STAI IN GUARDIA

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PREMESSA: QUESTO CAPITOLO CONTIENE UNA PARTE UN PO' ESPLICITA. METTERO' ALL'INIZIO E ALLA FINE DI QUESTA PARTE QUESTI *****.

Christal stava cuocendo un coniglio catturato pochi minuti fa, su un fuoco improvvisato con dei legnetti. Daniel era ancora teso: se Jenny si fosse svegliata sarebbe andato tutto in fumo. -Allora Raimond, quanti anni hai? E tua sorella?- disse dopo un silenzio interminabile Dietwolf. Daniel stava fissando il fuoco e gli ci volle un po' per distogliere lo sguardo, ricordarsi di parlare tedesco e rispondere alla "montagna" che si trovava davanti: -Ehm... io ho 18 anni mentre Myrta ne ha 17...- disse, non mentendo sulle loro età, ritenendolo inutile. -Ah... e che hai intenzione di fare ora?- riprese il biondo. Il ragazzo vide in quelle parole una speranza per uscire da quella situazione. -Stavo pensando di andare a Tarvisio, chiamare nostra nonna e prendere una stanza in un ostello per aspettarla... non è che ci potreste accompagnare là domani mattina?- chiese speranzoso. Samuel guardò il fratello e insieme annuirono. -Ma come farete a pagare la stanza?- intervenne Christal che aveva appena dato a tutti un po' di cibo e acqua. Daniel rispose prontamente: -Quando siamo scappati, siamo riusciti a recuperare gli zaini che teniamo pronti per le emergenze. Con i soldi di entrambe ci basterà una notte-. I tre annuirono. Dopo aver mangiato, i cacciatori e il giovane neitural, si rilassarono, preparandosi per la notte. Poco prima che spegnessero il fuoco, Daniel si accorse di un movimento proveniente dal corpo di Jenny. La ragazza aprì gli occhi e prima che potesse dire qualcosa il ragazzo si fiondò su di lei e iniziò a sussurrarle con foga all'orecchio, in modo da non farsi sentire: -Sono cacciatori tedeschi, fai finta di essere sordomuta e forse riusciremo a salvarci la pelle-. Jenny spalancò subito gli occhi, ma poi sorrise e abbracciò Daniel iniziando a recitare la sua parte. Da un lato ringraziò mentalmente il compagno di avventure perché il tedesco non lo capiva per niente, ma, in compenso, aveva imparato la lingua dei segni da suo nonno, prima che morisse. -Come stai Myrta?- chiese sospettosa la donna. La ragazza iniziò a guardarla corrucciata. -Oh scusate...- iniziò Daniel -... è sordomuta. Se volete traduco io per voi-. Ogni sospetto dei cacciatori, dopo quella affermazione, svanì. Dopo aver "parlato" per un po', andarono tutti a dormire preparandosi per il viaggio che avrebbero affrontato domani mattina.

Si svegliarono, raccattarono le loro cose e si incamminarono verso la città. Durante la camminata, nessuno proferì parola, tanto meno Jenny che doveva tenere la bocca chiusa, sia per il finto problema che aveva il suo alter ego Myrta, sia perchè non capiva una parola in tedesco e non avrebbe potuto ribattere in nessuna maniera. Arrivati in città, i ragazzi presero una stanza nel primo ostello che trovarono e salutarono i cacciatori ringraziandoli il più velocemente possibile, per togliersi il problema di torno. Arrivati nella stanza i due tirarono un sospiro di sollievo e si abbracciarono per un minuto intero. Jenny fu la prima a distaccarsi, avvertendo dolori in tutto il corpo. -Ah! Cosa è successo?!-. -Abbiamo attraversato il muro di ghiaccio, ma non riesco ancora a capire perché i frammenti abbiano ferito te ma non me...- rispose Daniel insicuro. -Oddio... sembro una mummia...- disse osservando le bende che ricoprivano il suo corpo. Daniel intanto la fissava, preoccupato per ciò che era successo prima dell'arrivo dei cacciatori. -C'è anche dell'altro...- riprese il ragazzo. -Poco prima che ti bendassi i tuoi occhi si sono illuminati...- continuò -... e hai iniziato a parlare con una voce che non era la tua-.
Iniziarono a parlare di quello che era successo subito dopo essere usciti dal portale.
Jenny ascoltava in silenzio, pendendo dalle parole del ragazzo e cercando di dare un senso a ciò che le era accaduto.

Dopo averle raccontato tutto, i due rimasero in silenzio. -Non mi piace. Non mi piace per niente. e poi perché solo io dovrei soffrire?!- disse lei. Daniel alzò gli occhi al cielo e, vedendo la ragazza con le mani fra i capelli, si alzò andando ad abbracciarla. Le tolse le bende, notando che le ferite si stavano rimarginando velocemente sia grazie ai tatuaggi che la ragazza aveva e alle erbe che Daniel le aveva messo tra le bende e la pelle, sia grazie alla sua natura da Neitural. Dopo aver slegato tutte le bende, i due si abbracciarono di nuovo e, istintivamente, lei immerse il viso nel petto del ragazzo, godendosi il suo profumo.

Si staccarono e Jenny non poté fare a meno di fissare le labbra e gli occhi del ragazzo. Lo stesso movimento era ripetuto dal Neitural più grande. Allora Jenny, non potendo sopportare ancora quella distanza, iniziò ad avvicinarsi, lentamente, fino a quando la sua bocca non toccò quella di Daniel. Quel bacio, inizialmente lento e dolce, divenne veloce e impetuoso, mostrava quasi la passione e il desiderio che avevano l'uno per l'altra.

*****

Daniel la fece indietreggiare piano, mantenendo però la loro unione, fino al muro, di fianco alla finestra aperta. Una ventata di aria fresca li sorprese, facendo venire loro ancora più brividi di quanti ne avessero già. La Superneiturals, appoggiandosi al muro, cinse le braccia attorno al collo del ragazzo e le gambe attorno al suo bacino, costringendolo a sostenerla dalle natiche. Continuarono a baciarsi con foga, anche quando Daniel la prese e la poggiò sul letto, mettendosi sopra di lei. Lui iniziò a baciarle il collo, lasciandole segni indelebili al passaggio delle sue labbra. Iniziò a spogliarla delicatamente, come se stesse cercando di non rompere un oggetto di vetro, lasciandola in intimo. Si staccarono e il ragazzo la osservò, mentre lei si copriva il viso con le mani. –Che fai?- le disse prendendole i polsi tra le dita e liberandole il viso. –Sono... sono troppo poco per te...- sussurrò Jenny. Daniel sorrise –Tu sei anche troppo per me... non ho mai visto, in vita mia, una creatura che, spogliatasi di tutto, fosse così bella-. I loro sguardi si incrociarono: smeraldi contro smeraldi. Ricominciarono a baciarsi con ancora più foga, mentre anche il ragazzo si spogliava e rimaneva in intimo. Daniel iniziò a baciarla inizialmente sulla mandibola scendendo poi verso il collo, seguendo le ferite che si era procurata. Slacciò il reggiseno e iniziò a succhiarle il seno sinistro, stuzzicandole quello destro, facendo uscire dalla bocca di Jenny gemiti involontari. Il ragazzo scese ancora di più, arrivando al ventre. Si fermò, rivolgendo un piccolo sguardo verso Jenny, che con gli occhi lo pregava di liberarla dal quel piccolo pezzo di stoffa che la opprimeva. Dopo averle tolto gli slip la ammirò ancora una volta, pensando a quanto era fortunato ad avere sotto gli occhi una tale meraviglia. Si tolse i boxer e ritornò a baciare la ragazza. –Sei sicura? Non ti voglio obbligare...- le disse. –SI DANIEL, CAZZO!- urlò lei. Daniel rise e, baciandola, entrò in lei. Jenny avvertì il forte dolore e stringendosi ancora di più al ragazzo, cercò di trattenere le lacrime. Daniel iniziò a spingere lentamente e, quando vide che la ragazza si era calmata, velocizzò. I due iniziarono a gemere all'unisono, sempre più forte. Non avevano mai interrotto il contatto visivo e mentre il ragazzo affogava in quei pozzi verdi si accorse che il suo sentimento verso di lei era molto più grande di quanto pensava. Non si stava neanche accorgendo che la Superneitural lo stava graffiando sulla schiena per tutta la foga che aveva in corpo. Si accorse che amava affondare le dita nella sua pelle morbida e pallida. Si accorse che quando spingeva in lei si sentiva più vivo che mai. Si accorse di amare anche tutti i suoi difetti, che ormai per lui diventavano pregi. Si accorse che senza lei al suo fianco non avrebbe più avuto la possibilità di vivere. E si accorse che anche Jenny pensava le stesse identiche cose. Raggiunsero entrambi l'apice e Daniel venne dentro la ragazza.

*****

Si stesero sul letto, sfiniti. Si guardarono e unirono nuovamente le labbra, stavolta in un bacio dolce, pieno dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra e viceversa. Ma mentre si abbandonavano tra le braccia di Morfeo, avvinghiati, una freccia si conficcò nel soffitto della loro camera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2019 ⏰

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