4 CAPITOLO​

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Fabrizio tastò il letto nella più assoluta convinzione di trovare al suo fianco il riccio e una volta appurato che non fosse lì si svegliò di soprassalto preso dal panico, scese rapidamente dal letto sentendo per un istante la testa girare e a passo rapido si diresse verso la cucina.
I suoi muscoli si rilassarono nel momento in cui lo vide intento a versare il caffè nelle tazze. Fabrizio emanò un sospiro e in un istante ridusse la distanza tra loro e lo strinse in un abbraccio. Ermal poggiò le mani sulla schiena del più grande e prese ad accarezzarla
"Ben svegliato Fabrizio. A cosa devo questo abbraccio?"
Il moro si ricompose e incontrò il suo sguardo così limpido dove ci si poteva specchiare, chiuse per un secondo gli occhi per poi riaprirli e focalizzarsi sulle labbra del piccolo estese in un candido sorriso
"Me stavo a preoccupa. Non t'ho visto e credevo te ne fossi andato"
Ermal poggiò le tazze sul tavolo e si sedette seguito dal moro che si sedette accanto
"Non andrò mai via, se non sarai tu a chiedermelo"
Fabrizio intrecciò le mani del giovane tra le sue e lo guardò intensamente negli occhi
"Resta con me"
Le gote di Ermal assunsero un colorito acceso contrastante con la sua pelle diafana, provò un'emozione indescrivibile nel sentir pronunciare quelle parole dal moro
"Sempre?"
Fabrizio estese le labbra in un sorriso e lo baciò sulla fronte
"Sempre"
Ermal tirò un morso alla brioche e sorseggiò un po'del suo caffè
"Hai dormito bene Fabri?"
Fabrizio poggiò la tazza sul tavolo e lo guardò con una luce diversa
"Na meraviglia piccole. Comunque la prossima volta preparo io la colazione, tu sei il mio ospite."
Ermal rise di gusto e tirò un'altro morso alla brioche sporcandosi il labbro di cioccolato
"Guarda, è il minimo che potessi fare per ringraziarti dell'ospitalità e per avermi aiutato ieri.."
Fabrizio avvicinò il viso a quello di Ermal e sfiorò delicatamente le labbra del riccio. Un piccolo gesto inaspettato che si trasformò in un bacio intenso. Le loro labbra si assaporarono per qualche secondo, Ermal non oppose alcuna resistenza, portò le mani tra i capelli del moro e lo baciò con maggiore intensità.  Sentì le farfalle danzare nel suo stomaco e un calore lungo la schiena, non conosceva queste sensazioni, un sentimento che profumava di felicità. Fabrizio sciolse il contatto delle loro labbra e si alzò in piedi. Estrasse dal pacchetto una sigaretta e la portò alla bocca che aveva un sapore diverso dal solito. Uscì sul balcone e appoggiò i gomiti sulla ringhiera e prese a guardare il cielo plumbeo
"Ermal Scusa. Cazzo non so cosa mi sia preso. Scusa"
Ermal rimase in silenzio sentendosi tremendamente in colpa e si diresse nella camera da letto. Tolse via le robe del giorno precedente e indossò dei pantaloni Neri e un maglione giallo. Entrò nel bagno e vide il riflesso sullo specchio, le sue labbra avevano assunto un colore più acceso ed erano gonfie dovuto all'intensità del bacio e i suoi occhi assunsero una luce diversa. Portò una mano sul petto e sorrise davanti allo specchio. Si stava innamorando di Fabrizio e ciò lo rese felice .
Sistemò i ricci e tornò in soggiorno dove prese la borsa e la mise sulla spalla
"Fabrizio ci vediamo all'università. Io vado"
Fabrizio rientrò dentro e si posizionò davanti ad Ermal
"No aspettami. Andiamo insieme"
Ermal strinse le spalle e si sedette sul divano aspettando che l'altro fosse pronto per andare.
Fabrizio corse in bagno e si bagnó il viso, notò il gonfiore sulle labbra e ripensò al bacio condiviso con il riccio, aveva provato un sentimento forte in quel momento, mai provato prima. Non fino a quel momento. Il suo corpo era più leggero, come se potesse volare e raggiungere la libertà. Si sentiva libero in quel momento, tornò in lui la voglia irrefrenabile di premere nuovamente le labbra su quelle del riccio ma si sentì in colpa per averlo baciato. Ma non poteva rinunciare a lui, si stava innamorando di Ermal e non poteva mettere a tacere i suoi sentimenti.
Cambio la maglia e dopo aver preparato la cartella tornò da Ermal
"So pronto piccole. Possiamo andare"
Ermal si alzò in piedi e uscì dall'abitazione accompagnato da Fabrizio. La giornata di meno caotica e migliore del giorno precedente, Ermal era riuscito perfino a tirar fuori qualche parola con una compagna. Forse non era così male come pensava, aveva bisogno di tempo per conoscere nuove persone.
Mentre attraversava i corridoi per uscire dall'Università un gruppo di ragazzi più grandi di lui lo presero di mira e iniziarono a tempestarlo di calci .
Fabrizio uscì dall'aula e si fermò davanti alla folla di gente ferma in un punto preciso. Si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo e preso dalla curiosità si avvicinò al gruppo. Quello che vide gli attanagliò lo stomaco, si fece avanti spingendo in malo modo alcuni ragazzi e aiutò Ermal a rialzarsi
"Bastardi andatevene!! Avete capito?! Prima che chiami la polizia!"
I ragazzi assunsero un'espressione di di disgusto e si allontanarono come il resto della gente. Fabrizio strinse con delicatezza il corpo esile di Ermal che nascose il viso sul suo petto. Sentì i singhiozzi del piccolo e lo baciò sui capelli
"Shh piccole è tutto finito. Ci sono io adesso"
Ermal alzò lo sguardo verso Fabrizio e si morse il labbro inferiore
"Fabrizio grazie. "
Fabrizio prese il viso tra le mani del riccio e incontrò il suo sguardo
"Non ringraziarmi okay?! La prossima volta non accadrà una cosa simile. Da Ora in poi aspettami nell'aula."
Il moro estrasse dalla tasca dei pantaloni il suo cellulare e lo mise tra le mani di Ermal
"Salva qui il tuo numero, così quando avrai bisogno io ci sarò sempre"
Ermal non se lo fece ripetere due volte e scrisse il suo numero di cellulare sul telefono di Fabrizio.
Il moro inviò un messaggio al riccio che sorrise quando lo schermo del cellulare si illuminò
"Sempre piccole"
Quando tornarono a casa Fabrizio aiutò Ermal a salire sul lavandino del bagno
"Aspetta che adesso curo le ferite"
Apri l'anta di un piccolo armadietto e estrasse una valigetta dei soccorsi. Con cautela prese a curare ogni ferita situata sul volto del riccio che si irrigidiva al tocco dell'ovatta impregnata di disinfettante. Una volta finito Fabrizio rimise a posto la valigetta e fece scendere Ermal.
Il riccio spinse dolcemente il moro alle pareti del bagno e premette le sue labbra su quelle dell'altro, presero a baciarsi con foga e le loro lingue si intrecciarono tra loro danzando assieme ai loro cuori che battevano all'unisono..

NOTA AUTRICE:
Ciao fanciulle! Io questi ragazzi li sto amando ancora di più! Scrivere di loro è un'emozione indescrivibile. Unica.
Grazie a loro ho ripreso a scrivere dopo tantissimo tempo e non ho più smesso.
Il lupo perde tutto tranne il vizio..
Ringrazio ancora una volta blualma per l'idea. E niente alla prossima❤❤🐺

RIVOLUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora