Oxygen || NEWTMAS

2.le sue labbra...

-Porco pivello! Dio santo minho trattienimi che se no prendo uno qualsiasi per la strada e poi lo picchio!- urlo contro il mio amico.
-su sta calmo newt,entreremo dopo a scuola, facciamo un giro intanto poi torniamo per aspettare l'autobus- risponde lui prontamente
-tra quanto passa?-
-2 orette-
Mi avvicino a minho e lo prendo per il colletto scherzosamente
-perchè in sta città di merda passa l'autobus ogni morte di papa?!-
- mi manca sai ,giovanni- scherza lui sul nostro prete.
-ti picchio uno di questi giorni giuro che ti picchio- dico io scherzando e accennando un sorriso che cerco di evitare ,per fargli vedere che sono arrabbiato e forte.ma non ce la faccio e scoppio a ridere.
-meglio un film romantico la prossima volta,è dalla terza media,all'esame,che non mi abbracci- dice lui un po' deluso
-su minho- gli strofino i capelli mori poi mi accorgo che sono sporchi e mi pulisco la mano sulla sua guancia
-da quanto tempo non ti fai na' doccia?-
-da un paio di giorni,mi si è rotta la caldaia- ridiamo e poi facciamo un giretto in città,quella fottuta cittă di merda.
Minho continua a dirmi di comprare un nuovo telefono, ma io sono affezionato al mio Nokia,anche se tutti mi prendono in giro. Il mio amico si ferma davanti a un coverstore e compra una custodia azzurra,poi mi dice che è per me
-perchè? Lo sai che non cambierò il telefono-
-perchè te ne comprerò uno io per il tuo compleanno,ora andiamo che passa l'autobus-
Ci avviamo e arriviamo con qualche minuto di anticipo così ci fumiamo una sigaretta anche se di solito non lo faccio prima di andare a scuola,giusto per passare il tempo.
Facciamo il tragitto parlando del film che vedremo questa sera, dopo che minho sarà entrato dalla finestra.
-non è molto romantico vero? C'è un po' di azione?- ecco ancora un pensiero da pervertito.
Minho sorride e con un gesto della testa mi fa cenno di sì.
Ci mettiamo a ridere come sempre e poi , scesi dal bus,senza avere il biglietto ovviamente, e ci avviamo nella nostra classe.
La prof Smith ci saluta con un sorriso finto, maledettamente finto,dopo averle dato le nostre 'giustificazioni' per il ritardo di due ore.
Ci alziamo e ci risediamo in segno di rispetto,se è così che lo definisce. Io lo chiamo fare squat e allenare i muscoli delle gambe.
-siete arrivati in ritardo e non avete conosciuto il vostro nuovo compagno di classe,Thomas,ti va di sederti vicino a loro? Vi do un'oretta , parlate e conoscetevi- dice lei sorridente
-che ha in quella zucca,fagioli? Perchè ci lascia un'ora libera? Non l'ha mai fatto,la smith è di matematica non ci lascierebbe mai in pace per un'ora intera- dice minho sottovoce.
-ma chissene frega almeno non dobbiamo fare i problemi alla lavagna come sempre-
Dico io all'orecchio di minho.
Il pivello è alto, occhi marroni e capelli mori, è magro e non sembra antipatico,ha una maglietta con scollo a V che è particolarmente stretta e gli evidenzia i muscoli,per non parlare dei pantaloni che sono attillatissimi. Ed ecco di nuovo pensieri perversi basta.
NON MI SCONFIGGERAI
chi sei?
LA TUA PARTE DI CERVELLO PERVERITA, ORA CHE MI CONOSCI,SALTA ADDOSSO A QUEL MORO FIGONE
ma ti sembra il caso?
mi sento uno stupido a parlare con la mia presunta voce interiore, sembro pazzo,mi dovrebbero rinchiudere in un manicomio.
Lui si avvicina trascinando una sedia e un banco ,tutte e due con una mano,come se non fossero pensanti;ci fa sentire strani,gelosi.
Fa un bel po' di rumore e sorride quando si avvicina ancora di più,sembra che voglia infastidire la prof. Bene quel tipo già mi piace.
ECCOME SE TI PIACE
Mi sta simpatico,qualche problema?
HAI NOTATO LA SUA MAGLIA A V?
si e quindi
BASTA E AVANZA,HAI NOTATO LA SUA MAGLIA,ALTRE PROVE? NO,QUINDI TI PIACE, SALTAGLI ADDOSSO.
madò non ti sopporto più.
POTRAI PARLARE CON ME QUANDO SARAI SOLO.
AH NO,NESSUN PROBLEMA,NON SARAI SOLO
ma basta
-io sono Thomas- si presenta lui,ha una voce normale, cioè come la mia. Non è quillante o profonda,una via di mezzo.
AVETE GIÀ LA VOCE IN COMUNE,CHISSÀ LA BOCCA
Chissà come bacia bene eh
GRAZIE MI HAI ACCONTENTATO,VOLEVO CHE LO DICESSI.