SETTE E DICIASSETTE.

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Ormai erano le sette e diciassette. L'ora delle stelle cadenti e dei draghi caldi...

I quattro gnomi giunti a casa cenano con le fragoline faticosamente portate dalla piccola gnoma golosa. Quando, ad un certo punto, viene scorto tra le fronde dell'enorme quercia del Parco, un "drago caldo" dal muso conosciuto. Si confonde tra le foglie per il suo colore verde scuro e qualche sfumatura gialla brillante sulla fronte e sulle possenti ali. Nonostante il suo camaleontismo la piccola Aliuga e i suoi occhi curiosi lo scorgono con facilità... Prima di avvisare gli altri però, decide di controllare bene se è effettivamente il drago Calutto, un drago conosciuto nella zona per la sua indole tranquilla e pacata, a discapito del suo animo caldo, anzi bollente! Osservando con la sua vista da falco, Aliuga, ha la conferma della presenza del loro amico e decide di informare gli altri del magico avvistamento.

Eccoli lì gli altri tre gnomi.Arciu sempre a leggere, in questo istante si sta cimentando nella lettura di Dostoialko, un famoso gnomo scrittore contemporaneo delle Colline Montagnose; Edilo è intento ad accarezzare la sua pulce di compagnia dal colore marroncino chiaro; Arcigulla si guarda imperterrita nello specchio, come se non fosse già bella così.

"Ragazzi! Ragazzi! Guardate chi c'è sul nono ramo della quercia settantonaria!" dice Aliuga con un'emozione nella voce a dir poco inaspettata.

"Eeeeeh ma cosa urli sempre! Stai un po' calma per favore! Leggere questo libro è alquanto complicato!" risponde Arciu con il solito tono da sapientino.

"Hai spaventato Carciullina! Ma sei impazzita?" fa notare Edilo riferendosi alla sua piccola pulce ormai di nuovo tranquilla.

"Dovrei smettere di guardarmi nello specchio per quale assurdo motivo Aliuga?" chiede con poca voglia Arcigulla.

"Mamma mia, ma come siete fra tutti e tre... " sbuffa la gnoma, per poi aggiungere contenta "C'è il nostro amico Calutto! Però mi sembra un po' triste... andiamo a vedere cosa lo turba così!"

Tutto ciò che non volevano fare! Per raggiungere quel drago verde dovevano camminare ancora, addirittura in salita!

Con uno sforzo ultragnomesco i quattro salgono gli infiniti scalini per arrivare al nono ramo. Pian pianino, con qualche pausa per far riprendere fiato ai tre pigri, riescono ad arrivare dal loro amico.

Da vicino è ancora più bello. Il colore scuro delle sue squame si mischia sempre di più con il giallo sgargiante dei dettagli. Gli occhi verdi smeraldo sono grandissimi e osservano ogni minimo movimento: dallo strisciare di un vermicello di terra sul suolo fangoso e pieno di foglie, all'aquila maestosa che vola tranquilla nei cieli di mille colori del tramonto.

Arrivati a destinazione la gnoma mai stanca, corre ad abbracciare l'enorme drago stritolandogli il naso, quasi facendolo starnutire pericolosamente (se un drago starnutisce su degli gnomi il rischio di volare via è altissimo). Gli altri tre, con qualche secondo di ritardo, e meno entusiasti, sono pur sempre contenti di essere arrivati a destinazione. Dopo essersi salutati tutti con affetto, decidono di sedersi a gambe o a zampe incrociate e di parlare un poco per capire cosa fosse successo all'esuberante drago. Arcigulla decide di aprire le danze.

Il drago, dopo aver guardato con occhi gentili i quattro gnomi, inizia a parlare: "Oooh miei piccoli amici, come siete gentili a preoccuparvi per me... ma non vi ansiate non è successo nulla di grave! Mentre tornavo dal mio viaggio mensile verso la terra del sud, ho incontrato dei miei vecchi compagni... Oramai non li vedevo da un centinaio d'anni, se non ricordo male... Comunque stavo dicendo... Cosa stavo dicendo?? Ah sì, la terra del sud; ho incontrato questi vecchi compagni che mi hanno raccontato una storia molto triste su alcuni nostri simili, i "draghi freddi". Non li avete mai visti qui, perché non girano da queste parti, anzi ne stanno alla larga... In ogni caso mi hanno detto che alcuni umani di fama mondiale hanno trovato casualmente la loro base di sopravvivenza e l'hanno ispezionata per studiarla. Questa cosa mi ha intristito e impaurito molto, in quanto potrebbero trovare anche la nostra base e creare disordine in tutto il mondo draghico... Per questo mi vedete un po' pensieroso ma non è successo nulla di brutto a me in primo drago!" racconta in modo molto confuso Calutto.

I piccolini, rimasti colpiti da questa storia, accarezzano un poco il drago sul muso per rassicurarlo e dargli un po' di tranquillità.  Gli umani, fortunatamente, molto di rado raggiungono quelle zone impervie del mondo!

I cinque amici decidono così di andare a fumare un po' di camomilla sul quinto ramo della quercia, famoso per i suoi bar e le sue discoteche gnomiche, per calmarsi un poco e parlare di cose più allegre e frivole, come le ultime partite di bozzolo rotolante o la corsa delle pulci vinta da Carciullina qualche giorno prima.

Si erano fatte le dieci e venti. L'ora delle lucciole e dei rospi...

Ho sognato di essere uno gnomo e di vivere in un bosco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora