Capitolo 16

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Jimin's  p.o.v.

Stavo per entrare in macchina con gli altri per tornare al dormitorio, quando mi ricordai di aver lasciato la mascherina e il telefono in sala prove. Così dopo essermi guadagnato un'occhiata scocciata dal manager, corsi verso l'entrata della struttura, rischiando di inciampare lungo il tragitto. Non appena giunsi davanti alla stanza dove passavo la maggior parte del mio tempo libero, mi fermai, sentendo la voce di Ha affiancata da quella del caro Young.
Sono troppo curioso. Stanno per caso parlando di me? Mi accosto vicino alla porta così da sentire meglio. Young a quanto pare sta tentando di convincerla a non fidarsi di me. Se pensa di riuscire a tener lontano la preda dal predatore così facilmente, vive nel mondo delle favole. Non posso comunque permettere che le riveli il piccolo piano che ho in mente per fare in modo che HaNeul caschi ai miei piedi. Era da anni che non desideravo nulla per me, ma ora che avevo trovato qualcosa che aveva attirato la mia attenzione, non me lo sarei fatta scappare così.
Dovevo fare in modo che il coreografo tenesse la bocca chiusa. Notando la faccia stupita di HaNeul nel vedermi mettere piede nella sala prove, mi affrettai a scusarmi con entrambi per "averli interrotti": -Non ti preoccupare parlavamo di come migliorare alcuni passi...- mentì prontamente la castana.
Era davvero brava come attrice ma non quanto il sottoscritto.
-Davvero, perché sembrava che parlaste di me... È vero che non ti fidi di me Young?- dissi facendo spuntare un'espressione dispiaciuta sul mio volto.

-Seriamente Jimin, adesso vuoi fare la parte della vittima? Preferisci mentire pur di salvarti il culo?- mi chiese il moro, con un'espressione scocciata in volto.
-Cosa stai dicendo Young? Io non sto mentendo, dovevo recuperare il mio telefono e la mia mascherina e vi ho sentiti solo perché le vostre voci erano abbastanza alte. Credi che sarei capace di mentire?- risi falsamente, guadagnandomi un'occhiataccia dal ragazzo.

Autor's p.o.v

Nel mentre Ha fissava la scena, non sapendo cosa avrebbe dovuto fare o a chi avrebbe dovuto credere.
Decise perciò di affidarsi all'istinto:       -Jimin ti prego, non far finta che ti importi qualcosa di quello che Young pensa di te.-
-Adesso anche tu hai deciso di schierarti dalla sua parte? Preferiresti lui a me?? Non farmi ridere- rispose, con un sorrisetto vittorioso in volto.    -Senti, ti sto chiedendo gentilmente di andartene, dato che vorrei passare un po' del mio tempo con il mio amico Young. Noi non siamo nulla se non un allievo e la sua coreografa, chiaro?- Jimin annuì impercettibilmente, abbassando lo sguardo e provando un'improvvisa voglia di fuggire lontano dalla castana. Lui lo sapeva, sapeva che loro non sarebbero mai stati nulla di più...
Ma per quale motivo il suo cuore sembrava aver perso un battito quando Ha aveva pronunciato quelle parole? Jimin corse letteralmente fuori da quella stanza infernale e ringraziò mentalmente i Bangtan per aver evitato di fargli delle domande imbarazzanti, non appena mise piede nell'auto oscurata.

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Prima di tutto io e Sassa06 vorremmo ringraziare tutti coloro che stanno leggendo o che stanno seguendo questa fanfiction. Vorremmo ringraziare tutti voi che ci rallegrate un po' la giornata con i vostri commenti :)
Questa storia è nata con l'intento di descrivere i nostri sogni più profondi e ci rende davvero fiere aver ottenuto dei lettori così pazienti come voi, che tentate di sopportare i nostri aggiornamenti irregolari.
GRAZIE DAVVERO A OGNI SINGOLA PERSONA CHE LEGGE, COMMENTA O SFOGLIA SVOGLIATAMENTE QUESTA STORIA.
Speriamo di continuare a scrivere capitoli interessanti e se avete qualche critica, è ben accetta. Mi dispiace se avete letto anche questa specie di angolo autrice.
Alla prossima,
Angy💞

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