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Oggi, devo tornare a scuola, sono due mesi che manco; e se fosse per me continuerei a non andarci, ma non posso, non posso deludere mia madre, devo essere promossa in un modo o nell'altro.

Mi spaventa tornare a scuola, quei corridoi stretti, quelle aule spente e quei minuti che non scorrono mai velocemente, mi spaventa rivedere Harry, di incontrare quelle iridi verdi che per 8 mesi hanno illuminato le mie giornate, quei ricci spettinati morbidi, mi spaventa vederlo così distante.

Guardo l'orologio, segna le 6:36, ho circa un'ora per rendermi presentabile.
Mi affretto ad uscire dal letto, e corro in bagno a farmi una dannata doccia, evito di guardarmi nello specchio so già cosa vedrei: una Stefy spenta.
Finisco la doccia e vado in camera mia a vestirmi, le pareti lilla della stanza riescono a tranquillizzarmi, rimango a fissarle per alcuni minuti fin quando mia madre non mi chiama dal piano inferiore della casa.
-"Ste, tesoro sbrigati o farai tardi!"-

Velocemente mi vesto, jeans blu chiaro, un semplice top rosso e delle converse nere, corro velocemente al bagno, mi lavo i denti e mi restano 10 minuti per truccarmi.
Devo sembrare forte, come se niente mi potesse colpire, come se il dolore non mi avesse rapita negli ultimi mesi.
Continuo a ripetermi, mentre copro le occhiaie con del correttore, metto del mascara e provo a sistemarmi i capelli; con scarsi risultati oserei dire, sono più spettinata di quando mi sono svegliata, ma non ho tempo di piastrarmeli, è troppo tardi.

Afferro velocemente la mia borsa, scendo le scale e rivolgo un sorriso a mia madre prima di uscire definitivamente da casa mia.
L'aria fredda di Mullingar mi fa pentire di aver optato per un top, ma ormai ciò che è fatto è fatto.
Arrivo davanti al cancello di scuola in perfetto orario, sono titubante sull'entrare.

Sono paralizzata, la paura mi sta divorando, sono io che gli ho dato il potere di distruggermi, e devo essere io adesso a distruggere lei.

Con calma varco la soglia, tutti gli occhi sono puntati su di me, deve essere strano vedermi dopo 2 mesi, a seguirsi sento risatine e delle chiacchiere.

Devi tornare come eri prima, rispettata, temuta, stronza e meschina, solo così potrai andare avanti.

Continua a ripetermi la vocina nella mia testa e prima che possa rendermene conto, sbotto.
-"Tu, -indico una ragazza bionda che non smette di guardarmi e ridere- sisi proprio tu, con la faccia da troia, spiegami che cazzo hai da ridere?"
Non ricevo nessuna risposta, proprio come mi aspettavo.
-"Bene, come pensavo."
Faccio comparire un ghigno sul mio viso, mi volto e vado verso l'aula di letteratura.

Se il buongiorno si vede dal mattino, santo cielo va proprio male.

La campanella suona, e gli studenti si dirigono tutti verso le proprie lezioni, e in 5 minuti la mia classe è quasi del tutto piena, per eccezione di una sedia, quella di Harry.
Al solo pensiero di rivederlo, le lacrime minacciano di scendere, ma lui non verrà altrimenti sarebbe già qui, vero?
Non posso vederlo, non voglio.
La lezione inizia, mi sono seduta in ultima fila, in modo da essere coperta dagli spilungoni, almeno avrei destato meno attenzione sia da parte dei miei compagni e da parte del professore.
E così è stato, poco prima che il mio cellulare iniziasse a squillare.

Beastly Man.||HS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora