"Sono a casaaa" urlo appena entro per sapere se c'è qualcuno.
Negativo.
Butto lo zaino per terra con nonchalance e provo a far attaccare la giacca lanciandola verso l'appendiabiti. Non ci riesco e provo una seconda volta,tre, quattro, alla fine rinuncio perché mi sembra alquanto stupido come giochetto e rido da sola.
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A volte penso che mia sorella è più matura di me e alle volte mi spaventa con alcuni discorsi che fa.
...
"Merda Katie!"
Ma come puó una persona dimenticarsi della propria sorella e questa scena non mi è familiare.
Prendo la giacca e corro via verso la sua scuola ho ancora dieci minuti per arrivare in tempo ma devo correre.
Ovviamente per una persona sportiva come me correre è come bere un bicchiere d'acqua.
Ma che cazzate dico, mi sto fermando ogni due minuti per riprendere fiato, ansimo come un forsennata e la gente intorno mi guarda malissimo.
Riesco ad arrivare con solo cinque minuti di ritardo peró mi ritrovo la scena più comica che potesse capitarmi: una bambina piccola e all'apparenza innocua come se fosse una bambola di porcellana con le braccia conserte e il piede che sbatte per terra, sbuffando ogni tanto con il naso storcendolo.
"Mi scusi per il ritardo c'è stato un imprevisto" dico alla maestra ancora un po' con il fiatone.
"Tranquilla Sarah ,l'importante è che tu sia arrivata"
Annuisco
"Andiamo Katie?" Chiedo un po' titubante e lei come risposta mi fulmina con lo sguardo.
Salutiamo la maestra è appena siamo abbastanza lontane
"Ma ti sembra l'ora di arrivare?!" Squittisce.
"Scusa,scusa non so cosa mi sia passato per la testa" Faccio la finta disperata ma intanto dentro sto morendo dalle risate.
"Non mi interessa, mi hai fatto fare brutta figura"
Cosaaa?
"Ma che stai dicendo Katie? Perché mai ti avrei fatto fare brutta figura?"
Di risposta mi liquida alzando la mano con il palmo verso di me per farmi stare zitta.
"Ehi signorinella tranquilla eh!"
Intanto ci siamo fermate al parcheggio per aspettare mamma.
Dopo cinque minuti arriva.
"Ciao ragazze come è andata oggi?" Chiede con entusiasmo mentre entriamo in macchina.
"Bene" mi limito a dire; alla fine non è successo nulla di particolare a parte quel giochetto di Nathan.
"Oddio mamma non puoi capire cosa è successo in classe..." e continua la sua telecronaca della giornata, le manca parlare con mamma e ogni volta che ne ha la possibilità parla di tutto quello che le capita anche da una settimana a questa parte.
La capisco benissimo peró ormai ci ho fatto l'abitudine.
"Che ne dite di andare a mangiare fuori oggi?"
Io e Katie ci guardiamo subito spalancando gli occhi. Ci siamo capite.
"Ovvio" diciamo all'unisono.
Mia mamma ride e alza la radio sentendo una delle canzoni che ci piacciono tanto.
Cantiamo e cantiamo.
Me li tengo nel cuore questi rari momenti con i nostri genitori.
"Eccoci ragazze siamo arrivate''
Ci ha portate in un bel ristorante sul lungo mare dove andavamo sempre per fare i pranzi in famiglia.
Questo però prima di mio fratello.
"Salve benvenuti a Gusti di Mare, avete prenotato?" Ci accoglie una cameriera vestita da pinguino...ah no, è uno smoking.
I suoi capelli rossi raccolti in una crocchia ordinata fanno contrasto con la camicia bianca.
In compenso ha degli occhi verdi che ti catturano subito.
"Si abbiamo prenotato" risponde mia mamma guardandomi con la coda dell'occhio.
Rimango un po' sconvolta dal sapere questa cosa, l'ultima volta che aveva organizzato con me e mia sorella é stato per il compleanno di Katie...5 mesi fa
Mia sorella mi guarda anche lei perplessa.
Quando mia mamma ci supera per prendere il tavolo, Katie mi tira il braccio per farmi abbassare e mi sussurra sputacchiando
"Ma è il tuo compleanno?" Appunto
"No"
Ci pensa su però poi si butta tra le braccia di mamma.
Andiamo verso il tavolo con vista mare... È tutto bellissimo è irreale.
Pensare che mia mamma abbia organizzato tutto questo per noi, mi alleggerisce la giornata.
Nulla potrebbe rovinarla...
Ho parlato troppo presto.
Qualcosa fa stonare tutto, anzi, qualcuno.
Nathan.
Aspetta un attimo?! Nathan?! Che cosa ci fa qui?!
Scema, è un ristorante.
È assieme a un signore...credo che sia suo padre.
Io non lo conosco perché i suoi genitori si sono separati quando lui era piccolo.
So chi è sua madre, Nathan abita con lei ; Il padre era sempre in viaggio...così mi aveva detto mia mamma.
La sorte vuole che io gli sia proprio seduta davanti e la stessa cosa lui.
Siamo face to face.
La stessa sorte di prima vuole che proprio in quel momento si accorga di me e dei miei occhi ancora strabuzzati dalla "sorpresa".
Mi fissa.
Lo fisso.
E così continuiamo per qualche secondo che mi sembrano ore...Siamo incatenati dai nostri occhi che non smettono nemmeno un secondo.
E proprio in quei secondi qualcosa dentro me incomincia a smuoversi.
Spero che non sia il latte di stamattina perché se no sono cazzi.
Odio andare nei bagni pubblici.
Scherzi a parte.
Un qualcosa nel suo sguardo mi cattura e me lo fa vedere non come il solito Nathan...Ma come quello vecchio, quando mio fratello non si era fidanzato con quella ragazza.
Come quando da piccoli mi aiutava a prendere il pallone che era finita dentro a una siepe mentre giocavamo tutti insieme.
Come quando aveva urlato contro un bulletto delle elementari che mi aveva preso di mira perché quel giorno mio fratello non c'era.
L'ho visto...fragile(?) è innocente.
Però, mamma mia che caldo che fa qui dentro oh!
Mi sento sudata e accaldata.
Ma non è che sarà la menopausa anticipata?
"Che cosa prendi tesoro?" Mi madre spezza questo momento e come un elastico mi sento balzata all'indietro e abbasso lo sguardo.
"Ehm?" Rispondo rintontita come se mi fossi appena svegliata.
Mi mamma mi ripete che cosa voglio ordinare.
"La pasta con i frutti di mare"
E Katie per alleggerire la situazione con nonchalance.
"Perché sei tutta rossa?"
Automaticamente alzo gli occhi e vedo che nello stesso momento lui li abbassa e si mette a ridere.
Che figura di merda.
"Eh si, fa caldissimo, sai cosa? Mi vado a rinfrescare al bagno" dico tutto d'un fiato e corro in bagno.
Chiudo a chiave e apro subito l'acqua per lavarmi la faccia.
Molto meglio.
...
Merda il trucco.
Che fastidio, voglio che questa giornata finisca.
Dopo la mia sclerata interiore, ragiono sul fatto che ho i trucchi nello zaino che è dentro la macchina e che a guardarmi sembro un panda.
Prendo un po' di carta igienica e la bagno e cerco di salvare il salvabile.
Mi chiedo perché di questo comportamento, sono anni che Nathan mi tratta di merda e ora questo.
Magari sono mie paranoie.
Dopo aver fatto un respiro profondo apro la porta e mi ritrovo davanti alla faccia una montagna fatta di muscoli e testosterone.
"Scusa dovrei passare?" La voce mi si smorza in gola.
"Ah si?" Mi risponde sussurrando.
Ok, va bene tutto però un po' di perspicacia non ha mai fatto male a nessuno.
"Eh si"
Ma invece di spostarsi si avvicina sempre di più a me e mi blocca a muro mettendo le sue braccia ai lati della mia testa.
Ora che ci penso il bagno è proprio dietro la sala ed è coperto da due muri...Cavolo siamo completamente soli.
E ci guardiamo.
Fissiamo.
Ci incateniamo un altra volta.
E io mi ci perdo.
Così non va bene.
Si avvicina ancora con la faccia alla mia...Sento i nostri respiri farsi pesanti.
Ma la sua aria compensa il mio bisogno.
Chiudo gli occhi.
Ma a un certo punto sento un venticello freddo tra i capelli e ritorno ad avere freddo (?)
Apro gli occhi e mi accorgo che Nathan se ne è andato.
Che scema, ma ti pare che uno come lui va a pensare a una come te?
Rimango lì qualche secondo per poi tornare da mia madre.
"Ci hai messo tanto a tornare" Mi dice Katie.
"Ehm...Si...Sono rimasta chiusa dentro al bagno"
Che scusa di merda.
Mi siedo e aspetto il piatto con lo sguardo basso.
Passa un'ora e mezza abbondante tra chiacchiere, risate e occhiate di sfuggita tra me e lui.
Nel complesso sono stata molto bene e ho riscoperto il piacere di stare con mia mamma e passare del tempo con lei.
Quando stiamo per partire mi accorgo che anche lui se ne sta andando e mi guarda con i suoi occhi verdi prima che parta.
Mi appoggio al finestrino e prima di mettere le cuffie mia madre mi chiede
"Quello per caso resa Nathan?"
Sospiro.
"Si"
E partiamo per tornare a casa.
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Nonostante tutto
Teen FictionSarah deve affrontare il suo ultimo anno di liceo , ma sa che sarà come tutti gli altri : le prese in giro fanno ormai parte della sua routine quotidiana. Lei è una ragazza semplice con un passato turbolento , ottimi voti a scuola, una famiglia all'...