Capitoli I>La reliquia

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Le reliquie non sono altro che oggetti forgiati e consacrati, che si differenziano da razza a razza, in grado di amplificare incantesimi che altrimenti non sarebbero possibili con le soli forze dello stregone o del guerriero.
Alcune reliquie possono svolgere più compiti come l'aureola di Erwel.
Chiamata così perché creata per la prima volta dai monaci della chiesa della dea Erwel.
Questa reliquia sarebbe in grado di imbrigliare enormi quantità di energia, di compiere incantesimi leggendari e in più può essere usata come arma da lanciare e chiunque ne venga colpito verrà folgorato immediatamente.
Ne sono state forgiate solo due, una è andata dispersa nella guerra contro la Repubblica di Helodorne ,secoli addietro e l'altra si trovava nella capitale, ovvero la città di Dhorterlond.
Ma scomparve all'improvviso la scorsa notte.

Mio padre stava davanti a me, vestito con l'armatura e mi guardava fisso negli occhi con lo sguardo d'acciaio, i suoi occhi grigi sembravano capaci di leggere ogni mio singolo pensiero.
《Vado in avanscoperta a cercare la reliquia, è passata solo una notte non possono essere tanto lontani》disse lui mantenendo il suo atteggiamento di superiorità.
《Non puoi andare! Chi si occuperà di tutti gli ordinamenti! Devi occuparti dell'esercito!》strillai furente
《Te ne occuperai tu》rispose seccato lui.
Io mi persi in un limbo di pensieri senza fine, come potevo occuparmi di un esercito?!
Tentai di dissuaderlo
《Devi rimanere qui, con tutto quello che sta succedendo come puoi pensare di andartene? I ribelli saccheggiano sempre più città e si sono stabiliti poco lontano dal regno, la situazione è instabile, il popolo ha paura e di sicuro la tua assenza verrà notata!
Vado io a cercare la reliquia, non sono in grado di comandare un esercito tanto meno in una situazione come questa!》
《Tu non hai mai combat...》tentò di dire
《Ed è qui che ti sbagli! Conosco complicati incantesimi di distruzione e ancor più complessi incantesimi di cura e difesa. So come proteggermi!》lo interruppi facendoli morire le parole in gola.
Il silenzio scese sulla sala facendo risuonare le ultime parole pesanti e piene di rabbia.
《No! Tu rimarrai qui! Sei l'unico erede e se ti succedesse qualcosa questo regno rimarrà senza nessuno che possa governarlo!
La mia vita non sarà ancora molto lunga e quindi serve qualcuno giovane che possa governare a lungo.
Tu sei un Lord mettitelo in testa e smettila con le tue solite scemenze! La guerra non è un gioco!》Strillò furente ribaltando il braciere che si trovava vicino alla finestra.
Già Lord, una carica non adatta a me. Perché io e non qualcun'altro?
Non ho nulla di speciale, sono come la maggior parte della mia razza, pelle candida, capelli chiari e occhi azzurri come il ghiaccio.
Assolutamente niente di speciale ma comunque quel ruolo spettava a me.
《Questo è tutto quello che ho da dirti!》sentenziò mio padre
《Ma non...》non riuscii neanche a terminare la frase
《Sta zitto! Questa è la mia decisione che ti piaccia oppure no!》
Mi congedai e mi chiusi in sala cercando un modo per fuggire...

Le tenebre calarono sul paesaggio, una notte senza luna perfetta per quello che stavo per fare.
Dovevo andarmene e la reliquia era una scusa perfetta per fare quello che avevo sempre voluto fare.
In realtà non mi interessava quell'oggetto, quel pezzo di storia, ma mi preoccupava cosa avrebbe potuto farci chi ne era entrato in possesso.
Così, senza pensarci, mi lanciai dalla finestra del palazzo.
Sentivo il buio della notte avvolgermi e l'aria fresca infilarsi sotto i vestiti.
Il suolo era vicino, un piccolo pensiero e un movimento di polso furono sufficienti ad avvolgermi in un turbine d'aria per farmi atterrare come una piuma,silenzioso come un gatto.

Dopo un po' ero riuscito ad individuare delle orme, erano in tre non di più.
Da quando avevo iniziato a seguirle, mi avevano portato sempre più fuori dalla città e addesso mi stavo addentrando nella parte più fitta del bosco.
Le orme diventavano sempre più fresche e con l'incantesimo Rederek lanciato sulle impronte, ero capace di rivedere tutti i movimenti fatti dai profanatori.
Quest'ultime conducevano a una radura, lì diventavano molto confuse e la maggior parte si incrociavano con altre impronte.
Alcune erano più profonde e più grandi di un piede normale e continuando a fare luce si vedevano nella radura segni di combattimenti come rami spezzati, sangue sulle rocce e segni di spade sui tronchi.
Dietro a un masso notai lo scintillio di una spada, causato dall'incantesimo di luce che stavo usando.
Andai a controllare e trovai due corpi.
Erano ribelli ma non vi era traccia né del terzo né della reliquia.
A primo impatto non riuscii a notare nulla ma man mano che ispezionavo i corpi in cerca di indizi, notai che le armature erano state completamente smantellate e le maglie mettaliche stracciate.
Sui loro corpi vi erano evidenti traccie di ferite da armi, doveva essere un'arma molto rudimentale dato il frastagliamento dei bordi delle ferite e dall'imprecisione di quest'ultime si evinceva che chiunque li avesse uccisi non era un assassino o un guerriero dato che non conosceva i punti vitali, un barbaro non è da escludere ma comunque ci vorrebbe troppa forza per distruggere in quel modo l'armatura.
Però non potevo esserne sicuro dato che erano troppo grandi, difficili da analizzare e la luce era poca.
Chi avrà mai fatto una cosa simile?

Dopo un po', il silenzio del bosco venne rotto da tonfi che si alternavano ritmicamente.
Non ci volle molto per capire che erano passi, cercai un nascondiglio e lo trovai dietro a una roccia.
Dal bosco si intravedeva una figura alta quanto gli alberi, era una creatura mai vista ne descritta in nessun libro di magia e di sicuro non poteva essere opera di un necromante dato che gli angeli non sanno praticare quel tipo di magia.
Era grassa e goffa, le ferite che aveva sul corpo non presentavano segni di guarigione, interi lembi di pelle erano staccati e da sotto le ferite si vedevano tratti di ossa.
La creatura era ricoperta di sangue e dalla bocca usciva un misto di saliva e pezzi di carne, alcuni erano anche incastrati nei denti.
Impugnava un macete creato con le ossa di chissà quale animale.
Di sicuro non prometteva nulla di buono.
La creatura sembrò fermarsi e annusare l'aria come se ci fosse qualcosa di strano, iniziò a spezzare alberi e a girarsi intorno infuriata, capii che dovevo trovare un modo per andarmene ma fu troppo tardi.
Si girò verso di me spalancando le fauci, gorgogliando...

La Discendenza degli Angeli - Atto I: Le Guerre Del SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora