Capitolo 14: Another Nightmare

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***Francesco POV***
"Sei debole, patetico, inutile" disse una figura poco prima di attaccarmi "Chi sei?" Dissi, ma non ricevetti alcuna risposta. "Aiuto" Urlai "Nessuno può aiutarti." Disse la figura poco prima di attaccarmi nuovamente "Perché?" "Perché sei solo, ormai; hai deluso e tradito tutti." "Non è vero!" "Oh, ne sei sicuro?" "Sì" Dissi digrignando i denti "Patetico illuso" Disse con un sorriso inquietante, "Hai tradito tutti quelli che viaggiavano con te e hai deluso i tuoi genitori" estrassi le katane e parai il colpo che mi stava per arrivare, "Come fai a dire questo?" "Semplice, so il significato che hanno per te quelle katane, "Sono l'unica cosa che ti è rimasta dei tuoi genitori, poverini non sono stati in grado di difendere il loro bambino quella notte." "Tu. Non. Sai. Nulla. Di. Loro." Dissi ormai accecato dalla rabbia.
***Alessia POV***
Mi svegliai nel bel mezzo della notte e mi accorsi che Francesco non c'era, mi misi e a cercarlo e, dopo un po' lo trovai, era addormentato sul tetto dell'edificio, Pronunciava in continuazione "Tu. Non. Sai. Nulla. Di. Loro." "Amore Svegliati!" Continuavo a chiamarlo, ormai stavo piangendo.
***Francesco POV***
Sentii una ragazza piangere "Ale..." Dissi "Piange?" Chiese l'essere "Sì" "Vuol dire che sta soffrendo, forse è meglio che tu vada da lei, ma non prima di esserti liberato di me!" Urlò scagliandosi contro di me "Cosa vuoi da me?" Chiesi mentre cercavo di combattere "Semplice, voglio la tua anima" "E chi cazzo ti credi di essere? La morte?" Dissi con tono sarcastico "No, io sono peggio, io sono la proiezione dei tuoi sensi di colpa, puoi anche sconfiggermi; ma non ti libererai tanto facilmente di me." Disse con una risata malefica "Sì, potrai anche avere ragione, ma fino a che avrò con me queste katane, anche se spezzate non cadrò mai nella tua trappola. MAI!" Dissi trafiggendo il "corpo" dell'essere "Avrai vinto la battaglia, ma la guerra è mia." Disse svanendo. Dopo 5 interminabili minuti mi svegliai di colpo; Alessia stava ancora piangendo, "Hey Piccola, perché piangi?" Dissi togliendo la maschera, Alessia si scoprì il volto, ancora segnato dalle lacrime; "Per te" gli asciugai le lacrime e la baciai "Non piangere, sono qui e non me ne andrò mai, te l'ho promesso."
***Alessia POV***
"Non me ne andrò mai, te l'ho promesso." Ora posso smettere di piangere, c'è lui con me, con la sua dolcezza e la sua attenzione, solo con me è così, con gli altri è freddo come il ghiaccio. "Posso farti una domanda?" Gli chiesi "Certo" "Perché sei così dolce e attento solo con me?" "La risposta è molto semplice, perché ti amo." Disse baciandomi nuovamente. "Su, scendiamo e andiamo a dormire, ne abbiamo bisogno entrambi, soprattutto tu." Dissi. Ci addormentammo abbracciati. La mattina seguente ci svegliammo e partimmo, "Fermi" Disse Francesco estraendo le katane "Chi c'è? Venite fuori." Subito dopo uscì da una vietta un gruppo di circa dieci uomini "Il capo vuole quello con le spade spezzate, gli altri ucciditeli." Disse quello che presumibilmente era il leader del gruppo "Volete lui? Dovrete passare sul mio cadavere" Dissi scagliandomi contro il gruppo, seguita a ruota dagli altri tranne Francesco; lui prima si tolse la maschera "Ehi io sono qui" Disse urlando ai due che mi stavano attaccando e che, ovviamente, si scagliarono contro di lui.
***Francesco POV***
Non appena vidi che quei due bestioni si erano disinteressati di Alessia e stavano venendo verso di me lanciai la lama destra verso i due, quello che prese  la lama cadde a terra senza vita,  io intanto mi scagliai contro l'altro, atterrandolo e appoggiando la lama al suo collo dissi "Ora tu mi dirai tutto ciò che voglio sapere, chi è il capo?" "Non te lo dirò." Estrassi la lama dal corpo ormai senza vita e gliela conficcai in una mano, dalla sua bocca uscì un urlo di dolore "Parla." "No" Estrassi il coltello dalla cintura e glielo piantai nell'altra mano, un altro urlo uscì dalla sua bocca "Parla, chi è il capo?" "Eccolo" mi interruppe una ragazza "Seriamente?" Dissi guardando l'uomo bloccato a terra con un sorriso divertito sul volto "Attento, non scherzare con Fabiana, è pericolosa" Disse l'uomo "Chi è pericolosa,una nana così?" Dissi ridendo "Esatto" disse la ragazza dirigendosi verso di me, tirai fuori il coltello e la lama dall' uomo pronto a scagliarli contro di lei "Sei bravo solo con le spade? O anche con le mani?" Disse frantumando la spina dorsale dell'uomo con un solo calcio, " E me lo chiedi pure?" Dissi mentre riponevo le lame nella loro custodia "Perché vuoi me?" "Perché so che sei diretto verso un punto che mi interessa, consegnami la mappa e vi lascerò in vita, almeno a te e a quella troia che stanotte era con te sul tetto" "Non. Osare. Dire. Che. È. Una. Troia." Dissi sferrandole un pugno in piena faccia, "Se cercavi rogne,  beh le hai trovate" mi rispose tornandomi il colpo che le avevo appena inflitto. Sentì il sangue uscirmi dal naso, mi pulì la faccia e buttai la sigaretta che stavo fumando, sferrandole un calcio nello stomaco che la fece accasciare a terra "Prendetelo" Disse rialzandosi. Me ne trovai due addosso, ne stesi uno, ma l'altro riuscì a catturarmi. "Portatelo via." Disse pulendosi la faccia dal sangue che continuava a uscire "Zoccola!" Furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca prima di svenire.
***Alessia POV***
"No, non ci credo, non ancora. Dissi mentre crollavo a terra piangendo, piansi per tanto tempo, fino a che Lore non venne da me "Perché piangi? Devi fidarti di lui, l'ha fatto per proteggerti." Disse asciugandomi le lacrime "Ah ho una cosa per te, me l'ha affidata Fra." Continuò porgendomi una scatola "Che cosa ci sia dentro, non lo so, su aprilo." Io lo aprì e dentro trovai una maschera nera con inciso un disegno colorato di bianco; c'era anche un bigliettino con scritto "Se stai leggendo questo foglio vuol dire che Lorenzo mi ha fatto quello che doveva, Ti amo piccola, ho inciso questa maschera per te, vieni a prendermi. Ti aspetto." "Andiamo." Dissi agli altri mentre indossavo la maschera...

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