Patti fatti2

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Il Principe del Reame Boscoso si affretta lungo i corridoi, nel tentativo di arrivare il prima possibile a quell'appuntamento.

Svolta l'angolo e, grazie ai suoi riflessi, evita di finire su un cavaliere dai tratti forti e virili e dai capelli corti e rossi. Arriva davanti ad una colonna di marmo dove Meldon sembra aspettarlo. Non si vede né una goccia di sudore né affanno sul bel viso del Principe che si è affrettato per tutto il castello.

《Le abdollen mellon nîn (sei in ritardo amico mio)》dice sorpreso il Capitano dai capelli chiari 《di solito non sparisci senza perlomeno avvertirmi ... mi stavo preoccupando 》

Il principe gli posa una mano sulla spalla prima di rispondergli con un sorriso rassicurante

《Non preoccuparti mellon nîn, appena la riunione sarà finita risponderò a tutti i tuoi quesiti. Tutto a suo tempo》

Il Capitano annuisce e, chinando con reverenza il capo, lo accompagna infondo al corridoio, dove una gigantesca porta di legno di quercia sbarra il loro passaggio.

Il primo ad entrare è Galador che con nonchalance saluta prima i due Re, uno di Osgiliath e l'altro di Rohan; dopo di che saluta il rappresentante del consiglio di Gondor ed infine il rappresentante di Lothlorien.

La stanza è tutta decorata con toni vicini al viola, se non per alcuni stendardi argentati dell'albero bianco di Gondor, simbolo dell'eterna lealtà per il regno.

《Mae Govannen Farthir o Lórien (Ben incontrato Farthir di Lórien)》dice con molto rispetto il principe del verde regno situato ad est delle montagne Nebbiose.

《Mae Govannen Galador o Eryn Galen (Ben incontrato Galador di Boscoverde il grande)》 dice il rappresentante dai capelli scuri e lunghi, proveniente dalla bellissima Lothlórien.

《Se siete tutti d'accordo proporrei di iniziare la riunione.》 Dice il Re Telchar e, dopo aver ricevuto un cenno da parte di tutti, incomincia a spiegare i punti fondamentali da trattare.

Negli appartamenti reali, ala Nord.

Una fanciulla dai capelli color fuoco entra nella grande stanza illuminata solo dalla luce della luna proveniente dalle grandi vetrate.

Afferra uno dei fiammiferi situati vicino allo specchio e accende la tiepida candela. Si siede con molta grazia sullo sgabello dall'imbottitura soffice e si toglie la leggera maschera facendo attenzione a non impigliarla nei capelli lunghi.

Com'era ben visibile nonostante la maschera, la fanciulla è di una bellezza rara, molto simile a quella delle principesse narrate nei racconti per i più giovani.

Con molta agilità si toglie la tiara dai capelli e la mette al suo posto in uno scrigno sotto allo specchio.

《Cosa mi è preso...?》sussurra la ragazza al suo riflesso nello specchio.

《Mi ero ripromessa di non lasciarmi più ammaliare dalla figura di un bel giovane ma... oggi è stato... strano》 cercava di darsi delle spiegazioni coerenti con il suo comportamento 《forse è stato perché non conoscevamo l'identità dell'altro...》 dice mentre si sfila i polsi i bracciali preziosi 《o forse perché il giovane con cui ho avuto oggi davanti un elfo, la loro bellezza incanta facilmente! 》 ripete mentre con le mani sottili cerca di arrivare ai lacci del corpetto 《sì, non c'è altra spiegazione》

Due leggeri colpi alla porta la spingono a non continuare a svestirsi 《avanti, è aperto》

Un ragazzo dai capelli corti e rossi entra con spavalderia nella stanza 《Non dovresti lasciare la porta aperta, non sai chi potrebbe trovarsi dall'altra parte 》 dice il bel giovane con voce suadente

《Dovrei forse ricordarti il mio ruolo qui a palazzo, Acheros?》 Dice con un sorrisino la ragazza, ora in piedi a pochi passi dal giovane che, dopo aver chiuso la porta, ci si è appoggiato con le braccia conserte e un sorrisino in volto.

《Non c'è bisogno che lo facciate, ricordo benissimo che siete la mia signora 》sussurra quelle parole evidenziando tutta la sua sensualità.

《È bene che voi non ve lo dimentichiate mio caro Acheros》 dice la bella sorridendo soddisfatta prima di concedergli un lento e sensuale bacio.

《Aiutami a togliere il corsetto》 sussurra la rossa al suo orecchio provocandogli un sospiro sorpreso prima di dargli le spalle.

Acheros inizia a slacciare ed allentare i lacci scuri che tengono imprigionati i seni della rossa 《Non vi ho visto alla festa se non di sfuggita, dov'eravate?》 Chiede con noncuranza.

La ragazza si gira e, slacciando quel che resta dei lacci del corsetto, spinge il bel ragazzo sulle lenzuola pulite 《non pensare a queste cose inutili, pensa invece a come intrattenermi per questa notte 》

Sala delle riunioni di Osgiliath

《E con questo ultimo intervento possiamo dichiarare le posizioni pattuite?》dice esausto Meldon.

《Ripetiamo 》inizia Galador leggendo il foglio davanti a lui 《gli elfi del Reame Boscoso stanzieranno nella parte ad Est dell'Ithilien per un tempo che può variare dai 2 ai 3 anni mortali insieme agli appartenenti di Lothlórien, i quali resiederanno nella parte ad Ovest che ci rimarranno per un tempo ancora non stabilito ma che supererà i 2 anni. Avranno rapporti continui e saranno incoraggiate le unioni dei due popoli per missioni e festeggiamenti, con l'obbligo di supportarsi a vicenda con consigli e aiuti fisici, ok?》e dopo aver ricevuto un cenno positivo da parte dell'elfo bruno gli gira il foglio, il quale viene letto anche da quest'ultimo e successivamente firmato.

Il Principe riprende il foglio e continua a leggere 《per quanto riguarda invece i due Regni degli Uomini, gli elfi del Reame Boscoso e di Lórien si impegnano a costruire un rapporto di fiducia con gli Uomini fornendo aiuti fisici e consigli in cambio di altrettanti aiuti e consigli. La sacra Alleanza dovrà essere sottolineata e portata avanti in ogni ricorrenza, mischiando gli appartenenti di ogni popolo e trattandoli allo stesso modo. Va bene?》ripete prima di passare il foglio ad entrambi i sovrani i quali rileggono e firmano, passando il foglio prima a Meldon che timbra il tutto con metà del sigillo dell'alleanza e poi passando ad un notaio degli uomini il quale affligge l'altra metà del sigillo ma di un altro colore, consacrando e legalizzando il contratto.

《Benvenuti nel regno degli Uomini 》

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