6 CAPITOLO

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Quelle parole risuonarono nella sua mente costantemente, come se fosse un eco.. non avrebbe mai immaginato che dietro quella figura così docile e allo stesso lussuriosa si celasse un grande segreto, quel ragazzo per cui nutriva dei forti sentimenti era padre di due bambini, apparteneva ad un mondo completamente diverso dal suo, due anime pronte per completarsi per poi perdersi completamente. Rimase inerme ad osservare Fabrizio che stringeva tra le braccia sua figlia e poi corse via, corse via con le lacrime che presero a bagnare il suo viso così magro, tutto quello avrebbe messo fine a quell'amore sbocciato così improvvisamente.

Tornò a casa e riempì la sua valigia, sarebbe stato un vigliacco forse andando via così senza dire nulla, ma per lui era un dolore così grande da immagazzinare , ancora una volta i mostri avevano vinto la loro battaglia e lui doveva correre via prima che i suoi mostri lo portassero con se nella penetrante oscurità. Si guardò attorno per l'ultima volta ed a malincuore lasciò l'abitazione.

Fabrizio rimase con i suoi figli per almeno due ore, e poi come un lampo si ricordò di Ermal. Già il riccio che lo aveva rapito con un semplice sguardo, era in atto la rivoluzione, un nuovo cambiamento difficile da gestire ma non avrebbe lasciato che tutto andasse via, che rimanesse soltanto una scia di quel giovane ragazzo bello come l'alba che ogni mattina lo svegliava. Una volta salutati i suoi bambini prese a camminare frettolosamente per le strade di Roma tentando di rintracciare Ermal senza ricevere alcuna risposta, il dolore e la rabbia stavano logorando il suo stomaco e il suo cuore. Si sentì uno sciocco per aver buttavo via quell'attimo di pace, di libertà assaporata tra le braccia del riccio. Era quasi giunto alla sua abitazione quando lo vide rannicchiato sotto una casa e la valigia accanto a sé. Stava fuggendo via da lui, e tutto per colpa sua. Avrebbe dovuto rimediare ai suoi errori e tenerlo con se, ancora una volta tra le sue braccia e mantenere quella promessa senza infrangerla, perché quel ragazzo dai ricci perfetti e dallo sguardo cristallino lo aveva salvato dalle tenebre, dal suo passato nonostante non potesse lasciarlo del tutto alle spalle, ma con lui tutto sarebbe cambiato, tutto avrebbe avuto un nuovo sapore nella sua vita. Si avvicinò al ragazzo e si sedette accanto a lui, rimase in silenzio per alcuni secondi prima di intraprendere una conversazione, cercò di respirare a pieni polmoni, era tutto così difficile

"Ermal sono stato uno stupido, non avrei dovuto rovinare quello che si è creato tra noi. Avrei dovuto parlarti del mio passato, spiegarti il perché della mia reazione.. Un anno fa conobbi Giada, così per caso, all'interno di un locale, bastò uno sguardo e ci ritrovammo nudi sul letto di casa mia. Eravamo ubriachi fradici e si sa, possono esserci delle complicazioni.."

Ermal alzò lo sguardo puntandolo sul ragazzo accanto a sé perdendosi nel suo discorso e sentì una leggerezza pervadere il suo corpo, tutta quella rabbia si trasformò in qualcosa di più delicato, si sentì uno stupido per aver dubitato di Fabrizio, non era facile far riaffiorare il passato così dal nulla, lo percepiva su ogni parola che fuoriusciva dalle labbra carnose del moro. Sfiorò delicatamente il suo braccio e poggiò la testa sulla spalla di Fabrizio

"basta, basta parlare. Perdonami Fabrizio per essere scappato via. Non sono nessuno per vomitare il mio dolore o per entrare così violentemente nella tua vita, ognuno di noi commette degli sbagli ma si impara ad andare avanti, nonostante tutto."

Bastarono quelle poche parole per distruggere quelle barriere, quello scudo che nascondeva la sua fragilità, lasciò che lacrime solcassero il suo viso e lasciò scivolare il suo dolore tra le braccia del riccio che lo accolse calorosamente e prese ad accarezzare i suoi capelli. Rimasero stretti a lungo, senza dire una parola. Si persero nei loro sguardi che pronunciavano parole inespresse, sguardi che trapelavano il forte sentimento che stava crescendo all'interno dei loro cuori. Fabrizio strinse la mano di Ermal e si incamminarono verso casa, non sarebbe bastato il passato a dividerli, non avrebbero lasciato le loro mani mai più. Avrebbero stretto le loro mani fino all'infinito e avrebbero urlato il loro amore in silenzio, tra le lenzuola, in qualsiasi posto, in qualsiasi momento sarebbero rimasti vicini ad amarsi.

Quando rientrarono in casa Fabrizio spinse con foga Ermal verso il muro baciando ogni lembo di pelle, si lasciarono andare ad una passione irrefrenabile finendo ancora su quel letto, bagnando le lenzuola di un amore che aveva il sapore della felicità. E fu in quel letto che nacque una canzone, Fabrizio sentì le parole fluttuare nella sua mente, lo guardò intensamente negli occhi e dette via libera a quella nuova canzone che profumava di Ermal

"Aspetta qui per un minuto e stringi le mie mani fino all'infinito.. "

Ermal strinse le mani di Fabrizio e le baciò dolcemente, quanto amore nutriva nei suoi confronti e quanto lo desiderava..

"che se ti guardo io non ci credo, che da domani sarà tutto cambiato e non ci vedremo più..."

Fabrizio in quel momento strinse a sé il riccio cantando quella canzone e si perse completamente nel suo sguardo. La sua alba ed il suo tramonto era Ermal...

"Quando infondo l'eternità per me sei tu"

Ermal premette le labbra su quelle del moro lasciandosi andare tra le braccia del suo amato, tutto sarebbe cambiato per sempre. Avrebbe avuto un nuovo colore la sua vita, Fabrizio era quell'ancora che lo stava salvando dai suoi mostri, dalle sue paure.

"Resta con me Fabrizio"

Un sorriso comparve sulle labbra del moro e accarezzò dolcemente i capelli del riccio

"sempre"

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2018 ⏰

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