna mi stava torreggiando. Sembrava come tutte le altre infermiere dell'ospedale - la sua esile figura era inserita in una attillata, uniforme rosa baby, con un cappello bianco da infermiera stanziato sulla sua addomesticata, criniera marrone che era ordinatamente spinta indietro.

"S-si?" balbettai, e non era sicura se fosse stata la mia naturale goffaggine o il suo sguardo leggermente intimoratoio.

"Il Dr. Hemmings ti vuole"

Il modo in cui ha pronunciato la t di 'dottore' e 'vuole' (N.A. in inglese sarebbe la t di 'doctor' e 'wants', e ho deciso di non modellare niente perchè voglio attenermi al testo originale) evidenzia il denso accento francese della sua affermazione. Luke ha un'assistente francese? Raffinato.

"O-okay," annuii, mi alzai sui miei piedi. La mia visione si spostò oltre la donna cui si girò era presumibilmente prima di me, e lei ora stava bruciando le cavità all'interno di ogni millimetro del mio corpo. La vera idea di Luke era quella di darmi così tanta preferenza facendomi creare una sfumatura chiara di cremesi (N.A. è un colore tendete al viola) sulle mie guance.

La donna francese aprì la porta per me, e mi aspettò per poi fare un passo all'interno.

Lo studio di Luke era silenzioso - lui mi spiegò che dovevo distendermi sulla sua sedia, con gli occhi chiusi, e la testa doveva stare all'indietro. La sua criniera era arruffata e le sue labbra erano screpolate - la vista di quello portava inappropriati pensieri nella mia mente che io con esitazione scacciai via.

dentist ⇒  l.h. [ITALIAN TRASLATION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora