Capitolo 25.

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Gli sorrisi dolcemente, era la cosa più dolce che mi avesse mai detto in queste settimane.
Subito dopo salì di sopra con un sorrisone in viso che non scappò dagli occhi delle mie compagne di stanza.

«Quel sorrisetto a cosa è dovuto, signorina?» mi domandò Grace sorridendomi in modo malizioso.
«Oh, ehm... nulla di che... sono solo di buon umore per la musica.» risposi ricambiando il sorriso e abbassando timidamente lo sguardo.

«Sei sicura? Non c'è nessun Filippo aka Irama di mezzo?» mi domandò Nicole continuando con lo sguardo malizioso.
Diventai totalmente rossa in viso e non seppi più cosa dire.

Credo che addirittura quasi tutti se n'erano accorti e mi sentivo una stupida a dover ancora cercare di nascondere la mia relazione con Filippo.

«Beh, forse...» dissi solamente correndo subito dopo in bagno per non ricevere altre domande su quel l'argomento.
Mi buttai poi sotto la doccia canticchiando "Stay with me" di Sam Smith, ossia la canzone che stavo preparando ormai da qualche settimana.

Non appena uscì, mi ritrovai Emma e Biondo in stanza e grazie al cielo mi portai i vestiti in bagno altrimenti avrei fatto una figuraccia assurda uscire mezza nuda dal bagno con un ragazzo dentro che non fosse Filippo.

«Ei Aurora, come andiamo?» mi domandò Simone sorridendomi calorosamente.
«Bella Simo, tutto bene grazie, tu?» gli chiesi cordialmente.
«Benissimo.» rispose voltandosi e guardando Emma che era distesa sulla sue gambe sopra il suo letto.

Mi limitai a sorridere mentre mi asciugavo i capelli con l'asciugamano.

Erano così carini quei due... a volte li invidiavo, non erano timidi e la loro relazione l'avevano fin da subito detta a tutti quanti... non avevano paura dei giudizi delle altre persone.

E io sinceramente mi stavo stancando di dover nascondere ancora per molto il mio amore per Filippo, ma poi pensavo subito dopo che forse era meglio così per non creare troppo scompiglio... almeno non fino alla selezione nelle squadre per il serale.

Nicole e Grace erano uscite dalla stanza e probabilmente erano in quella di Luca e io nella mia camera con Simone ed Emma che si scambiavano effusioni mi sentivo una terza incomoda davvero a disagio.

«Allora Aurora, stasera sei con noi, no?» mi domandò poi Simone voltandosi verso di me che avevo appena staccato il phon dalla spina.

«A dire il vero preferisco starmene qui in camera a riposare, non vorrei stra fare, domani registriamo la puntata.» risposi mentre attorcigliavo il filo del phon attorno alla mia mano.

«Oh, e dai, torneremo presto, promesso! Divertiti con noi, su!» quasi mi implorò il ragazzo dai capelli biondi.
«Come on! [Dai!]» esclamò anche Emma mettendo le mani giunte come per pregarmi.

«Facciamo che ci penso...» dissi solamente per fargli smettere di implorarmi.
«Ecco, tanto verrai.» rispose Simone sorridendomi.

Ridacchiai e subito dopo uscì dalla stanza per dirigermi in quella di Filippo dato che notai i suoi compagni di stanza, Einar e il ballerino Luca, fuori nella terrazina comune.

Bussai tre volte ripetutamente e mi aprì proprio lui a dorso nudo e con solo i pantaloni di una tuta addosso.
Arrossì leggermente a quella vista e tossì silenziosamente.

Aveva un corpo e un fisico a dir poco perfetto : pieno di tatuaggi e di muscoli ben definiti.

«Ei, non ti aspettavo adesso...» disse
«Posso entrare intanto?»
«Oh, certo, entra.»

Non appena chiuse la porta, mi sedetti su uno di quei tre letti.

«Simone era nella mia stanza, e insieme ad Emma mi ha quasi implorato di andare in discoteca stasera... e ho pensato che forse non sarebbe una brutta idea andarci... dopotutto abbiamo bisogno di divertirci qualche volta...» spiegai grattandomi la nuca della mia testa.

Mentre parlavo, si diresse verso la sua valigia a recuperare una sua maglietta anche se avrei preferito che rimanesse a dorso nudo.

«Aurora... non amo più le discoteche, ne esci da lì mezzo fatto e totalmente ubriaco...» cercò di dire quasi trascinando a malavoglia quelle parole.
«E dai, siamo giovani mica anziani! Ti prego!» esclamai alzandomi e avvicinandomi verso lui.

«Non lo so Aurora Boreale, e se qualcuno ti guarda troppo o ti droga in un attimo?» mi domandò lui prendendomi dolcemente una mano.
«Se mi guarda troppo, tu mi guarderai di più e non berrò nessun drink quindi non avranno come drogarmi... dai!» gli risposi stringendo le sue mani tiepide.

«Aurora...»
«Ti scongiuro, staremo poco se vorrai!»

Sbuffo rumorosamente roteando i suoi occhi al soffitto della camera in cui ci trovavamo e subito dopo tornò a fissare me speranzosa di un suo "si".

«E va bene, ma solo per poco, non voglio nemmeno io ubriacarmi più...» cedette infine riferendosi alla sera in cui si era ubriacato e aveva cercato di baciarmi.

«Evvai!» esclamai saltellando come una bambina facendolo ridere.
Subito dopo mi fiondai sulle sue labbra e lui ricambiò mettendo una mano fra i miei capelli.

Ci sorridemmo mentre ci staccavamo e le nostri fronti si toccarono.
«Però promettimi che starai sempre accanto a me, e se non a me almeno o a Nicole o a Grace, sei la più piccola del gruppo e se ti succede qualcosa giuro che non me lo perdonerei mai.»

«Mica sto andando in guerra...»
«Sei mai stata in una discoteca?»
«Beh... no perchè i miei mi hanno sempre rotto dicendo che era un postaccio...»

«Ecco, allora dò ragione ai tuoi genitori.»
«Ma dai, non pensavo che il mio ragazzo in realtá fosse mio padre.» ridacchiai seguita subito da lui.

Ci baciammo ancora per un'ultima volta e subito dopo uscì dalla sua stanza per ritornarmene nella mia e nel mentre camminavo per il corridoio, ecco che uscì da lontano dalla porta della mia stanza proprio Simone.

«Ei Aurora, allora che fai stasera? Sei con noi?» mi domandò camminando verso me.
«Si, sono con voi.» gli risposi sorridente e giá elettrizzata.
«Vai così!» esclamò alzando una mano per dargli il cinque.

* * *

«Ragazze, tubino nero o vestito a palloncino?» domandai mostrando alle mie compagne di stanza i due abiti.
Tutte e tre optarono per il vestito a palloncino nero e così dopo averlo indossato, mi truccai e piastrai i capelli per poi farli ondulati.

Dopo aver indossato degli stivaletti con il tacco abbastanza alto, fui pronta e in perfetto orario con Nicole, Emma e Grace.

«Allora andiamo, no?» domandò Grace guardandoci ognuna negli occhi.
«Stasera solo sballo!» esclamò Nicole alzando le mani al cielo elettrizzata.

Ridemmo tutte e così Emma aprì la porta notando che tutti i erano fuori dalle proprie porte e aspettavano proprio noi.

Filippo era semplicemente perfetto.
Indossava una camicia nera con dei jeans dello stesso colore molto eleganti e delle semplici Dottor Martens sempre nere.

Ma nella sua semplicitá era un Dio greco sceso in Terra e no, non esageravo per niente.

.

..

Stay with me. «Irama Plume.» [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora