The caos

CAPITOLO 3 "La prima Akuma dopo tanto..."

Ormai erano passati diversi mesi da quando mi ero trasferita in questa scuola e mi ero fatta molti amici.
Mi ero legata soprattutto ad Alya, Marinette, Adrien, Nino e Nathanael.
Lui molto spesso non mi parlava e mi diceva di andarmene e ci rimanevo abbastanza male, ma pensavo che lo facesse per paura che qualcuno pensasse che fra di noi c'era qualcosa.
Avevo imparato un po' il francese, quindi facevo meno fatica a comunicare con i miei amici.
Una mattina di dicembre stavo camminando per le strade di Parigi, da sola, tenendo le mani nelle tasche del giubbotto per ripararle dalla neve, dato che avevo dimenticato i guanti a casa.
Stranamente continuavo a sentirmi osservata; iniziai ad agitarmi ma cercai di non farlo notare.
Dopo qualche minuto vidi un vicolo e decisi di entrarci, ma un uomo mi prese da dietro bloccandomi.
Mi aveva messo una mano sulla bocca per impedirmi di urlare, mentre con l'altra mi teneva un braccio dietro alla schiena, in modo che potessi fare poco o niente. Avevo paura.
Oramai avevo capito cosa voleva dato che mi aveva bloccato i polsi sopra il capo.

Uomo:bene bene,vedo che oggi abbiamo trovato un ottima preda.

Io non capii quello che disse, ma dal tono dovevo dedurre che non era nulla di buono.

Tory
ti prego lasciami andare!!!

Lo supplicai ma lui fece un ghigno divertito e mi tolse la cintura sbottonando i pantaloni e mise le mani dove certamente un uomo non doveva metterle, ma poco prima che potesse andare avanti con le sue intenzioni uno yoyo a poins lo colpì sulla testa un bastone lo lanciò lontano,mi girai nella direzione da cui venivano i due oggetti e vidi un ragazzo gatto e una ragazza coccinella

Ragazzo gatto
non ti hanno insegnato che le ragazze non si toccano neanche con un fiore?!?!

L'uomo si alzò e corse via,io stavo tremando sia per il freddo ma soprattutto per la paura provata in quel momento.

Quando l'uomo mi aveva lasciato purtroppo mi aveva fatto sbattere violentemente contro il muro tanto che mi usciva un po' di sangue da dietro la testa e dalla bocca.

Ragazzo gatto
ladybug chiama un'ambulanza io intanto tento di tenerla al caldo

Ladybug
subito Chat noir

La ragazza chiamò l'ambulanza e Chat noir si avvicinò a me camminando a gattoni forse per farmi meno paura,poi mi abbracciò per tenermi al caldo ma appena lo fece io lo respinsi respirando affannosamente per paura che potesse fare qualcosa

Ladybug
tranquilla lui non ti farebbe mai del male,si è un pervertito molto spesso ma non farebbe mai del male ad una mosca

Chat noir:la mia lady ha perfettamente ragione a parte sulla parte del pervertito io sono solo un gentleman,ora lascia che ti tenga al caldo sennò morirai di freddo continuando così

Tory
n-no

Non riuscivo mi faceva paura,provò a farlo ladybug forse pensando che essendo una femmina non l'avrei respinta ma invece la respinsi

Chat noir
rimarremo qui fin quando non arriverà l'ambulanza

Tory
ok...

Passarono circa venticinque minuti e l'ambulanza arrivò caricandomi a bordo poi mi portarono al pronto soccorso,lì il medico mi visitò e mi disse che avevo subito un leggero trauma cranico e che avevo un polso slogato che per mia sfortuna era quello della mano con cui disegnavo,quindi me lo fasciò e mi disse di tenerlo a riposo.

Scesi dal lettino e sentii la stretta di mio fratello maggiore ma non riuscivo neanche ad abbracciare lui quindi lo spinsi via

Tory
scusa Dilan io...