Capitolo Quattro

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Il giorno dopo la città era nel caos. Si erano create folle per tutte le strade, tutti che attendevano in fila per vedere ciò che era successo la sera prima.

Era ancora tutto bagnato, si erano create pozzanghere simili a laghi ma le persone rimanevano con le gambe inzuppate fino alle caviglie pur di capire cos'era successo. Un avvenimento così li aveva spiazzati. Erano impauriti perchè quella era la prova che il ciclo stava ricominciando, che il male stava ufficialmente riprendendo piede nelle loro vite e questa volta non erano riusciti a contrastarlo.

Il corpo dell'uomo robusto giaceva ancora lì, nessuno aveva osato toccarlo o spostarlo. Il primo che diede l'avviso fu un signore anziano che abitava proprio nella casa davanti a dove era successo. Dopo un paio d'ore dal ritrovamento, la folla si aprì e ne uscirono fuori due persone, un uomo ed una donna, entrambi vestiti di bianco, segno che erano membri del nuovo Consiglio che si era formato da poco. Esaminarono il corpo e si parlarono tra di loro. Poco dopo chiesero a tutti di tornare nelle loro case rassicurandoli che era stato un attacco di un animale e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Male ferite parlavano chiaro. Era stato si un animale, ma un animale molto evoluto che adesso si presentava sotto il nome di essere umano. Un umano anche armato di lame molto taglienti. Dopo avere allontanato la folla, mentendogli per non creare ancora più caos, si occuparono subito di trasportare da un'altra parte quel corpo senza vita e seppellirlo in un posto dove non sarebbe stato trovato.

Ma quello era solo l'inizio. Altri avvenimenti capitarono, con settimane di distanza e in città differenti, e in tutti c'era la stessa reazione, si mentiva e si nascondeva quello che rimaneva. Ci riuscirono per qualche tempo, ma la voce si stava spargendo velocemente. Le popolazioni comunicavano tra di loro e capirono ben presto che qualcosa stava succedendo. Pretendevano spiegazioni ma nessuno gliele dava. I vari Consigli delle varie città stavano esaurendo le menzogne e non riuscivano più a gestire la folla. Così erano cominciate le proteste, la fiducia stava diminuendo e le persone cominciavano a perdere speranza anche nei concittadini. E questo non aiutava di certo la ricerca. In molti erano stati incaricati di indagare su questi omicidi ma senza tanti risultati. Solo dopo altri avvenimenti riuscirono a scoprire che tutti avevano qualcosa in comune. La maggior parte delle vittime viveva da sola, non aveva famiglia o conoscenti. Alcuni avevano qualcuno, ma appena il Consiglio cercava di incontrarli per chiedergli informazioni che potevano essere d'aiuto, questi sparivano nel nulla o venivano trovati anch'essi senza vita. Era un puzzle senza pezzi, una cosa che conoscevano così bene ma che era così estranea.

Ed ecco che stava ritornando il terrore, la paura di non sapere la fine, l'illusione di stare al sicuro.

Ecco che stava ritornando Il caos.

Nessa - il ritorno- (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora