Capitolo Cinque

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Dei passi si sentivano camminare veloci per il corridoio e subito dopo uno sbattere forte e impaziente sulla porta. Feanor si svegliò di soprassalto, non capendo l'origine di quel frastuono. Non ebbe il tempo di realizzare che qualcuno urlò dall'altra parte del muro.

- Signor Feanor aprà questa porta!-

Lui si alzò ancora dormiente dal letto ed andò ad aprirla.

- Finalmente! Credevo fosse svenuto lì dentro! Le devo chiedere di lasciare la camera, il suo soggiorno è finito e abbiamo altri clienti da accogliere quindi, si muova!-

Era la padrona della locanda, una signora sulla mezza età, robusta e soprattutto con un carattere difficile. Feanor era stato costretto a rifugiarsi in quel posto per via del temporale accaduto il giorno prima. Raccolse tutto ciò che aveva e scese giù nella stanza principale. Era non molto grande, piena di tavoli e boccali di birra ovunque. Chiese qualcosa da mangiare e si sedette, cercando di riuscire a svegliarsi completamente. Stava per finire quando vide entrare tre persone, tutte vestite di bianco, che si avvicinarono al bancone per chiedere qualcosa. Subito dopo scese la signora che non molto prima lo aveva cacciato dalla sua stanza e gli fece strada per le scale. Fuori, le persone cominciavano a raggrupparsi, in attesa di sapere notizie da quegli uomini. Il vociare era così forte che Feanor riuscì a sentire da dentro ciò che dicevano e tutti parlavano di un altro omicidio che era successo la notte prima. Era il quinto di cui aveva sentito parlare e questa volta era capitato nella stessa città. Uscì fuori per cercare di capire qualcosa di più, ma nessuno era stato capace di rispondergli e di dargli notizie nuove. Anche qui la vittima era sconosciuta e isolata e non aveva nulla che la potesse collegare a qualcos'altro. Intanto il vociare continuava ad aumentare, tutti che protestavano e chiamavano i membri del Consiglio in cerca di conforto e spiegazioni. Ma più non venivano ascoltati e più aumentava. Le strade si riempivano sempre più, tutti che cercavano di entrare in quella locanda che era stata chiusa subito dopo l'ingresso di quegli uomini in bianco.

Feanor si ritrovò in pochissimo tempo intrappolato in quella rete di persone, arrabbiate, impaurite e violente. Lo spingevano con forza cercando di avanzare, così forte che gli fecero perdere l'equilibro. Si ritrovò per terra, mentre il caos continuava ad accadere. Vedeva piedi passare a un nulla dalla sua faccia, incuranti di dove o su cosa andassero. Vedeva facce disperate, madri che temevano per i loro figli, uomini che nascondevano la loro paura con la rabbia, emozioni che non aveva mai visto così intensamente.

Riuscì ad uscire da quella folla e si poggiò ad un muro, cercando di riprendere fiato. Guardò il cielo, ancora nuvoloso dalla sera prima. Non c'era nessun uccello che osava volare in quella distesa di grigio, nessuno eccetto una macchia nera che sembrava come controllare la piazza. La guardò fare un paio di giri, come in cerca di qualche preda, mentre si divertiva a sfruttare la leggera brezza che si era formata. Poco dopo distolse lo sguardo e osservò la folla ancora impazzita. La guardò a lungo, mentre la consapevolezza di ciò che stava succedendo gli invase la mente.

Le persone erano diventate un tutt'uno, un unico masso che si muoveva in sincronia, tutti che si univano gli uni insieme agli altri. Poco dopo, dietro a quella massa, notò di sfuggita una figura, che se ne stava in disparte, anche lei ad osservare la folla. Era dall'altra parte della piazza, aveva un vestito tutto nero ed il volto coperto. Feanor continuò a guardarla, come attratto, mentre cercava di alzarsi. Cominciò a camminare verso quella direzione ma fu subito bloccato da un signore, che lo spinse per unirsi alla folla. Quando riprese l'equilibrio, rialzò lo sguardo nella direzione della figura ma notò che era sparita. La cercò con gli occhi in ogni direzione ma senza riuscita. Un altro uomo robusto gli andò addosso, stavolta facendogli perdere del tutto l'equilibrio. Si ritrovò di nuovo a terra, senza capire nulla. Riguardò il cielo, in cerca di pace, mentre il vociare era diventato insopportabile. Vide ancora quella macchia nera fare un ultimo giro, lento ed ampio, prima che sparisse nel nulla anche lei.

Nessa - il ritorno- (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora