Entra nella mia Mente.

Piacere.

Soffri.
Soffri, come ho sofferto io da quando sono venuto al mondo.
Soffri, perché è questo che hai sempre causato.
Soffri, è ciò che ti meriti.
Soffri, e mostrami il tuo dolore, lasciami godere della tua pena.

Perché è questo che la tua vista mi provoca, io non ti odio, sono semplicemente attratto dal dolore, come una mosca lo è dal miele.

Godo, percependo la tua sofferenza, mi provoca gioia, un piacere intenso che viene da dentro e cresce piano piano come un orgasmo.

Godo, vedendoti perdere il controllo del tuo corpo. È fonte di divertimento notare come tu sprofondi nel panico e nello sconforto, pur cercando di mantenere l'ordine nella tua mente.
Eppure è tutto così scombussolato, così disordinato, dispersivo e scomposto.
Non è così?

Godo, notando la pozza d'acqua purpurea che si allarga sotto di te, calda, odorosa, densa. Si espande e muta, cambiando sfumatura e forma. Sembra quasi viva, palpitante, e questo mi rasserena.

Godo, nel sapere che sai io sia qui, che io ti stia guardando, sorridendo.

Godo, perché io non ho fatto assolutamente nulla. Mi hai offerto tutto su un piatto d'argento, che non ho nemmeno sfiorato.
Ed è questa la parte migliore. Hai dato spettacolo sino alla fine, e anche ora, che sento la tua voce imprecare e gorgogliare, non più cattiva, non più urlante, continuo a trovarti immensamente fastidiosa.
Mi avvicino a te, beandomi dell'odore dolciastro e metallico della tua linfa per poi storcere il naso, quando l'odore acre del tuo corpo, del tuo sudore e della tua urina invade barbaricamente le mie narici. Perché rovini ancora tutto?

Godo, nel vedere i tuoi occhi cambiare espressione nel riconoscermi.

Godo, quando il panico cresce dentro di te.

Godo, mentre le mie mani si bagnano e diventano appiccicose grazie a te.

Godo, leccandomi le labbra, affamato, solo per prendere tempo.

Godo, perché loro sono quasi qui, posso udire le sirene avvicinarsi freneticamente.

Godo, sentendo il tuo corpo fremere ancora una volta quando mi avvicino ancora per parlarti.

"Giuro sulla tua vita, Mamma."