Di male in peggio

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Alle prime luci dell'alba Norman aveva già svegliato Emily battendo prepotentemente contro la porta della camera. E a lei non bastò imprecare e prendere a pugni il cuscino per placare i suoi continui richiami alla porta.

Quando finalmente lo raggiunse nel cortile Norman aveva già messo in moto e sembrava alquanto annoiato di doverla aspettare, nonostante stesse a telefono.
- Devo andare!
Comunicò sbrigativo alla persona al di là della cornetta, voltandosi a guardare Emily ferma impalata.

- Devo andare!Comunicò sbrigativo alla persona al di là della cornetta, voltandosi a guardare Emily ferma impalata

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- Ti sbrighi?
Le chiese prima che il telefono riprendesse a suonare.
- E tu non rispondi?
Chiese invece scocciata lei, mentre Norman bloccò la chiamata in arrivo.
Non le rispose ma il piede dritto sull'acceleratore le sembrò una risposta efficace.

***

Dopo due ore Norman accostò l'auto al marciapiede isolato e lercio di una piccola cittadina.

- Ed è qui che dovevamo arrivare?
Domandò Emily, guardando con attenzione l'insegna della birreria: "Baby".
- Si!
Rispose lui, togliendo le chiavi dal cruscotto e scendendo senza nemmeno aspettarla.

La luce cupa del locale la costrinse a togliere gli occhiali da sole. C'era musica country in sottofondo seguita dai colpi dati alle palle da biliardo da tre uomini poco distanti.
I tre le riservarono un'occhiata veloce ma maliziosa, prima che Norman tornasse indietro di qualche passo prendendola prepotentemente per un braccio.
- Hei, mi fai male!
Disse risentita, ma lusingata del fatto che si dimostrasse pronto a difenderla da sguardi indiscreti.

Presero posto al bancone del bar dove un uomo dalla barba sale e pepe ben curata versò loro delle birre come richiesto da Norman.
- Perché?
Chiese Emily, osservando Norman bere con disinvoltura ma restando andora con gli occhi incollati ai tre giocatori.
Quando tornò a guardarla, si asciugò la barba intorno alle labbra col dorso della mano destra e riprese a parlare.
- Aspettiamo una persona.
Sussurrò tornando sui tre uomini.
- Perchè cavolo li guardi?
Chiese preoccupata.
- Non mi piacciano.
Bisbigliò lui, osservandola con aria di rimprovero.
- Non mi sembra facciano nulla di male.                                                                                                Commentò invece lei, buttando giú il primo sorso.

- Ottimo!
Quindi se andassi via da qui...
Suppose arrabbiato, prima che il bicchiere di Emily venisse poggiato con violenza sul tavolo facendo voltare i tre giocatori, compreso il barista.
- Me li farei tutti...

- Me li farei tutti

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In viaggio contro mano - Ti odio NormanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora