Capitolo 8

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A scuola passai il resto del tempo a pensare e fissare Matt fino alla nostra esposizione.

Non andò male, ma mi aspettavo di sicuro qualcosa di meglio...mentre la facevamo a casa di Matt lui era veramente entusiasta, ma oggi a scuola ha fatto il minimo indispensabile per prendere la sufficienza.

Come dargli torto? In quel momento, d'altronde, non era di buon umore grazie a quella Chloé che si girava ogni minuto verso il suo banco e gli chiedeva qualcosa infastidendolo evidentemente.

Una volta finita scuola infatti lo vidi attraversare veloce il vialetto per poi montare in sella alla sua bici per andarsene prima che qualcuno gli potesse dire niente.

Quando anche io decisi di tornare a casa a piedi sentì squillare l'iPhone.

Matt: Ehi, come va?

Non mi ricordavo assolutamente di avere il suo numero.

Io: Ehi, io tutto bene, tu invece sei scappato via ehh?

Matt: Si, sai non avevo voglia di stare ad ascoltare ancora Chloé...

Io: E perché se non ti sta simpatica è tua amica?

Matt: I nostri padri erano amici, la conosco da quando ero piccolo...

Erano, in effetti quella volta in cui andai a casa sua non c'era suo padre.

Io: Capisco...ma, state insieme?

Matt: Perché ti interessa?

Io: Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda...

Matt: E va bene, non stiamo insieme...si è inventata tutto lei. Il nostro rapporto si è rovinato, una volta era la mia unica e migliore amica, ma ora è...cambiata...

Io: Mhh, capisco

In quel momento provai un grandissimo sollievo, ma perché mi solleva il fatto che Matt sia single? A volte non mi capisco nemmeno io...

Spensi il telefono e lo riposi nella tasca del mio zaino.

Ma ad un tratto lo sentì di nuovo squillare.

Matt: Non mi lasciare, mi annoio...

Io: Devo tornare a casa e sono a piedi, a dopo...

Matt: Se vuoi puoi venire a casa mia! Come forse ti ricordi è vicino alla scuola, ti prego, noiaaaa

Io: Ok, arrivo tra 5 minuti...

Cominciai camminare a passo spedito verso la casa di Matt.

Arrivai più velocemente di quello che mi aspettavo ed entrai in casa.

Al piano terra non c'era nessuno.

"Maaatt!" Lo chiamai urlando

Nessuna risposta, così decisi di esplorare il piano di sopra, salì le scale e trovai un corridoio con diverse porte sui lati, una di esse era socchiusa.

"Matt?" Chiamai confusa

Spalancai la porta e lo trovai immobile come una statua in piedi che guardava davanti a se, gli occhi vitrei, la pelle gelida, le labbra blu e uno strano oggetto stretto nella sua mano, un amuleto.

"Oddio Matt, cosa ti è successo?!?!" Cominciai ad urlare e piangere.

Gli appoggiai una mano sul petto e invece di sentire il cuore battere sentì un insignificante calore.

MA NON PUÒ ESSERE MORTO, NON SI MUORE IN PIEDI, NO?!?

Mi accasciai pensando freneticamente e mi siedetti con la schiena apoggiata al muro, le ginocchia strette al petto e le lacrime che scendono imperterrite.

"Perché piangi, cosa è successo?!?!" Sentì la sua voce calda e calma mentre avevo la testa tra le ginocchia e pensai di essere gia diventata pazza.

"Ehi, che hai??" Chiese ancora quella voce purtroppo immaginaria.

Ad un tratto, stupidamente, alzai la testa, nella speranza di ritrovarmelo davanti che mi guardava con quei suoi occhi stupendamente colorati.

Lo vidi.

"Mio dio sei vivo!!!" Urlai lanciandogli le braccia al collo.

"Che stai dicendo, certo che sono vivo!" Dice lui abbracciandomi confuso.

"Eri nel mezzo della stanza, immobile, il tuo cuore non batteva e i tuoi occhi non si muovevano." Dissi mentre mi scendeva una lacrima sul viso.

"Vanessa..." ora il suo sguardo era serio, e le sue labbra carnose erano chiuse in una stretta linea.

"Ti devo svelare un segreto..." disse abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.

Io continuai a fissarlo con sguardo confuso, lui mi prese per il braccio e mi condusse alla cucina.

SPAZIO AUTRICE:
La storia ha preso una piega molto misteriosa, curiosi?!?!
Spero vi piaccia!

Una Nuova Vita _Matthew Daddario_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora