Capitolo III> Ritorno

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Mi risvegliai stremato in una pozza di sangue, affianco a me giaceva il mostro inerme.
La luce del sole mi bruciava gli occhi e facevo fatica a tenerli aperti.
Nella mano destra impugnavo la reliquia.
Guardai le mani, la destra era gravemente ustionata mentre la sinistra non presentava segni di bruciature gravi quanto l'altra .
Riuscii a curare la mano sinistra in poco tempo mentre per la destra dovetti creare un filtro per aumentare la potenza dell'incantesimo, impiegando molto più tempo e più energie.

Dopo un po' tentai di alzarmi, le gambe tremavano e la testa mi girava ma riuscii a mantenere l'equilibrio.
Alla luce del sole i segni di combattimento nella radura erano diventati più evidenti.
il sangue viscoso brillava sotto la luce mentre gli incendi si erano spenti lasciando al loro posto un terreno sterile che non avrebbe prodotto più vita.
Cercai nella sacca per vedere se mi ricordavo bene.
Infatti, in un'ampolla, c'era il campione di carne strappata dal mostro.
Pensai chi potesse analizzarlo e mi venne in mente la persona perfetta che sicuramente mi avrebbe dato la risposta che cercavo.

Maesar.

Maesar era un alchimista e anche uno stretto amico di mio padre, ha lavorato con lui molti anni in battaglia ed erano sempre uno la spalla dell'altro.
In gioventù Maesar mi insegnò i rudimenti base dell'alchimia ma non ho mai capito un gran ché di quegli intrugli.
Ma comunque un alchimista esperto era proprio quello che mi serviva per analizzare un campione sconosciuto.
Iniziai a ripercorrere la strada al contrario per trovare l'uscita ma una scossa mi attraversò la mano facendomi sussultare.
Nella mano l'aureola si era aperta scaricando una parte dell'eccessiva energia che aveva assorbito.
Era fatta di ferro e argento e al centro aveva un incavo con la gemma di Erwel che dava potere alla reliquia.
Quando la si apriva, le zone circostanti si allontanavano dal centro, rimando però connesse con esso tramite l'energia emessa dalla gemma stessa.
La richiusi proseguendo per il mio percorso.
Il tragitto di ritorno risultò più lungo rispetto a quello dell'andata perché proseguivo molto più lentamente a causa delle ferite che avevo su tutto il corpo.
Arrivai nel Palazzo a notte inoltrata e appena entrai sentii una voce rauca e aspra insieme a una dolce con tono preoccupato strillare il mio nome.
《Heryon!》risuonò per tutta la sala.
Mi voltai di scatto colto alla sprovvista, incrociando gli occhi metallici di mio padre.
Dietro di lui si era fermata mia madre, una donna dalla chioma folta e castana con gli occhi verde acqua, che mi guardava preoccupata da tutto quel sangue che avevo addosso.
《Come al solito hai disubidito agli ordini di tuo padre, rischiando tutto per  nulla》disse mio padre con voce fredda e distaccata.
《Sei ferito?Cos'è quella cicatrice sulla mano?Una bruciatura?》chiese mia madre sempre più preoccupata.
Feci segno di non curanza con la mano, porgendo la reliquia a mio padre con lo sguardo di chi sapeva di aver vinto.
《Non vi preoccupate madre, sto bene, questa è solo quello che rimane di un'ustione che sono riuscito a curare》risposi.
Poi mi ritirai e andai a togliemi tutto quel sangue che mi macchiava la pelle.

Mi svegliai con il sole già alto in cielo, mi vestii con dei semplici vestiti diversi dalla solita casacca da mago e scesi in sala dove trovai parte della servitù e degli abitanti del regno, sopratutto quelli più abbienti, che mi applaudivano o si complimentavano con me per aver recuperato la reliquia.
All'inizio doveva essere una cerimonia dei ringraziamenti tranquilla ma presto diventò una vera e propria festa compresa di persone che ballavano, musica e idromele.
Mi ricordai della battaglia nella radura avvenuta due giorni prima e improvvisamente le immagini del combattimento mi attanagliarono la mente facendomi venire le vertigini.
Mi ricordai del mostro e andai immediatamente ad avvisare mio padre.
Chiesi ad alcuni della servitù dove si trovasse ma nessuno seppe darmi risposta, finché una cameriera mi disse che l'aveva visto entrare nella sala della milizia con altre persone.
Mi affrettai a raggiungerlo, appena entrai un caos assordante mi assalì le orecchie.
Tutti erano agitati e indaffarati in varie mansioni.
Lontano tra la folla intravidi mio padre che cercava di dare ordini a tutti i presenti.
《Cosa sta succedendo? Cos'è tutta questa confusione?》chiesi rivolgendomi a mio padre.
Lui mi condusse a un tavolo con sopra la mappa del regno e iniziò a spiegarmi il motivo di tanta agitazione.
《Delle strane morti si iniziarono a verificare qualche tempo fa fuori dai confini del regno...》disse indicandomi un punto a Nord della mappa. 《All'inizio pensammo che fossero i ribelli o dei malviventi, così mandammo qualcuno a investigare ma nessuno tornò, stamattina controllando i territori circostanti abbiamo scoperto che numerosi accampamenti nemici sono stati brutalmente distrutti mentre altri sono scomparsi nel nulla》.
《Credo di sapere di cosa si tratti》.
《Ah si? E di cosa si tratta?》chiese mio padre con tono curioso ma anche diffidente.
《 Mentre stavo cercando la reliquia raggiunsi una radura dove trovai i ladri uccisi barbaricamente da qualcosa di non ben identificato, poi dal bosco uscì una creatura orribile, degna dei peggior incubi, che iniziò ad attaccarmi furiosamente accecata da una sete di sangue incontrollabile》.
Mio padre era immobile davanti a me e prestava attenzione a tutto quello che stavo dicendo.
《E...?》chiese
《E credo che ce ne siano altre come quella che si stanno avvicinando sempre di più al regno, dal mio rientro ho consultato ogni libro di magia che avevo ma non ho trovato niente del genere, però sono riuscito a prendere un campione della carne del mostro da far analizzare da un alchimista esperto》posi a mio padre l'ampolla con il campione.
《Sai già da chi farla analizzare?》chiese mentre la rigirava tra le dita ispezionandola.
《Sì, la farò analizzare da Maesar, il tuo amico》
《 Perfetto,vai e portaci notizie riguardo il mostro della scorsa notte, noi nel frattempo ci organizziamo sulla difensiva.
Tu stai attento》disse riporgendomi l'ampolla.
《Certo》
~Non starò mai attento a nulla come sempre~.
《Porta anche i mie saluti a Maesar!》.
Sentii quelle parole mentre stavo uscendo dalla stanza.
Più mi allontanavo e più il caos infernale che si udiva lì dentro lasciava il posto alla solita quiete dei reami.

Salutai mia madre mentre uscivo dal Palazzo, iniziando a percorrere la strada che portava alla casa dell'alchimista.

*Spazio autore: nell'immagine in alto è rappresentata l'aureola di Erwel.
Spero che il libro vi stia piacendo^^ se così vi ricordo di lasciare una stellina!

La Discendenza degli Angeli - Atto I: Le Guerre Del SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora