Vecchi ricordi

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Sono passati tredici anni dalla morte dei miei genitori, mia zia Carol veglia su di me da quel giorno, e per paura che potesse succedere qualcosa anche a me mi chiuse in casa ( villa ) facendomi avere delle lezioni private. Ricordo che da piccola non avevo molti amici, ne avevo solo uno, era un ragazzo e viveva in soffitta. Non so come ma ricordo ancora il suo nome Jeff.

"Jane, tesoro devo dirti una cosa importante" dice mia zia entrando nella mia stanza

"zia Carol si bussa prima di entrare, comunque cosa devi dirmi di tanto importante?" gli rispondo mentre mi siedo sul letto

"allora...Jane ormai hai compiuto diciotto anni e sei maggiorenne.."

"zia arriva dritta al punto" gli dico scocciata

"OK...mi è arrivata una proposta di lavoro che però dice di dover restare cinque mesi fuori città." dice tutto d'un fiato

"quindi..io..per cinque mesi..sarò sola alla villa?!" gli chiedo con una faccia come per dire 'ho capito bene?'

"esatto piccola mia,ma non preoccuparti io ti chiamerò sempre!" risponde la zia

"e quando parti?' gli chiedo

"Ora!" mi risponde avviandosi verso la porta, dopodiché la apre e comincia a parlare

"Jane i maggiordomi sono a tua disposizione e anche le cameriere ovviamente, ci vediamo presto piccola mia. Ora vado ciao" mi dice mandandomi un bacio da lontano, non ci potevo credere finalmente libera

"SIIIII!!! LIBERAA!!" comincio ad agitarmi dalla pazza gioia, quando improvvisamente sento un rumore provenire dalla soffitta. Mia zia non ce quindi ho tutta la libertà di andare a vedere. Salgo le scale della soffitta e appena arrivo qualcuno mi salta addosso, apro gli occhi per vedere chi è, e appena li apro vedo degli occhi neri e lucenti fissarmi. È un ragazzo con dei capelli lunghi e neri un sorriso largo e tagliato con un coltello, la sua pelle era bianca. Indossa una felpa bianca insanguinata, dei jeans neri e delle scarpe da ginnastica nere.

"Jane sei tu!?" dice stupito il ragazzo, io riesco a scivolare via da lui e lo guardo impaurita

"t-tu c-c-chi sei?" dico balbettando lui si siede sul pavimento buttando leggermente la testa di lato

"Jane, piccola non ti ricordi di me! Sono Jeff" mi dice avvicinando la sua mano bianca vicino al mio viso, io allontano subito la mia faccia dalla sua mano

"t-tu sei Jeff" dico tranquillizzandomi, lui ritira la mano e io mi avvicino a lui

"tu cosa hai fatto per me quando ero piccola?" gli chiedo avviconandomi sempre di più a lui

"I-io ti ho resa felice" mi risponde abbassando la testa e arrossendo, io sorrido e gli afferro delicatamente il mento facendogli alzare la testa, lui mi guarda negli occhi meravigliato

"I-io non ti ricordavo così, sei cambiata!" dice fissandomi ancora negli occhi

"sono cresciuta Jeff" gli rispondo sorridendo e lui ricambia. Restiamo mezz'ora a parlare del passato finché una cameriera mi chiama per andare a mangiare, comincio a scendere le scale salutando Jeff quando mi sento afferrare il polso mi giro e vedo il ragazzo dai capelli neri che mi fissava con uno sguardo preoccupato

"Jane tornerai dopo?" mi chiede preoccupato

"Si certo" gli dico tranquillizzandolo e dandogli un bacio sulla guancia, dopodiché scendo in cucina e mangio.

Jeff the killerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora