Sweet creature | hs.

29.04

28/04  Harry

Spero di aver preso tutto.

Mi guardo intorno un'ultima volta, sistemo gli ultimi bagagli ed entro nella mia Mercedes-Benz del '66. Amo questa macchina, mi ricorda tanto quando mio nonno John mi portava in giro di sera e mia madre mi cercava per tutta casa. Ci piaceva farla impazzire, finchè poi non mi addormentavo e lui era costretto a farmi rientrare e prendersi una bella ramanzina da mia madre.  Mi manca, chissà se mi starà pensando.

Controllo anche Kyla, il mio labrador color nero come la pece che si è sistemata sul posto del passeggero pronta per questa avventura che non sono sicuro dove ci porterà. 
Prendo il telefono mando un messaggio ai miei ragazzi e gli dico che sto bene, gli auguro una buona giornata e scrivo anche che li avviserò una volta arrivato in Columbus.
Quando decidemmo di prenderci una pausa nessuno dei quattro era del tutto convinto, anzi eravamo tutti contrari, ma ne avevamo bisogno. Sentivamo il bisogno di dire basta, di fermarci e dedicare un po' del nostro tempo alle nostre famiglie, ma soprattutto a noi stessi.
E' stata dura ma è bello sapere che nonostante tutto saremo sempre i soliti coglioni a guardarci le spalle a vicenda. 

Mi metto in macchina, prendo i miei rayban e li indosso.
Fisso per l'ultima volta la casa in cui ho vissuto da 3 anni a questa parte, Los Angels non fa più per me, mi ritornano in mente tutti i ricordi, belli e brutti, che ho vissuto lì dentro. 
Parto, e questa volta lo faccio per me stesso, parto per scoprire posti che non ho avuto la possibilità di visitare, ma soprattutto una pausa da tutto.

Parto per capire cosa dovrò fare della mia vita adesso.
Adesso sono solo e non ho nessuno che mi dice cosa devo fare, quando e come farlo.
Adesso ci sono io, Kyla, la mia macchina e tanta voglia di innamorarmi del mondo.

Questa volta sarà diverso, perchè io sono diverso.