LA RINGHIERA NERA

Si Parte

Dopo tutti i preparativi e dopo che Pegaso si era rimesso partimmo.
Il volo u Pegaso era una cosa fantastica: sentivi, mentre volavi che il vento ti scompigliava i capelli, vedevi tutto il paesaggio pieno di fiori giganti, alberi alti quanto tre elefanti messi uno sopra l'altro e, per intenderci, elefanti africani belli grandi! Potevi anche ammirare la criniera di Pegaso che 'svolazzava' oppure schiacciare un pisolino.... C'erano tante cosa da fare!
Attraversammo l'oceano che chiamano 'dormiglione' perché quell'oceano era sempre calmo e mai agitato perciò si pensava che fosse addormentato e, dato che era così addorementato da tanto, beh, lo chiamavano dormiglione.
Mentre giunse la sera decidemmo di accampati in un villaggio dove, per evitare che qualcuno mi rubasse i pochi soldi che avevo li piantai sotto terra. Ad un certo punto della notte mi svegliai di soprassalto e vidi che tutto ciò che c'era intorno a noi stava bruciando: case, alberi, accampamenti, negozi... Udii anche urla di persone torturato e mi accorsi che, nella paese spadroneggiavano degli esseri stranissimi, potremmo dire dei fantasmi giganti, incappucciati, con una veste tutta stracciata che tagliavano naso e orecchie a tutti gli abitanti e li mettevano in una bisaccia che avevano a portata di mano per paura svegliai gli altri e ci nascondemmo nel  boschetto dietro al villaggio ma Pegaso, accorto si della presenza di uno di quei fantasmi li saltò addosso ma egli,con le sue mani scheletriche lo trafisse da parte a parte e Pegaso, come sua ultima azione, inficcò il suo corno nel petto del fantasma che, a sua volta morì. Triste corsi a soccorrerlo ma era troppo tardi... E Dovemmo scappare e ritornare al castello per avvisare il re e le regina dell'accaduto.