Capitolo 50.

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La notte passò in fretta.
Per tutto quel lasso di tempo, non avevo fatto altro che sognare me e Filippo felici insieme, di fatti la mattina seguente mi risvegliai abbastanza di buon umore per la splendida notte che avevo passato.

«Buongiorno stellina.» disse Carmine stiracchiandosi esattamente come me.
«Giorno.» risposi solamente sorridendogli.
«Oggi non hai i controlli per vedere se hai fatto miglioramenti o peggioramenti?» mi domandò poi lui.

Me ne ero completamente dimenticata...

«Oddio è vero, mi era proprio passato di mente!» esclamai scioccata.
«Eh beh, cose che capitano, dai che secondo me ti andrá tutto alla grande.» rispose lui saltando giù dal suo letto.

«Non ho nemmeno avvertito Filippo...» dissi fra me e me.
«Ah, allora è questo il nome del fortunato.» rispose lui ridacchiando e andando dritto verso la finestra per ammirare il paesaggio soleggiato all'aperto.

«Si... è il suo nome.» sorrisi dolcemente abbassando i miei occhi e sospirando.

Avrei preferito ricordarmene e magari avvertirlo... ma ovviamente ero troppo impegnata a scherzare con Carmine per ricordarmene.

Quanto ero stupida!

Tutto a un tratto, nessuno dei due disse altro e di scatto, Carmine si girò fissandomi attentamente come se fossi la cosa più strana sulla faccia della Terra.

«Hai paura?» mi chiese.
«Molta... se... se sono peggiorata sará la fine. Fil non aspetta altro che io possa uscire e se invece dovrò stare qui per chissá quanto altro tempo, lo deluderò profondamente.» risposi sbuffando e alzando la testa e i miei occhi verso il soffitto della stanza.

«Ma dai, sei troppo paranoica. Se ti ama davvero se ne fotte delle delusioni, che non vi auguro, che gli farai o che vi farete a vicenda.» disse lui facendomi l'occhiolino.

Lo fissai per un attimo e accennai un sorriso di incoraggiamento per me seguito poi da un sospiro.

«Volevo però ricordarmene e dirglielo...» mi lamentai ancora sbuffando.
«Pensala così, se sarai migliorata potrai seguire le cure da casa e di conseguenza potrai uscire da questo ospedale, lui non se l'aspetterá e gli potrai fare una sorpresa!» esclamò sorridente e spavaldo Carmine.

Certo che ne aveva di idee geniali quel ragazzo.

Ridacchiai per il suo buffo entusiasmo e subito dopo fummo interrotti dall'infermiera che entrò in camera e ci portò la colazione.

Prima che se ne andasse, quest'ultima mi avvertì che il famoso controllo sarebbe avvenuto a mezzogiorno in punto e in quel momento, un'ansia assurda pervase tutto il mio corpo e la mia povera testa.

Ansia che sarebbe sicuramente durata fino all'ora prestabilita del controllo.

* * *

Le ore stavano passando in un religioso, ma anche nervoso, silenzio.
Carmine leggeva per i fatti suoi chissá quale libro e io cercavo di far lo stesso anche se picchiettavo solamente il mio indice sulla pagina destra del mio povero libro aperto per via del nervosismo.

«Tutto okay?» mi domandò per la quarta volta di fila quel ragazzo vedendomi terrorizzata.
«No che non è tutto okay... sarò completamente da sola in questo controllo e mi serviva oggi più che mai la sua presenza e io come un idiota mi sono dimenticata di dirglielo!» esclamai in preda al panico.

«Uo, uo, calmati, è solo un controllo! Andrá tutto bene! Non fa nulla se ti sei scordata di avvertirlo, che sará mai.» cercò di calmarmi venendo verso il mio letto.
«Ho paura, Carmine, ho paura se trovano qualcosa di anomalo e non mi permettono di uscire!» esclamai con le lacrime agli occhi per la paura.

«Rilassati, non ci pensare fin quando non sará il momento.» disse solamente lui avvicinandosi meglio a me.

Subito dopo mi prese e mi fece avvicinare al suo grande petto abbracciandomi dolcemente e accarezzandomi la schiena per calmarmi.

«Andrá tutto bene, stellina.» mi sussurrò mentre continuavo ad essere appoggiata al suo petto.
«Grazie, sei un amico.» risposi tirando un lungo e profondo respiro per tranquillizzarmi.

«Se hai proprio paura di esser da sola al controllo, posso sempre esserci io a farti da sostenitore morale... sempre se mi vuoi fra i piedi.» disse poi lui ridacchiando.

Mi allontanai di scatto da quella bolla di protezione dopo aver sentito le sue parole subito dopo lo fissai attentamente.

«Verresti sul serio con me?» domandai un po' incredula.
«Eh beh, certo! Insomma... sono stato in stanza con te per settimane, mi sento in dovere di esserci anche adesso.» rispose sorridente.

Ricambiai anch'io quel sorriso a trentadue denti e improvvisamente, lo abbracciai calorosamente facendolo scoppiare a ridere dato che non si aspettava per niente quel mio gesto.

Dopo quelle sue parole... mi sentivo più sollevata.
Non ci sarebbe stato Filippo... ma almeno avevo qualcun'altro come sorta di "punto di riferimento".

Sarebbe andato tutto bene... anzi, benone.

SPAZIO AUTRICE :
Fermi tutti.
La storia non è ancora finita E IO MI SONO ACCORTA CHE SIAMO 9 IN CLASSIFICA FANFICTION E CHE ABBIAMO RAGGIUNTO (e superato) LE 40K VISUALIZAZZIONI!
Non ho parole davvero... non ho parole!
Mi avete scioccata, non so davvero cosa dire se non un enorme, e ad insegna luminosa, GRAZIE!
Siete unici, davvero!
Vi voglio un mondo di bene.
Adesso ve saluto, e ve ringrazio ancora.

//Clelia🌸🌸

Stay with me. «Irama Plume.» [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora