Capitolo 1

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La sveglia continua a suonare e contro voglia apro gli occhi , il fatto che siano le le 5 del mattino non mi aiuta. Mi tiro giù dal letto e mi trascino verso il bagno , mi lancio sotto la doccia cercando di fare il meno rumore possibile ; se Alice e Sofia si svegliano potrebbero uccidermi. 

Indosso un paio di jeans neri e una felpa del medesimo colore , siamo a Maggio ma a quest'ora la mattina fa ancora freddo. 

Esco di casa e mi dirigo a lavoro.  Ed io lo so che vi starete chiedendo " Ma questa alle 5.40 del mattino dove va? , ma poi questa chi è ?". Forse è il caso che mi presenti allora. 

Mi chiamo Martina Quadrana , ho 23 anni e lavoro in un bar a Milano da ormai 6 mesi. Sono una comune ragazza che  convive con le sue due migliori amiche Sofia e Alice ( Esattamente quelle che avrebbero compiuto un omicidio se le avessi svegliate ). 

Apro la porta del bar e il mio titolare Marco è già pronto dietro il bancone a sistemare i cornetti nella teca <Buongiorno Marcolino , diamo inizio anche oggi ad un altra solare giornata di merda> ; Marco scoppia a ridere e contrariato scuote il capo <Sei sempre un esplosione di positività tu eh , dai sbrigati che questi cornetti non si riempiranno di Nutella da soli >. 

Sono ormai le 10 ed il bar torna ad avere un'aria calma ; l'orario peggiore per chi fa il mio lavoro è dalle 7 alle 10 , un via vai di studenti , lavoratori e anche fancazzisti del mattino ci assale e spesso con le ordinazioni più strane , cioè dai davvero se ordini un cappucciono di soia macchiato con un deca senza schiuma ed un cornetto integrale alle noci alle 7 del mattino vuol dire che la vita ti vuole proprio male. 

Dopo aver pulito il bancone dò un'occhiata al telefono e guardando l'ora inizio a preparare un caffè e a scaldare un cornetto con la nutella. Marco segue i miei movimenti con il sorriso stampato sul volto < Sei talmente puntuale che il tuo amico ha appena varcato la soglia> dice trattenendo a stento una risata. 

Il mio amico. 

Filippo Maria Fanti. 

Irama. 

Forse ho dimenticato di dire che il bar in cui lavoro a Milano si trova in Piazza della Repubblica 16 , proprio sotto la sede della Warner music Italia. 

Poso il caffè sul bancone e gli affianco il cornetto ora caldo , Filippo mi sorride e senza parlare versa una bustina di zuccherò nel caffè. Io continuo a pulire il bancone , so benissimo che il ragazzo è appena sveglio ed ha le facoltà mentali di un sasso , fondamentalmente inizia a riprendere vita solo dopo il caffè. Lo conosco ormai da 6 mesi , dal primo giorno che iniziai a lavorare qui. Ricordo che quando mi chiese un caffè per poco non gli svenni davanti. Da li siamo diventati particolarmente amici , abbiamo iniziato a chiacchierare giorno dopo giorno fino a passare intere serate dopo il mio turno di lavoro seduti nel magazzino a bere birra. 

Alzo lo sguardo verso il ragazzo con gli occhi verdi e lui mi sorride pulendosi con la lingua la cioccolata all'angolo della bocca <Buongiorno tess , stasera ci sei ?> , scuoto la testa perchè quando mi chiama tess mi fa sempre un sacco ridere < Stacco alle 21 e quindi alle 20.55 puoi accasciarti sui bancali in magazzino così facciamo due chiacchiere>. 

I momenti che riuscivamo a ritagliarci mi davano da un lato una gioia immensa , dall'altra mi facevano sentire in colpa , in colpa perchè tutto questo dovevo nasconderlo alle mie migliori amiche. Sembra assurdo ma Filippo mi aveva fatto promettere di non dire nulla a nessuno , nemmeno a loro , per questo stesso motivo ci vedevamo solo nascosti in magazzino , per far si che nessuno ci beccasse insieme ; non che ci fosse del tenero fra di noi , ma lui è molto riservato e voleva evitare pettegolezzi di qualsiasi genere. 

Mentre metto le tazzine nella lavastoviglie la voce di Fil mi costringe ad alzarmi < tess vado a scrivere una nuova hit , a dopo>  gli lancio una spugna ma prontamente la schiva e mentre esce dal locale mi alza il dito medio. Gli voglio un sacco bene , anche se è un coglione arrogante.

Sono le 20.25 ed il bar è finalmente vuoto , pregusto già il sapore della birra e delle chiacchiere con Fil quando ad un certo punto un ragazzo irrompe nel bar. Si siede al bancone e senza nemmeno guardarmi in faccia ordina un Moscow Mule , maledico il biondo seduto davanti a me e preparo in fretta la bevanda sperando che essendo solo la beva abbastanza in fretta e si levi dai piedi perchè non voglio ritardare il mio appuntamento fisso solo per lui. 

Sono passati 30 minuti e ben altri 7 drinck e quel biondo  è ancora seduto li , fissa un punto indefinito fuori dalla vetrata e beve. Mi avvicino con cautela , non so perchè ma qualcosa mi suggerisce di stargli lontana  < Scusami , non vorrei essere scortese , ma noi stiamo per chiudere> , lui alza lo sguardo e mi inchioda con due occhi color ghiaccio < Senti , decido io quando andarmente > .  Sto per prenderlo a schiaffi ma una voce familiare mi blocca <Sai Federico , dovresti trattarla meglio la mia amica dato che è a fine turno e potrebbe saltarti alla gola da un momento all'altro>. Filippo come sempre fa un ingresso trionfale , il biondo accenna un sorriso e dopo aver lasciato dei soldi sul bancone batte una pacca sulla spalla del mio amico e finalmente lascia il bar.

Siamo finalmente nel nostro ripostiglio a goderci delle meritate birre accasciati sui bancali vuoti, il tipo di stasera mi ha veramente stranita , il mio compagno continua a ripetermi di non pensarci e io sbuffo dopo aver bevuto un altro sorso < Quel tipo mi sta proprio sulle palle , un moccioso arrogante e pieno di se , qualcuno gli dica che non basta un bel visino per essere il padrone del mondo>. 

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