Pensavo che la cosa peggiore sarebbe stato l'imbarazzo di trovarmi nella stessa stanza con Steve, dopo che mi ha liquidato; invece, la cosa peggiore è stata non poterlo guardare, non poter guardare il suo viso dolce e i suoi occhi blu, perchè nonostante mi abbia ferita e delusa, non riesco a non sentirmi agitata anche solo stando nella stessa stanza con lui.
Non so cosa darei per poter vedere di nuovo il suo sorriso, così famigliare ormai, per poter sentire ancora la sua presenza rassicurante, mentre mi abbraccia o si prende cura di me. Ma tutto questo non è stato nient'altro che un'illusione e ora, il Capitano si guarda bene dall'avvicinarsi a me, anche solo per sbaglio.
Probabilmente dovrei essere grata di questo totale distaccamento, visto che il mio fine ultimo dovrebbe essere quello di chiudere questo fugace ma intenso capitolo della mia vita; invece, da folle sentimentale quale sono, l'unica cosa che vorrei è che lui venisse da me adesso e mi parlasse, che mi trattasse come ha sempre fatto nei brevi momenti in cui sembrava fossimo legati da qualcosa.
Sono patetica, mi vergogno di me stessa e dei miei pensieri masochisti; spero tanto che piano piano le cose diventino più semplici, come quando impari ad andare in bicicletta e giorno dopo giorno inizi ad acquisire sicurezza, finché non hai più bisogno delle rotelle o di qualcuno che ti tenga in piedi, perché riesci a stare in equilibrio da sola.
Mi auguro che succeda anche a me, che dopo un po' di tempo imparerò a stare in piedi da sola, e riuscirò ad ignorare Steve e quello che provo, come fa lui.
Per oggi non è andata molto bene, ho resistito fino all'ora di pranzo ma, a un certo punto, sono dovuta letteralmente scappare in camera mia; ho sentito un groppo salirmi in gola, improvvisamente e senza nessun motivo specifico, e ho capito che se non mi fossi alzata subito di lì, sarei scoppiata in una crisi di pianto davanti a tutti, davanti a Steve.
Dopo la mia fuga sono rimasta nella mia camera per tutto il pomeriggio. Nonostante le insistenze di Tony e Nat, che sono venuti a trovarmi, ho deciso di non tirare troppo la corda e di restare qui. Bruce mi ha appena portato la cena, è venuto per cambiarmi le fasciature al braccio, abbiamo chiaccherato del più e del meno, è stato molto garbato e gentile, come sempre. Continuo a chiedermi come possa, l'omino gracile e pacato che ho davanti, diventare un enorme mostro verde super incazzato.
Qualcosa mi dice che, prima che questa storia finisca, avrò modo di vedere con i miei occhi l'alter ego del Dottor Banner.
Non appena rimasta sola, do la cena al mio cane, che è mi ha fatto compagnia per l'intero pomeriggio; tutti si preoccupano della mia salute, raccomandandomi di mangiare e tenermi in forze, visto quello che il mio corpo ha subito negli ultimi giorni, ma mi conosco e so che non sarò in grado di toccare cibo almeno per ventiquattro ore dopo quello che è successo. Non c'è da preoccuparsi, il mio stomaco, a differenza del mio cuore, è forte e si riprenderà. Già domani, probabilmente, tornerò ad avere il mio solito appetito, non appena questo senso di nausea opprimente se ne sarà andato.
Vorrei ci fosse una soluzione così immediata, anche per le angherie al quale è stato sottoposto il mio cuore, ma so che non è possibile cavarmela con così poco.
Sfoglio le fotocopie a colori del mio libro, l'originale è ad Asgard, insieme a Thor. Non vedo l'ora che torni tra l'altro, ho bisogno di vedere il suo viso solare e positivo; mi fa tenerezza guardare di nuovo quelle pagine, mi riporta con la mente alla mia infanzia, alle notti in orfanotrofio, quando non riuscivo a dormire e stringevo a me il mio libro, per sentirmi meno sola, per sentire più vicini i miei genitori perduti da tanto tempo.
Prima di essere travolta dai ricordi, decido di mettere a posto le fotocopie e prendo il mio album. Senza pensarci troppo, inizio a disegnare, lasciando che la matita che tengo tra le dita dia libero sfogo ai miei pensieri. Strappo il foglio, gettandolo nel cestino, non appena mi rendo conto che è il suo viso quello che stavo per imprimere su un pezzo di carta.
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Blue eyes
FanfictionCOMPLETA Tutti abbiamo bisogno di un eroe. Blue non ha un passato, non ha più una famiglia né dei ricordi lieti che la facciano sentire normale e parte di qualcosa. È una ventenne che si affaccia alla sua nuova vita con la speranza di cancellare i s...