CAPITOLO 4 - Uno strano equivoco

1.6K 160 103
                                    



Quando arrivammo a casa mia ero troppo frastornata per mettermi ai fornelli, così finii per ordinare qualcosa in una rosticceria e mi sedetti sul divano, cercando di metabolizzare l'accaduto.

"Se non ci fossi stato tu, non so cosa mi sarebbe successo..."

"Niente" disse lui, alzando le spalle. "Non ti avrebbe fatto niente. Li conosco i tipi così, sono solo bambini... spoiled? Viziati? Si dice, sì? Viziati e paurosi. Mi fanno schifo. Fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti Se ti ricapita colpiscilo in mezzo alle gambe."

Dopo un pasto caldo mi sentii molto meglio e ritrovai le energie per studiare. Aprii il libro di testo e cercai di spiegare a Eraldo le parti principali, ma lui era continuamente distratto dalle notifiche che infestavano lo schermo del suo smartphone.

"Oh, ma insomma!" sbottai, dopo l'ennesimo bip. "Lo vuoi recuperare quel tre oppure no?! Spegni quel coso!"

"Scusa, scusa! È Diana, mi ha detto di passare da lei quando abbiamo finito!"

Eraldo arrossì visibilmente mentre sorrideva imbarazzato.

"Odio dovertelo dire" dissi, sospirando. "Ma nel caso non lo sapessi, Diana è fidanzata con Fabio. Hai presente il ragazzo seduto dietro di lei, con i capelli chiari...?"

"Certo, ma ha detto che per me è disposta a lasciarlo!" rispose lui, con gli occhi illuminati da una sciocca credulità.

"Ma per piacere" dissi, alzando gli occhi al cielo. "Non crederai alle cretinate che ti dice? Sarai almeno il quinto o sesto ragazzo a cui dice queste cose!"

"Ma con me sarà diverso! Capisco che tu possa essere gelosa di Diana, ma non devi esserlo! Lei è bellissima, ma anche tu hai molte qualità. Un giorno troverai un bravo ragazzo e sarai contenta con lui!"

Fissai Eraldo per qualche istante, con la bocca contratta in una smorfia di disgusto, ma finii per ignorare quello che mi aveva detto e ripresi a spiegare Manzoni.

"Sei bello come il sole" pensai, tra me "ma si vede che la fusione nucleare ti ha bruciato qualche neurone".

L'indomani, poco prima che entrassi in classe, la professoressa Fragola, in piedi accanto alla porta, mi posò una mano sulla spalla e mi guardò con i suoi occhiacci grigi come se volesse infilzarmi.

"Patrizia, sei una così brava studentessa!" disse, con voce dura. "Non è proprio il caso di rinunciare ai tuoi bei voti e alla tua istruzione per un ragazzo!"

"Eh?!" domandai, visibilmente sorpresa.

"Ti sei messa con il ragazzo nuovo. Tutta la classe ne parla! Sei così giovane, perché vuoi rovinare il tuo avvenire?"

All'improvviso capii l'equivoco e mi affannai a spiegare alla professoressa dell'aggressione e di come Eraldo mi avesse difesa.

"Dunque l'ha detto solo per liberarsi di quell'orrendo ragazzo" disse lei, mentre il suo sguardo si faceva più dolce.

"Sì, professoressa, glielo assicuro. Non c'è niente tra me e Eraldo che non sia un normale rapporto tra compagni di classe."

"Brava" disse lei, con un sorriso, mentre toglieva la mano dalla mia spalla. "Ho sempre saputo che sei una giovane intelligente e giudiziosa. Perdona l'intrusione nella tua vita privata, ma l'avvenire dei miei studenti mi sta più a cuore di quanto si possa pensare. Va pure in classe adesso!"

Mi sedetti accanto a Diana, che appena mi vide arrivare arricciò il naso.

"Perché hai messo in giro la voce di essere fidanzata con Eraldo? È ovvio che non è vero!" disse lei.

Bello da morire - Racconto a puntateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora