CAPITOLO 2

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Mi siedo sul vecchio e consumato sedile del pullman e non passa nemmeno un secondo prima che Vanessa, la mia migliore amica faccia lo stesso sedendosi sul sedile accanto al mio, continuando a lamentarsi del insufficienza presa oggi a scuola. Il respiro mi si ferma non appena lo vedo seduto proprio sul sedile di fronte al mio, mentre scherza animatamente con Mathew, dal quale non si separa mai.

Indossa dei bermuda color verde militare, una t-shirt nera neutra, ma cosi stretta da far si che si noti ogni suo muscolo perfetto, scarpe sportive dello stesso colore della maglia e quel solito sorrisetto sicuro, e sfacciato che porta sempre stampato in faccia.

lui non mi nota fin quando Vanessa non mi da un pizzico per attirare la mia attenzione, facendomi gemere rumorosamente.

"kim, allora hai sentito quello che ti ho detto?" domanda infastidita incrociando le braccia sotto al seno prosperoso.

"Si, non preocuparti per l'insufficienza, che tua madre questa volta non ti metterá in punizione" sbuffo io per la sua enorme capacitá di esagerare.

"Ma che insufficienza e insufficienza, ti stavo dicendo che..." avvicina velocemente le labbra al mio orecchio per far sì che nessuno oltre a me la possa sentire
"...Jake si è appena seduto a qualche metro da noi" mi sussurra con tono emozionato indicandolo con lo sguardo mentre siede a qualche posto più distante da lui. Jake guarda fuori dal finestrino con l'aria di chi non ha voglia di parlare con anima viva.

"Che dici gli vado a parlare?" domanda prima che io posso risponderle, ma quando sto per contraddirla dicendole che non credo sia il caso, una voce acuta e sfortunatamente a me conosciuta mi interrompe con un grido stridulo.

"Ito! ti ho cercato dappertutto ma dov' eri finito?" domanda eccitata con una voce isterica per poi spingere in malo modo un gruppo di ragazze e camminare nella sua direzione. Sorpassandoci con la sua solita aria fiera, sculetta verso di lui e facendo dondolare la sua coda di cavallo biondissima fino ad arrivare a "destinzione" e buttarsi letteramente su di lui, che di conseguenza le cinge i fianchi con un braccio...

Distolgo subito lo sguardo non volendo assistere a quella scena pietosa,

Mi giro verso la mia amica che mi guarda e al contrario di me li squadra con sguardo truce.

Lui comincia di nuovo a conversare con il suo amico, mentre io non ho mai desiderato che il Bus arrivasse alla mia fermata come in questo momento.

lo chiama perfino come lo chiamo io adesso, o meglio, chiamavo visto che viviamo nella stessa casa e nemmeno ci parliamo più, come due completi sconosciuti.
La cosa che tra tante altre non capisco è come due persone possano passare da quel tipo di intimità al non rivolgersi più neanche la parola.

quando inevitabilmente riporto il mio sguardo su di loro lui è ancora girato verso Methew mentre le gallina di Elena e intenta a toccargli quei suoi ricci neri, vorrei tanto alzarmi e gridargli di levare le sue luride mani dai suoi capelli, che solo io posso farlo, che non è giusto, come non è giusto il fatto che lui gli baci il collo davanti a tutti, come non è giusto che quei maledetti occhi adesso mi stiano fissando con soddisfazione mentre i miei sono più lucidi del vetro stesso, come non è neanche giusto il fatto che mi abbia sostituito cosí infretta.

Ma infondo come biasimarlo, infondo io ne sono sempre stata consapevole, so che io non sono mai stata il suo ideale di ragazza perfetta, mentre lei...

Insomma guardatela, siamo completamente gli opposti.

lei bionda, con dei lunghissimi capelli lisci,

Io morissima, con dei ricci che mi arrivano a malapena sotto le spalle.

lei bassa io alta, lei con un fondoschiena da far invidia a chiunque e io con le mie gambe chilometriche.

lei con degli occhi chiarissimi e penetranti, io scuri e così grandi da somigliare quasi a quelli di un cerbiatto.

lei con delle labbra sottili, la pelle chiarissima e pura che solo a guardarla ti fa paura a toccarla per la somiglianza a quella di una bambola di porcellana.

Io con la pella scura, esotica, un colore prepotente, che non puoi far a meno di non notare in mezzo alla gente.

lei sicura di se con il mondo ai suoi piedi, e amata da tutti,

Io introversa, non mi importa nulla di ció che pensa la gente di me e beh...l'unica persona che vorrei mi amasse ha appena accarezzato la coscia di una bionda senza cervello proprio di fronte a me.

Mi sento sporca,

Rotta

ed usata proprio come un oggetto andato a male e sostituito con uno nuovo di zecca.

Questo è proprio ció che ha fatto Alejo con me, o meglio, proprio ció che ho lasciato che facesse alejo con me.

Ha risucchiato in me ogni singolo pezzetto di umanità,

E adesso ne assumo le conseguenze mentre sento una lacrima sfuggirmi dagli occhi, e la mano della mia migliore amica si appoggia sulla mia spalla destra in segno d'appoggio.

Il pullman si ferma proprio in tempo alla mia fermata ed esco come un fulmine da esso senza nemmeno salutare Vanessa, sperando che nessuno noti le lacrime salate che scorrono incontrollabilmente sul viso, deboli, proprio come me quando Alejito appena fuori dal Autobus mi afferra violentemente dal braccio facendomi voltare nella sua direzione.

"Dimenticami" dice semplicemente senza nessuno espressione, sorpassandomi subito dopo.

DIMENTICARLO.

Come può chiedermi una cosa del genere? E soprattutto come può aver dimenticato tutto ció che gli ho dato, che se fino a tre mesi fa mi avrebbero chiesto di scegliere tra la sua vita e la mia io avrei scelto la sua senza pensarci due volte.

Non si volta mai mentre si avvia verso la strada di casa, portandosi con se il mio cuore, che ha avuto dalla prima volta in cui l'ho visto attraverso quel maledetto vetro, la mia innocenza e la mia voglia di vivere che vedo allontanarsi insieme a lui mentre sono costretta a dirgli addio.

ADDIO Ito...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 17, 2021 ⏰

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