∆Capitolo 4∆

187 14 6
                                    

Il giorno seguente andò tutto normalmente: Fukase ed io andammo a lezione e quando esse terminarono giungemmo nella sala pranzo dove ci fu comunicata una gita in un parco vicino all' orfanotrofio.
Io ero esaltato, erano giorni che non vedevo nient'altro se non il cortile e l'edificio stesso.
Il pomeriggio una signora incaricata di accompagnarci ci fece prendere i panini e in seguito ci incamminammo verso il giardino.
Dopo quindici minuti di cammino arrivammo al parco e i miei occhi videro uno splendido prato ricco di alberi, fiori e cespugli.
Al centro un bellissimo lago rifletteva i raggi del sole e vi erano numerose stradine che collegavano essa con i lati del parco.
Tutti si sedettero nel prato per mangiare e Fukase si sedette accanto a me e mi sorrise causandomi un leggero battito velocizzato.
Dopo il pranzo la signora concedette a tutti un'ora di tempo libero e Fukase mi chiese di passare il tempo con lui e io accettai di buon grado.
Andammo nella fontana e ci accomodammo sul bordo di essa iniziando a parlare finché Fukase non mi fece una domanda molto strana.
:<< Oliver, Yuki per caso, ti ha fatto qualcosa di male? >> mi guardò seriamente lasciandomi stupito per un'istante.
Scossi la testa.
Lui apparve come rasserenato e tirò un sospiro di sollievo per poi rivolgermi un altro dei suoi splendidi sorrisi a trentadue denti.
Arrossii violentemente, sentivo il mio cuore battere all'impazzata e le mie guance si imporporirono ulteriormente.
Fukase mi osservò un attimo poi portò una mano sulla mia guancia accarezzandola lievemente con i polpastrelli.
La scia che le sue dite lasciavano bruciavano all'inverosimile, sentivo la pelle d'oca, il sangue scorrere velocissimo colorando di un dolce rosso il mio viso.
Le sue dita si spostarono con delicatezza sui miei capelli, scostò alcuni ciuffi dietro il mio orecchio e arruffò con dolcezza la nuca.
Sorrise nuovamente e io ricambiai godendomi le sue carezze vellutate e amorevoli.
Poi improvvisamente la sua espressione divenne seria e dopo avermi preso per il polso, mi trascinò dietro un cespuglio abbastanza alto e rigoglioso per poterci nascondere dietro.
:<< C'è qualcosa che non va?>> domandai guardando Fukase negli occhi, lui sorrise nuovamente e scosse il capo.
Strinse il mio viso tra le sue dita e mi osservò per istanti che parvero secoli.
:< Tranquillo è tutto apposto.> mi rassicurò nuovamente rispondendo alla mia precedente domanda.
Strofinò i pollici sui miei zigomi e io fremetti leggermente a quel tocco così armonioso.
Poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò :< Sono contento che Yuki non ti abbia fatto nulla di male.>.
Stavo per dirgli che non avrebbe dovuto preoccuparsi così tanto ma mi fu impossibile quando Fukase portò le sue labbra sulle mie in un bacio dolce e casto.
Sentii le sue dita afferrarmi con delicatezza il collo per farmi avvicinare ancor di più le mie labbra alle sue.
Il bacio durò relativamente poco ma a me parve che il tempo si fosse davvero fermato, ero come rimasto incantato da un bellissimo sogno da cui purtroppo mi era svegliato.
Riaprì poi gli occhi incontrando quelli di Fukase che li abbassò al suolo per colpa dell'atmosefera imbarazzante venutasi a creare in seguito al bacio.
:<< Scusami ma non ho saputo resistere. >> mi disse grattandosi il capo con una mano mentre le sue guance arrossivamo visibilmente.
Io ero ormai bordeaux e non riuscii a dire nulla tranne un "non preoccuparti " soffiato via velocemente dalle mie corde vocali.
La signora Grete ci richiamò e io e Fukase ci alzammo e andammo dove si erano radunati tutti.
Durante il pomeriggio non dissi nulla e cercai di non entrare in contatto con Fukase perché ogni volta che lo vedevo ripensavo a quanto accaduto prima.
La sera fu impossibile ignorarsi.
Entrammo in stanza e dopo essersi messi il pigiama ci guardanno negli occhi per pochi secondi che furuno più che sufficienti per lasciare che le nostre labbra si incontrarono una seconda volta.
Ci separammo per poco per poi riprendere da dove ci eravamo interrotti.
Poi fummo costretti a stare lontani per riprendere fiato.
<< Scusa mi è impossibile non baciarti>> disse Fukse imbarazzato.
<< Anche per me è così >> risposi ancora respirando affanosamente.
Non potevo ancora sapere che quello sarebbe stato solo l'inizio.
________
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto: 3
Alla prossima

Don't think too much Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora