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Appena finito di mangiare riporto Alicia a casa e anche io rincaso.

Essendo le sei mi vado a fare una doccia, dopo aver fatto mi vesto e sono pronta per andare a lavorare.

Come ogni ventitreenne che si rispetti vorrei uscire, è sabato sera, ma siccome sono al verde devo fare ciò che mi spetta.

Arrivo al locale con la divisa già indosso, così poso la borsa nel mio armadietto e corro subito al bancone.

Saluto tutti i miei colleghi e vado a prendere le ordinazioni, stasera c'è il pienone, arriverò morta a fine serata.

Appena finito vado a servire ai tavoli.

Eccolo, di nuovo lui. È vestito con uno smoking, accanto a lui c'è una bionda.
Scuoto la testa pensando al suo atteggiamento, ma nel frattempo sento le gambe tremare e le guance mi pizzicano, avverto una strana sensazione di calore nel corpo.

Detto ciò ritorno a lavoro, loro si siedono sui divanetti e iniziano a parlare, pochi minuti e iniziano a limonare.

Migliaia di brutti pensieri su di loro mi vengono in mente, in quei pochi secondi.

Che schifo, sarà un gigolò. Se ne passa una a sera, odio questo tipo di persona e pensare che fino a quattro mesi fa ero insieme ad una persona cosi.

Mentre li spiò, lui si gira sorprendendomi, per poi fai diventare rossa dalla vergogna. Ha lo sguardo intrigante.

La mia collega, Irina, va da loro per prendere le ordinazioni.

Vodka lemon e long island. Vanno sul leggero. Mh.

-Ma li hai visti, fanno pena-Mi dice Irina

-Già, pensa che ieri era insieme ad un'altra-

-Ah Tess, esiste anche questa gente al mondo-

-Infatti, è inconcepibile. Almeno cambiasse locale-

-Ciò che dico anche io, non si vergogna?!-

-Bah-

Finita la breve conversazione corre con i drink.

Frida (mai, mai, mai)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora