Capitolo 3

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Stamattina Kevin mi ha dato buca perché é ammalato, di conseguenza sono dovuta andare a scuola a piedi e stranamente sono arrivata in ritardo. Così la prof, che sembra provare un odio profondo verso di me, non mi ha fatto entrare in classe e mi ha anche messo in punizione.
In questo momento sono seduta in corridoio aspettando che la campanella suoni.
Come la prenderà mia madre venendo a sapere che sono in punizione?
Oddio, meglio non pensarci.
Apro lo zaino al mio fianco ed estraggo una barretta al cioccolato dato che stare qua seduta a far niente mi ha fatto venire fame.
Certo non è proprio bello stare sedute per terra in un corridoio, ora che ci penso, però non conosco altri posti in cui potrei andare dato che alla prima ora é sempre chiuso tutto.
Chiudo gli occhi e appoggio la testa al muro.
Cosa non farei per avere un libro da leggere nelle mani oppure avere le mie cuffiette.
Vengo però distratta da dei passi nel corridoio, così raddrizzo la schiena appoggiandola meglio al muro e sporgo la testa per vedere chi è.
Sono due ragazzi e stanno ridendo questo è certo. Strizzo gli occhi per vedere meglio, ma appena capisco chi sono, mi ritiro indietro.
O porca paletta.
Perché tutte a me?
Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
Mi alzo in fretta e rivolgo uno sguardo alla porta del bagno che si trova davanti a me.
Posso farcela.
Non è lontana.
Se corro in fretta probabilmente non mi riconosceranno.
Così mi alzo prendo lo zaino al mio fianco e me lo metto in spalla mentre continuo a sentire quei due ridere.
Incomincio a camminare ma li sento mentre mi chiamano.
Non girarti, continua a camminare.
<<betty ehi! Betty! >>
Sto per varcare la soglia del bagno e salvarmi da quei due quando uno dei due mi afferra il braccio.
<<hei ciao, ci stavi evitando? >> chiede Archie mollando la presa sul mio braccio.
<<ehm no. Be ecco io... Si insomma... Ho avuto un attacco di vomito>>
E lui fa qualche passo indietro, a differenza di Jughead che si avvicina.
<<ma ora sto meglio>>aggiungo.
<<E che ci fai fuori dalla classe? >>mi chiede Jughead.
<<sono arrivata in ritardo... Kevin mi ha dato buca e così sono venuta a piedi>>
<<ah anche noi>>aggiunge lui.
Annuisco e mi porto la mano sul collo nervosamente.
<<be ecco io dovrei andare >>
<<e dove vai? Non puoi andare in classe >> mi fa notare Jughead inclinando la testa.
Sul mio viso compare una smorfia mentre assumo uno sguardo omicida.
Perché non si fa gli affari suoi?
Ehi aspetta un momento.
Come fanno a conoscersi questi due?
<<ma voi vi conoscete? >>
Archie scoppia in una risata.
<<Betty ma lui è->>dice mentre viene interrotto dalla mano di Jughead che si posa sulla sua bocca.
<<non dirglielo. Voglio che mi riconosca da sola>>
<<Ancora!Ma chi cavolo ti conosce?! >> esclamò esasperata.
<<tu e lui. E anche altra gente>>
Dice tranquillamente mentre spalanco la bocca.
Roteo gli occhi, sono stanca di lui, che nemmeno conosco, e stanca di avere Archie davanti.
<<comunque io ora devo proprio andare. Grazie della ehm... chiacchierata>>
<<Betty aspetta! Potremmo parlare di quello che é successo? Ti prego>>mi chiede supplichevole Archie.
Scuoto la testa.
<<no veramente non è necessario. É tutto a posto. Ora siamo felici entrambi e va bene così>>
<<ma io veramente - >>cerca di aggiungere, ma lo interrompo.
<<no Archie, non voglio sentire niente, va bene così. Solo statemi lontani per un po' ok? >>
<<betty veramente mi dispiace tanto. So che abbiamo sbagliato, ma... >>dice, senza però finire la frase.
<<Archie ho detto che non mi interessa e poi non voglio parlarne davanti a lui>>dico accennando a Jughead.
<<anzi non voglio parlarne proprio. Insomma non mi interessa. Solo cercate di parlarmi il meno possibile>>aggiungo dura.
<<va bene>>dice lui sospirando.
Accenno un sorriso forzato, mi giro e mi avvio per il corridoio mentre sento Jughead borbotta qualcosa.
Eravamo perfetti, perché ha dovuto rovinare tutto?
Ma forse era proprio questo il problema.
Forse mancava qualcosa ad entrambi.
Però fa ancora tanto male, e il tempo non sembra aiutare a far svanire il dolore.
Salgo le scale e vado nel bagno del piano superiore, entro nel bagno, apro la porta del gabinetto, chiudo la porta e mi ci appoggio mentre scivolo contro di essa.
Le lacrime solcano il mio viso e i ricordi mi passano davanti agli occhi aumentando le mie lacrime.
Appoggio la testa contro il muro mentre penso a quella serata in cui sorsero i miei primi dubbi.

<< lo sai che ti amo vero>>gli dissi, mentre staccavo le mie labbra dalle sue.
Ma lui mi fece un sorriso poco convinto e mi baciò un'altra volta. Però io mi staccai confusa.
<<Archie, cosa c'é che non va? >>gli ripeto.
<<Niente te l'ho detto >>
<<ti conosco da tantissimo tempo Arch, riesco a capire quando mi menti>>
<<va tutto bene Betty...é che devo dirti una cosa>>
<<bhe allora dimmi, mica mordo sai? >>gli dissi, facendogli un sorriso rassicurante.
<<hai ragione >>mi disse, dandomi un bacio sul collo.
<< é che ho paura di farti stare male>>aggiunse.
<<é una cosa così brutta da sapere? >> gli chiesi, ormai incerta di volerlo sapere.
Lui annuì.
<<Archie, mi stai facendo preoccupare, dimmelo e basta>>
Lui fece un sospiro e mi prese il viso tra le mani.
<< promettimi che non ti arrabbierai >>mi disse lui con una faccia disperata.
<<non posso se non so di cosa si tratta>>
<<va bene>>disse.
<<hai ragione>>
<<io ecco... Ehm... Io sono andato->>disse ma venne interrotto dal rumore della porta che si apriva.
<<ciao ragazzi! Che ci fai qua Betty? >>disse Veronica, entrando dentro la stanza come se fosse a casa sua.
<<noi stavamo passando del tempo insieme. E tu che ci fai qua? >>gli chiesi leggermente confusa.
<<io devo fare un progetto di scienze insieme ad Archie, non so se te lo ha detto>>disse lei con un sorriso in viso.
Io scossi la testa e mi rivolsi verso Archie.
<<Allora vi lascio fare questo progetto in pace>>dissi, dando un bacio a stampo ad Archie.
<<finiremo quel discorso in un altro momento, ciao amore, ciao Veronica>>dissi mentre uscivo.
Chiusi la porta dietro di me, ma non mi mossi, rimasi davanti ad essa.
<<se non fossi stata qua glielo avresti detto giusto? Ma sei stupido? Sai quanto ci starebbe male? >>disse Veronica cercando di parlare piano.
<< si glielo avrei detto, perché è giusto così V. Deve saperlo>>rispose lui.
<<invece no. É accaduto solo una volta>>
<<si ma mi sento in dovere di dirglielo lo stesso>>
Veronica sospirò e disse:
<<glielo diremo, hai ragione, ma dobbiamo trovare il momento adatto, okay? >>
Lui evidentemente annuì, poiché non udì nessuna risposta.
Aspetta un momento? Cosa stavo facendo? Stavo veramente ascoltando una conversazione tra il mio fidanzato e la mia migliore amica? Che razza di persona ero?
Però stavano parlando di me, questo è certo.
Sì ma ho sbagliato comunque.
Domani chiarirò con loro, pensai mentre scendevo le scale.

Riapro gli occhi sospirando.
Mi rialzo e chiudo la porta del gabinetto mentre mi guardo allo specchio.
Mi sistemo i capelli ormai spettinati e esco dal bagno.

Total eclipse of the heart//bugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora