fifty-five

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Arrivò, molto lentamente, il giorno del concerto.

Chelsea e Stephanie, dopo aver riletto il biglietto di Calum più volte per capire se fosse stato uno scherzo, rimasero sbalordite e scioccate.

Insomma, li avrebbero visti sul serio. Ci avrebbero parlato, avrebbero fatto delle foto in tranquillità; senza quella fretta che aveva riempito l'animo della ragazza il giorno prima.

Le ragazze, dopo essersi vestite con tutta la merce possibile ed immaginabile dei 5sos, uscirono di casa piene di gioia.

Il tragitto fu pazzo: erano in macchina, mentre degli urlati sovreccitati lasciarono le labbra di entrambe. Ovviamente ascoltando il nuovo album dei 5sos per "prepararsi psicologicamente", sostenne Stephanie. Quest'ultima, appena la musica partì, chiuse gli occhi e iniziò a scuotere la testa a destra e a sinistra ondeggiandola leggermente, mentre i capelli lunghi svolazzavano di qua e di là senza sosta. Alzò le braccia e il mento verso il tettuccio della macchina, cantando il ritornello di "Hey Everybody". Chelsea intanto stendeva il braccio fuori dal finestrino, e guardava divertita l'amica scatenarsi al suo fianco. Poi girò nuovamente il capo verso gli edifici che scorrevano al suo fianco; tra poco sarebbero arrivate allo stadio di Sydney. Le ragazze avrebbero passato poco tempo con i ragazzi prima che sarebbe iniziato il concerto; avrebbero potuto fargli domande, abbracciarli. Eppure, le ragazze erano tremendamente felici, nonostante quel tempo sarebbe passato troppo in fretta. Perché, d'altronde, il tempo passa sempre troppo veloce quando ci si diverte; quando si sta bene. 

Arrivarono, finalmente, allo stadio.

Era pieno di ragazze in fila da chissà quanto, che avevano probabilmente le tribune numerate.

Però erano molto meno in confronto a quelle che erano in fila per quelle non numerate: ce ne saranno state a centinaia. Alcune avevano persino la tenda e se ne stavano tranquillamente sedute a chiaccherare. Altre avevano disegnato sulle guance e sulle braccia il simbolo dei 5sos e alcune avevano persino le loro facce tatuate sull'avambraccio.

Chelsea e Stephanie uscirono dall'auto della madre di Chel e si misero in fila; pronte a vedere i loro grandi idoli suonare.

Ad un certo punto aprirono le porte dello stadio, e tutte si precipitarono dentro.

Il cielo stava iniziando a scurirsi; dei bagliori rosati si mischiarono all'azzurro come un pittore mischia due colori pastello insieme.

Ed ecco che arrivò il loro turno.

Diedero i biglietti all'addetto alla sicurezza, che le fece entrare con un'aria frettolosa e dura in viso. Per poco i biglietti caddero per colpa delle mani tremanti dell'uomo.

Sgusciarono dentro in più fretta possibile, e appena furono dentro lo stadio a Chel si inumidirono gli occhi color nocciola: non ci poteva credere.

Urlarono entrambe l'inizio della frase "5 secondi of Summer, vi amiamo!" ma si fermarono a metà, perché non riuscirono a parlare tanto eccitate ed emozionate erano.

Si misero in piedi davanti al palco, nonostante ci fossero tante ragazze che si spingevano avanti e indietro per avere il posto migliore.

Riuscirono egualmente ad avere un posto in prima fila, ed erano tremendamente felici per essere riuscite ad ottenere quei posti.

Un tintinnio fece sussultare Chelsea: le arrivò un nuovo messaggio.

Ore 06.56 p.m.
Da: Calum5SOS
A: calumismyhero

Piccola, ho sentito urlare una frase che mi è piaciuta molto, o almeno, ci ho provato. Dopo siete scoppiate a ridere. Immagino che eravate voi, giusto? 

Lei rimase un attimo scioccata, e le sue guance si tinsero di rosso.

L'amica, avendo capito di chi si trattasse, le diede una gomitata ridacchiando, emozionata. Era così felice per Chelsea, finalmente aveva una persona che sembrava tenere a lei. La riempiva di felicità vederla così spensierata e gioiosa quando parlava di Cal.

Calum non le diede il tempo di digitare la risposta, perché subito le scrisse un altro messaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2019 ⏰

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twitter ✎ calum thomas hoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora