capitolo sei

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Bea mi viene vicino e usciamo insieme dall'aula.
-"Non ho fatto niente,seriamente." Annuncio senza guardarla negli occhi.
-"Lo dici a me?Ho chiamato Sara per tutta l'ora e ogni domanda che le chiedevo mi rispondeva 'questa non l'ho fatta' ti giuro,l'avrei uccisa." Dice e inizio a ridere per il tono minaccioso con cui l'ha detto.
-"Ti accompagno io o torni con Simone?" Mi chiede ancora ridendo.
-"Penso che andrò con Simone,abbiamo una questione da risolvere." Dico tornando seria.
-"Qualcosa di grave?" Mi chiede preoccupata.
-"No tranquilla,i soliti litigi." Le dico cercando di convincere più me che lei.
-"Va bene, ci vediamo oggi pomeriggio allora?Così ci vestiamo insieme per andare da Marco.Si può fare da me se vuoi."
-"Perfetto,allora ci vediamo da te per le 5.A dopo." le do un bacio sulla guancia e mi dirigo verso Simone che è seduto sulla panchina davanti scuola ad aspettarmi.È con Luca e Luigi,e si sente da un miglio che stanno parlando di calcio.Simone è tifoso dell'Inter mentre Luca e Luigi sono juventini.
-"Eccoti finalmente" Dice Simone dandomi un bacio.Mi stacco subito e li sorrido.
-"Eccomi.Andiamo?"
-"Certo andiamo." Mi prende per mano e con quella libera saluto Luca e Luigi che,dopo aver ricambiato il saluto, continuano a parlare di calcio.
-"Andiamo con l'autobus vero?" Li dico sorridendo.
-"Sei sempre la solita!Dai andiamo che sennò facciamo tardi." Attraversiamo velocemente la strada ed entriamo nel bus.Avvisto due posti vuoti e glieli indico.Andiamo a sederci,io dalla parte del finestrino mentre lui dall'altra.Prende le mie gambe e le mette sopra le sue,iniziando ad accarezzarle facendo dei piccoli cerchi con le dita.Siamo solo noi e un'altra coppia seduta davanti,non ci guarda nessuno,ma non mi sembra comunque il luogo adatto.Giro la testa per dirglielo ma mi prende di sprovvista ed inizia a baciarmi.Mi da un bacio leggero ma poi inizia ad intensificarsi.Sfioro la sua lingua con la mia e quando si accorge che sto per staccarmi mette una mano sulla mia guancia e l'altra la porta dietro la schiena,sotto la mia maglietta.Ha superato il limite e indietreggio con la testa.Ci stacchiamo.
-"Che c'è?È da stamattina che sei strana." Dice con aria scocciata e toglie la mano da sotto la maglia.
-"Non mi sembra il luogo adatto."
-"Guarda che non ti volevo mica scopare su questi sedili." Sta iniziando ad innervosirsi e lo sto facendo anche io.Non replico e resto in silenzio fino a quando arriviamo alla nostra fermata.
-"Stasera vieni alla festa?" Mi chiede tranquillo.
-"Sì, ma non con te." Affermo e scendo dal bus.

Che freddo fa quando non sei quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora