Capitolo 13

56 7 1
                                    

Mi alzo velocemente dalla panchina su cui ci siamo "appisolati" molte ore fa. Mi gira la testa, lo sguardo mi si annebbia di un grigio pallido che in un istante diventa il nero più totale e mi sento leggera mentre cado aspettando di colpire il suolo da un momento all'altro. Ma non accade, all'improvviso sento delle braccia forti che mi stringono e una voce che dice: Vanessa?? Ci sei??" Allaccio le mie braccia al suo collo, riconosco la voce e apro gli occhi, anche se il grigio non se n'è ancora andato del tutto distinguo il corpo di Matt.

"Aaah" esclamo tenendomi la testa con una mano mentre il mio salvatore mi riporta lentamente in posizione eretta.

"Ehi, mi hai spaventato." Dice con la voce più dolce del mondo

"Matt, è tardissimo, dobbiamo andare. Mia madre mi ucciderà!" Dico mentre piano slaccio le mie mani dal suo collo e in un attimo tutto torna nitido.

"Okay, ma fai piano, hai l'aria stanchissima" dice lui indicandomi con un gesto della mano

"Come farò? Dovrò entrare dalla finestra???" Dico nervosa

"Non nelle tue condizioni" Dice con fare protettivo, come se non me l'avrebbe permesso

"E come posso fare?" Chiedo esasperata

"Ho un'idea" dice Matt dopo una pausa di riflessione, è così carino quando pensa.

"E quale?"

"Non c'è tempo, te la spiego là"

Così saliamo in groppa alla moto di Matt, pronti a cavalcare l'asfalto fino a casa mia.

Non ci vuole molto, ma nel traffico caotico della città abbiamo perso qualche minuto. Arriviamo davanti a casa e noto che le luci della sala da pranzo sono accese. Matt parcheggia la sua moto un po' più lontano dall'entrata, ma a portata d'occhio.

"Allora," dice mentre si toglie il casco "io suonerò il campanello e tua madre mi verrà ad aprire, le dirò che sono un tuo compagno di scuola e mi serviva un evidenziatore che ti avevo prestato ma tu non mi avevi più restituito. Mentre tua madre sarà distratta tu entrerai dalla porta sul retro e sgattaiolerai in camera tua. Così tua madre mi porterà in camera tua per cercare l'evidenziatore dato che tu non dovresti esserci. Ma ci sei" Dice con un sorrisone. I suoi sorrisi...

"Okay, TU. SEI. UN. GENIO!" Dico guardarlo ad occhi spalancati, mi stupisce il fatto che io sembro uno zombie e lui sia pieno di energia.

"Lo so, lo so, ma adesso andiamo"

Matthew's pov:

Mi avvicino alla porta d'entrata mentre Vane raggiunge la porta sul retro e suono il campanello.

Dopo qualche minuto una donna sulla quarantina apre la porta, è molto simile a Vanessa. Ha un grande cespuglio di capelli ricci scuri che arrivano alle spalle, il viso tondo e pieno, gli occhi marroni e una bocca carnosa.

"Come posso aiutarti giovanotto?" Chiede con una voce dolce come quella di Vane ma allo stesso tempo un po' graffiata

"Scusi per l'ora, ma mi sono reso conto ora che sua figlia, Vanessa, ha l'evidenziatore che le ho prestato oggi a scuola e dato che vivo qui vicino ho deciso di fare un salto" dico con voce pacata

"Oh, scusa, ma al momento non è in casa. Se vuoi puoi entrare così cerchi questo evidenziatore"

"Certo."

Devo dire che la casa è molto accogliente, prevalentemente l'arredamento è di stile antico, anche se preferisco il moderno, mi piace molto. In salotto, seduto sul divano c'è un uomo, il padre di Vane ipotizzo, anche lui riccio con i capelli di un marrone scurissimo, quasi nero, ha il viso più spigoloso, gli occhi scuri, un filo di barba e il naso leggermente storto.
"Buonasera" saluto io
"Buonasera! Chi sei ragazzo?" Dice lui con un tono di voce che tira sul il morale, mi da l'impressione che sia una di quelle persone sempre felici e positive che ti migliorano la giornata con i loro sorrisi

"Sono un compagno di scuola di sua figlia, lei ha una cosa che mi appartiene." Dico pacato, cercando di evitare figure di merda

"Spero non sia il cuore" dice il padre con un sorriso enorme sulle labbra. Ed ecco a voi, signori e signore, la figura di merda. Cerco di sorridere facendo una risatina poco convincente e la madre di Vanessa viene finalmente a salvarmi.

"Vieni, camera sua è di sopra" dice sua madre mentre mi indica le scale.

Saliamo le scale ed entriamo nel regno di Vanessa.

Lei è sdraiata sul letto, con un libro in mano e appena entriamo alza lo sguardo su di noi.

"Matt, che ci fai qui?" Chiede fingendosi sorpresa, è un'ottima attrice.

"Quando sei tornata scusa?" Chiede la madre perplessa.

"Come mamma? Sono tornata verso le 19, ma non avevo fame e sono venuta qui" Dice lei con aria innocente.

"Ohh, Okay questo ragazzo è qui per chiederti un evidenziatore, vi lascio soli" Dice con un'espressione per cui ho dovuto mordermi un labbro per non ridere.

"Ha funzionato!" Dice lei un secondo dopo che la porta si è chiusa.

"Il principe ha riportato la principessa al castello" le dico io, lei mi guarda sorridendo.

"Vieni" mi dice sorridendo e indicando affianco a lei, io mi accomodo e lei mi abbraccia

"Grazie davvero" dice con un sussurro al mio orecchio

"Mi sono divertito" le dico abbozzando un sorriso

"Allora, dobbiamo trovare un evidenziatore" dice indicando la scrivania piena di scatoloni, non ha ancora sistemato gran parte della sua roba, chissà magari quegli oggetti le ricordano la sua vecchia vita, i suoi vecchi amici, il suo vecchio ragazzo... Ehm no Matt, non cominciare

"Già" Dico io lievemente perso nei miei pensieri da incurabile geloso.

Lei si alza, prende la cartella di scuola, e fruga finché non trova un evidenziatore verde "ecco qua" dice mentre me lo porge "faremo meglio a tornare giù prima che mia mamma pensi male" dice con un sorriso da furbetta.

"Hai intenzione di dirglielo?" Chiedo

"Certo, ma non oggi" risponde risoluta

Scendiamo le scale, saluto tutti e Vanessa mi accompagna fino alla moto.

"Guida piano, mio principe" dice sarcastica.

"Questo cavallo non supererà i 40 all'ora come da lei stabilito mia principessa" Dico imitando la voce di un maggiordomo "Abito qui a fianco, tranquilla..."

"Si, ma sta comunque attento" sembra ci tenga veramente come io tengo a lei.

"A domani?" Chiedo

"A domani..." risponde

Mi giro per salire sulla moto ma lei mi ferma.

"Non me lo dai il bacio della buonanotte?" Chiede facendo gli occhi dolci Quegli occhi, come potrei resistere a quegli occhi.

Sghignazzo e mi avvicino a lei, le prendo il freddo viso tra le mani calde e la guardo Quanto è bella... per poi baciarla dolcemente, quando ci stacchiamo le sorrido e le sussurrò "Buonanotte" anche lei sorride e mi risponde "Buonanotte"

Parto con la moto e lei mi sta ancora osservando, incredibile, mi manca già, non avevo mai provato una cosa simile.

SPAZIO AUTRICE:
Ecco un capitolo un po' più easy dato che tra pochissimo finisce l'estate al campo mezzosangue, iniziano le scuole (non odiatemi) e sono pervasa costantemente da ANSIA, ANSIA, ANSIA. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo e lasciate tante stelline. Sciau!

Una Nuova Vita _Matthew Daddario_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora