Giochi, per conoscerci a fondo

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Ordunque, vi è da dire che giocare è parte di noi.

Fin da subito, pur di capire al meglio l'altro, iniziammo a giocare.

Inizialmente furono giochi innocenti, da lì già chiarimmo al meglio le nostre personalità, si formava una figura, una persona.

Capii che la sua pizza preferita era la diavola.

Che beveva molto caffè,

Che non dormiva,

Che sapesse tutti i film esistenti,

Che i suoi preferiti erano Shutter Island e Whiplash, ma che nell'ultimo periodo è diventato Marrowbone, che non fa mangiare per 4 giorni.

Che i suoi attori preferiti erano Leonardo Di Caprio e Jim Carrey.

Che leggeva manga come me.

La lista di cose che conosco di lei è infinita.

Iniziavamo a conoscerci piano piano, parlando notti intere. Fino a crollare.

Dopo poco i giochi erano sempre più variegati, ricordo che passassi pomeriggi a cercare su internet "Giochi da fare in chat."

Vi è da dire che il 95% dei risultati fossero porno.

Più il tempo passava più eravamo simili, riuscivamo a capirci con poco. Arrivò un periodo che riuscivo addirittura a formulare io giochi talmente nuovi.

Fu durante questi giochi che emerse una parte di me sempre restata sopita: quella cannibale.

Ebbene si, scoprii che la mia nulla produceva in me una sensazione di doverla segnare attraverso i miei baci, i miei morsi, i miei succhiotti.

E lei, continuava a provocarmi.

Fu l'unica persona in tutta la mia vita a farmi questo effetto.

Durante questi giochi però conoscevamo anche aspetti dell'altro nascosti, segreti, fummo per la prima volta gelosi alla domanda: hai avuto il tuo primo bacio?

Lei sì ahimè, io non ancora, dovevo solo aspettare i milioni che avrei ricevuto da lei.

Fu probabilmente questo il motivo che mi spinse a mangiarla alla partita del cuore, ma questa è un'altra storia...

I giochi erano principalmente domande personali, ma poi inserimmo i pegni.

Io cercavo ancora di scoprire il nome che si celava dietro la mia nulla, lei di scoprire la persona che si nascondesse dietro quel ragazzo che aveva contattato.

Fu durante un hai mai che introducemmo anche un altro aspetto, quello pervertito.

Si eravamo entrambi molto pervertiti, forse troppo, ma in fondo eravamo solo noi due a saperlo, per questo che male c'era?

Così iniziai a provocarla, continuando ad essere sempre me stesso.

Mentre giocavo ricordo che tenessi all'inizio una tabella in cui appuntavo tutto, per poi cercare sui profili che trovassi quante più similitudini, quante più cose che mi portavano a lei.

I giochi aumentarono poi dopo un brutto avvenimento: ebbi un incidente.

Lei riuscì a sopportarmi notte e giorno, si prima la notte perché noi due siamo animali notturni... forse più lei perché io divento pangolino spesso.

Conobbi sempre più cose di lei, e lei di me. Arrivò un momento in cui mi resi conto fosse indispensabile parlarle.

Tra i giochi più belli però devo dire che la maggior parte fossero quelli che inventavo, lei non lo sapeva ma prendevo tutte le idee che mi ispirava, stavo a pensarci e ripensarci e alla fine chiedevo.

Ma provammo di tutto:

Sfide, applicazioni, giochi su messenger, e dopo esserci fidanzati anche giochi hot.

Naturalmente non corremmo, anzi, lei era tutto ciò che mi dava tranquillità ed io cercavo sempre di proteggerla.

Fu infatti dopo aver scoperto delle sue debolezze che cercavo di proteggerla da queste, che le regalai Dream, per darle protezione quando non ci fossi.

Il gioco più bello per me però era uno: quando eravamo insieme, su di una panchina, le chiedevo di parlarmi di un qualcosa e iniziavo a baciarla. Non è mai riuscita a finire perchè finivamo con il baciarci. Nemmeno un po' di controllo eh nulla?

Ma lei era bella proprio per queste piccole cose.

Uscivamo insieme, tornavamo distrutti, e l'unica cosa che ci passasse per la testa era quando ci saremmo rivesti. Non riuscivamo a vivere senza l'altro.

Ma i giochi sono stati solo il punto di inizio per darci forza, per passare il tempo.

Un gioco era anche passare del tempo in videochat, ci volevano anni affinché lei mi rispondesse, ed io facevo cose stupide nel frattempo, ma quando poi parlavamo, il tempo intorno a noi volava. Io le cantavo canzoni, lei mi dedicava il suo tempo, la sentivo canticchiare anche talvolta.

Spesso le dedicavo canzoni mentre scrivevo qualcosa, e lei finiva con il piangere. E diceva uffa.

Ma in videochiamata eravamo anche molto zozzi, ma ripeto, siamo semplicemente fatti così. Amo passare i miei pomeriggi a fare tutto con te. Anche semplicemente nerdare.

Ricordo infatti che volessimo giocare una volta a drakensang, ma lei aveva una connessione così veloce che la nasa aveva la macchina dei pop corn come rete.

Eravamo li a ridere, piangere, sfogarci, impazzire, fare cose strane, ma eravamo lì a giocare, ad essere noi.

Amo giocare con te Nulla.

Amami così, pazzo a metàWhere stories live. Discover now