Ripresi conoscenza, ero tra le braccia di qualcuno, qualcuno molto alto a giudicare dal passo che teneva. I lampioni si susseguivano sopra la sua testa, non riuscivo a distinguerne i tratti somatici e l'unica cosa che vedevo controluce erano i suoi capelli, molto ricci. Mi mossi appena, non sentivo molto il mio corpo in realtà, ero parecchio intorpidito, ma lui si accorse dello spostamento. "Grazie a Dio sei sveglio" fece un sospiro di sollievo. Volevo parlare ma non sapevo se fosse saggio muovere un qualsiasi muscolo. Ma dovevo, quindi biascicai "Non...ospedale...per...favore..." si fermò di colpo. "Hai perso troppo sangue, e poi non saprei come curarti, non sono un medico...ho fatto un corso di pronto soccorso ma non credo sia all'altezza di un dottore..." dovevo fermarlo "ti prego...non portarmi...all'ospedale...nessuno...deve sapere...ti imploro" riuscivo solo a dire parole sconnesse, la mia bocca non collaborava. Cazzo. Dovevo convincerlo, se mi avesse portato in ospedale avrei dovuto dare una spiegazione, e se avessi detto che era stata la mia ragazza lei avrebbe avuto dei seri problemi, e io non volevo. Anche se aveva provato ad uccidermi, anche se mi odiava, io l'avevo amata profondamente, lei era stata il mio tutto, e adesso...adesso aveva lasciato solo un vuoto profondo e tanti buchi sulla mia pelle. Fino all'ultimo le avrei concesso compassione, anche se avrebbe significato morire, infondo ormai, anche lei mi aveva voltato le spalle. Ormai avrei preferito la morte alla solitudine, non mi sarei più concesso l'errore dell'amore. "Lasciami...qui...non c'è più bisogno...ormai..." riprese a camminare. Ma era sordo o cosa? Va bene che in questo momento le mie doti oratorie sono al minimo però... "non sarò complice della tua morte. Al massimo proverò a curarti io. La vita non te la lascio sprecare così, nessuno vuole morire per delle ferite da nulla" mi uscì una lieve risata, non so con quali forze, ma ci riuscii "chi ...sei? L'angelo di Modugno? Non...sai nulla...la vita è uno...schifo..." non riuscii a finire la frase che tossii. "Tieni duro, casa mia è dietro l'angolo e comunque no, non sono l'angelo di Modugno, anche se...è vero, credetemi è accaduto, di notte su di un ponte guardando l'acqua scura con la dannata voglia di fare un tuffo giù..."
Aveva una voce bellissima. Decisi che avrei cantato un po' per tenermi sveglio. "D'un tratto qualcuno alle mie spalle, forse un'angelo vestito da passante, mi portò via dicendomi così..." la cantammo fino a quando non prese le chiavi per entrare nel portone di casa sua e pensando al fatto di non sapere nemmeno il suo nome, persi di nuovo i sensi.
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Piccola anima
RomanceMetamoro. I destini di due ragazzi con grossi problemi alle spalle si incontrano, e cominciano a ballare all'unisono un ballo che all'inizio si chiama amicizia e che, col passare del tempo, si trasforma in qualcosa più grande, un qualcosa perfetto.