Era tutto buio.
Non riuscivo a scorgere altro che un'infinita distesa oscura.
Ero morta? Era già arrivata l'ora di abbandonare la vita terrena?
Mentre mi lasciavo andare a questa convinzione sentii dei suoni... erano gli uccelli che cantavano. Fu in quell'istante che realizzai di avere gli occhi chiusi, e ciò era il motivo dell'oscurità immensa.
Aprii lentamente gli occhi, e rilasciai un sonoro sospiro; era stato come sollevare un masso, uno sforzo enorme.
Facevo fatica a tenerli aperti, e per quanto ci provassi, non riuscivo nemmeno a girare la testa, perciò mi limitai a roteare gli occhi per guardarmi in torno: la potente luce del sole si rifletteva sulla debole e dolce acqua di un piccolo torrente, che scorreva silenzioso a poca distanza dalle mie gambe, distese senza un grammo di forza all'interno.
Sentivo il terreno umido su cui ero seduta, era piuttosto fastidioso e avrei voluto spostarmi, ma il mio corpo non me lo consentiva.
Alzai gli occhi al cielo, per pregare Odino di darmi la forza per alzarmi, ma fu in quel momento che il mio cuore perse un battito: la parete di fronte a me e quella alla quale ero appoggiata, si stagliavano alte e sembravano toccare il cielo, mentre numerosi corvi volavano in cima formando un grande cerchio, aspettando la mia morte.
Fu allora che capii: ero caduta in burrone.
Ma come? Non avevo la minima idea di come ci fossi finita, non riuscivo a ricordare nulla. Incominciavo a spaventarmi, cercai di convincermi che gli Dei sarebbero stati dalla mia parte...
Avvertii nuovamente quella pesante stanchezza, che per un attimo avevo dimenticato osservando il cielo.
«Avrò fatto un volo di trenta metri se non di più...» fu l'unica frase che riuscii a enunciare prima che la mia bocca si chiudesse, costretta dallo sforzo.
I miei pensieri incominciavano a diventare pesanti, come lo erano le mie palpebre che stavano per chiudersi.
Avvertii delle voci in lontananza, ma non vidi altro che delle sagome brune, sfocate. Gridavano qualcosa che non riuscivo a comprendere, solo una frase capii prima di ricadere in un sonno profondo:
«Tiratela sù!»
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Il Canto del Valhalla
FanficUna giovane principessa si ritrova sul fondo di un burrone, e tutto ciò che può fare è aspettare che qualcuno la tiri fuori di lì. Cosa le riserverà il futuro? E il suo passato? • Storia basata sulla serie "Vikings" creata da Michael Hirst. [ALLERTA...